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Primo collegamento di Paolo Nespoli dallo spazio. A 5 giorni dall’inizio della missione italiana Vita, l’astronauta italiano dell’Agenzia spaziale europea ha effettuato il primo collegamento dalla Stazione Spaziale Internazionale mettendosi in contatto per venti minuti, in diretta audio e video, con la sede dell’ASI a Roma, per raccontare i suoi primi giorni in orbita e l’inizio della sua attività scientifica a bordo. Alla inflight call sono intervenuti Anna Sirica direttore generale dell’Agenzia Spaziale Italiana e Bernardo Patti, del direttorato Volo Spaziale Abitato e Esplorazione Robotica dell’Agenzia Spaziale Europea. Incalzato sull’adattamento del suo corpo all’assenza di gravità, @astro_paolo ha ribadito gli obiettivi della sua terza missione che lo vede misurarsi da persona normale con la permanenza prolungata a bordo della Iss, dove tutto gli sembra sia rimasto uguale da quando l’aveva abitata l’ultima volta. A chi gli chiede se, con l’ottica di un sessantenne, questa sarà la sua ultima volta nello spazio, Paolo Nespoli risponde con un “mai dire mai”. Astronauta non più, ma forse turista spaziale. Ma intanto si appresta a fornire un grosso contributo alle scienze e alla fisiologia umane per capire come si comporta il fisico in assenza di peso e quali effetti e conseguenze di producono sulle funzioni dell’organismo. Primo astronauta europeo a «cinguettare» dallo spazio via Twitter, nel corso della missione MagISStra del 2010, Nespoli ha deciso di rendere ancora più social la missione «Vita» grazie alla app, denominata #Spac3, che consentirà di creare un’opera d’arte collettiva e dinamica a colpi di foto, scattate dallo spazio e dalla Terra e unite in un Photoshop ispirato al segno del «Terzo Paradiso» creato dall’artista Michelangelo Pistoletto e simbolo della stessa missione spaziale. Il suo tempo libero a bordo della stazione spaziale internazionale sarà dedicato quasi interamente a curare i social media, che diffonderanno le immagini che @astro_paolo scatterà dalla cupola, il modulo trasparente che regala la fantastica vista del nostro pianeta dalla quota di 400 km.