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La tradizionale conferenza stampa di inizio anno del direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea, indetta per presentare i programmi e i principali appuntamenti del 2017, ha rivelato un problema, per il momento senza conseguenze operative, agli orologi dei 18 satelliti attualmente in orbita del sistema di navigazione Galileo. Jan Woerner ha spiegato che, dopo l’avvio dell’avvio della fase operativa sperimentale del Gps europeo avvenuto il 15 dicembre 2016 con 18 dei 30 satelliti destinati a formare la costellazione completa, nove dei 72 orologi di altissima precisione attualmente a bordo delle singole piattaforme hanno manifestato malfunzionamento. Ogni satellite ha una dotazione di quattro orologi, due al rubidio e due maser all’idrogeno. Si è riscontrato che quelli che non rispondono ai requisiti nominali sono sei maser a idrogeno passivo e tre orologi atomici al rubidio. Fortunatamente, perché un satellite svolga appieno la sua missione è sufficiente che almeno due dei quattro orologi atomici funzioni. Il che vuol dire che il programma Galileo è salvo, ma occorre risalire rapidamente alla causa del problema e individuare le soluzioni idonee a verificare che i prossimi 48 orologi a bordo della dozzina di satelliti mancanti funzionino regolarmente. Ciò per scongiurare ulteriore ritardi nel programma dei lanci, il prossimo dei quali è in calendario il 9 agosto dallo spazioporto europeo di Kourou nella Guyana Francese quando è previsto che un razzo Ariane 5 trasferisca in orbita quattro satelliti Galileo.

Restando ai programmi in orbita terreste, Woerner ha ricordato la partenza il 28 gennaio di SmallGEO, la nuova piccola versatile piattaforma geostazionaria d’Europa, che sarà lanciata per la sua prima missione come satellite di telecomunicazione Hispasat 36W-1. A seguire, il secondo satellite Sentinel-2B facente parte della costellazione Copernicus per l’Osservazione del territorio europeo, che sarà messo in orbita il 7 marzo da un lanciatore Vega. Nel mese di giugno toccherà a Sentinel-5P, sviluppato in collaborazione con il Netherlands Space Office, che sarà lanciato a bordo di un razzo Rockot dal cosmodromo russo di Plesetsk.

Nel mese di ottobre Ariane 5 porterà in orbita il secondo nodo del Sistema Europeo di Trasmissione Dati, EDRS-C, che permetterà il trasferimento di dati al suolo in quasi tempo reale dai satelliti in orbita bassa utilizzando una tecnologia laser all’avanguardia. A fine anno in programma il lancio a bordo di un razzo Vega dalla Guyana Francese di ADM-Aeolus, il primo satellite in assoluto a fornire profili del vento su scala globale e su base giornaliera.

Woerner si è soffermato sulla missione Exomars, ricordando che, dopo lo schianto della sonda Schiaparelli nella fase di discesa su Marte, la sonda Trace Gas Orbiter sta svolgendo la sua missione intorno al Pianeta Rosso in attesa dell’arrivo del rover europeo con la missione 2020.

Dopo il rientro di Thomas Pesquet il 15 maggio, al termine dei sei mesi di permanenza a bordo della stazione spaziale internazionale per la missione Proxima, il 29 maggio toccherà a Paolo Nespoli dare inizio alla missione di lunga durata Vita. Per la seconda metà del 2017 è prevista l’apertura al centro addestramento di Colonia in Germania della Lunar analogue facility, una nuova struttura per le prove e per far familiarizzare gli astronauti con un ambiente simile a quello lunare.