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Il presidente americano Donald Trump ha fugato i dubbi sul futuro dei programmi spaziali dando l’ok allo stanziamento di 19,5 miliardi di dollari a favore della NASA per il 2017. Il provvedimento ha fatto seguito all’approvazione da parte del Congresso del “NASA Transition Authorization Act of 2017”, che ha ottenuto il voto unanime. Con questo atto del Congresso, la NASA è stata chiamata a pianificare le tappe di sviluppo dell’esplorazione umana dello spazio, con l’obiettivo di inviare astronauti su Marte entro il 2033, facendo precedere questo traguardo da missioni cislunari e possibile riapprodo sulla superficie selenita. Il documento contiene un chiaro invito ad accelerare lo sviluppo dello Space Launch System e della capsula Orion, attesa da nuovi test propedeutici al via libera per l’Exploration Mission 1, che potrebbe avere a bordo astronauti e non limitarsi allo svolgimento automatico come inizialmente previsto. I dubbi di fattibilità ricadono, invece, sulla Asteroid Robotic Redirect Mission, per la quale il Congresso si è riservato un approfondimento richiedendo un’analisi relativa al rapporto tra i costi da sostenere e il valore tecnico e scientifico atteso. Nell’immediato la volontà di porre attenzione ai rischi da esposizione alle radiazioni e agli effetti della microgravità sulla densità ossea e sull’efficienza muscolare, approfondendo gli studi e le ricerche condotti sugli equipaggi della stazione spaziale internazionale.