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Berndt Feuerbacher, presidente della Federazione Internazionale di Astronautica, Jean-Jacques Dordain, direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea, ed Enrico Saggese, presidente dell’ASI, hanno aperto la 63esima edizione della kermesse del mondo astronautico nel segno di Luigi Gerardo Napolitano, scienziato e docente universitario che ha dato un impulso decisivo allo sfruttamento dei moduli abitativi nello spazio e animato una visione concettualmente innovativa nei programmi di ricerca in orbita.

Il Congresso Internazionale di Astronautica arriva a Napoli 21 anni dopo la sua scomparsa, ma rivela tutta la straordinaria attualità delle idee di Luigi Napolitano, capace appunto di traguardare gli obiettivi del settore spaziale con un ventennio di anticipo. “Nello spazio, per lo spazio, dallo spazio” soleva ripetere lo scienziato napoletano riassumendo in questa espressione, che potremmo definire “motto perpetuo”, la strategia che deve accompagnare progetti e programmi volti alla dimensione che egli definiva “Quarto Ambiente dell’Uomo”. Luigi Napolitano ha individuato nello studio della microgravità un piccolo universo da esplorare e governare per dare essenzialità agli esperimenti che sarebbero stati effettuati in orbita. Negli anni 80 erano solo tre al mondo i laboratori impegnati nella ricerca sulla microgravità, l’impercettibile valore che resta in gioco in qualsiasi ambiente in orbita bassa dove si muovano gli astronauti, a bordo della stazione spaziale internazionale e prim’ancora all’interno dei moduli imbarcati nella stiva degli Space Shuttle ora in pensione. Per quanto piccolo, questo valore incide sulla formazione di composti e sulle miscele di fluidi oggetto di sperimentazione durante le missioni spaziali. La scuola napoletana ha certamente contribuito a dare un senso in più ai voli umani in orbita circumterrestre, che hanno visto affidare agli astronauti il ruolo di specialisti e reclutarne tanti altri tra gli stessi ricercatori. Lo scienziato che un quarto di secolo fa riuniva a Napoli gli attori del grande progetto di stazione orbitale permanente, vede oggi i rappresentanti delle agenzie, società e industrie spaziali discutere e confrontarsi su sinergie e cooperazione senza che ciò significhi rinuncia alle posizioni di leadership. Un processo auspicabile, nel solco dell’esperienza in corso con la ISS, per concentrare le risorse economiche e le migliori competenze nei più ambiziosi progetti del futuro.