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In orbita il satellite astronomico TESS della NASA, destinato a raccogliere l’eredita di Kepler nella caccia agli esopianeti per individuare quelli potenzialmente in grado di ospitare la vita. Il lancio è avvenuto da Cape Canaveral con il razzo Falcon 9 della SpaceX, che ha svolto così la prima missione scientifica per conto della NASA.  TESS impiegherà circa due mesi per inserirsi nell’orbita definitiva ellittica, che avrà un periodo di 14 giorni, da cui potrà esplorare un arco di cielo 350 volte più ampio di quanto sia riuscito a scandagliare Kepler, che nel corso della sua vita operativa è riuscito a individuare oltre 5.000 candidati esopianeti. Per contro, nei primi 24 mesi di attività, TESS dovrebbe riuscire a catalogare 20 mila nuovi pianeti extrasolari. La gravità lunare sarà l’elemento stabilizzatore dell’orbita fortemente ellittica di TESS. Progettato e costruito dal gruppo del Massachusetts Institute of Technology (Mit), il satellite Tess (Transiting Exoplanet Survey Satellite) ha le dimensioni di un frigorifero ed è dotato di quattro fotocamere ad ampio spettro, che gli permettono di rilevare anche la luce più flebile e lontana delle stelle, scattando un fotogramma a intervalli di due minuti. La missione Tess sarà fondamentale per pianificare quella del futuro telescopio spaziale James Webb, che la NASA manderà nello spazio nel 2020 come successore di Hubble. Sullo sfondo c’è anche il telescopio spaziale Ariel dell’Agenzia Spaziale Europea, atteso in orbita tra dieci anni, che si concentrerà sui pianeti extrasolari di dimensioni paragonabili alla Terra fino a quelli di tipo gioviano.