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La Nasa ha annunciato, in una conferenza stampa tenuta lunedì 19 giugno al centro di ricerca Ames, la scoperta di 219 nuovi esopianeti attraverso le osservazioni condotte dal telescopio spaziale Kepler. Si è passati così a 4.034 oggetti potenzialmente candidati a ospitare la vita. Dei nuovi 219 oggetti, 10 presentano caratteristiche simili alla Terra. Un catalogo sempre aggiornato, che comprende pianeti rocciosi (delle dimensioni riconducibili a quelle del nostro mondo) e gassosi, frutto del lavoro di Susan Thompson, la quale coordina l’attività di classificazione presso il Seti Institute di Mountain View, in California. Ad annunciare le nuove scoperte sono stati Mario Perez, ricercatore Nasa che lavora al programma Kepler, la stessa Susan Thompson, Benjamin Fulton, ricercatore presso le Università delle Hawaii a Manoa e al California Institute of Technology a Pasadena, e  Courtney Dressing, il quale ha lavorato per lungo tempo con Carl Sagan, ideatore del programma SETI per la ricerca di vita extraterrestre. Lanciato nel 2009, il telescopio spaziale Kepler ha cominciato a scoprire e poi analizzare pianeti di varie dimensioni situati nella cosidetta zona abitabile, che corrisponde alla distanza tra un pianeta e la sua stella tale da permettere all’acqua di esistere allo stato liquido. Ma ha scoperto anche sistemi solari diversi dal nostro. Registrendo le caratteristiche degli esopianeti conosciuti e riportandole a quella della Terra, i maggiori candidati sono una trentina.