Seleziona una pagina

La notizia dei finanziamenti concessi dall’amministrazione Trump alla NASA per il 2017, sull’onda del voto unanime del congresso, è stata commentata da Orbiter con un titolo contentente soggetto, predicato e complemento oggetto. Esso conteneva un sottile doppio senso, forse non colto immediatamente: “Trump supporta la Nasa”. Abbiamo lasciato passare qualche giorno e, anche secondo l’analisi oggettiva dell’Agenzia Spaziale Italiana, lo schema del documento di bilancio per il 2018 rilasciato dall’amministrazione Trump cancellerebbe – secondo quanto riportato da Space News – l’Asteroid Redirect Mission e alcuni programmi di Osservazione della Terra. La missione ARM, articolata in più fasi, prevede il recupero di un asteroide vicino alla Terra con l’ausilio di una sonda dotata di un braccio robotico. Successivamente, l’oggetto verrebbe trasportato in un’orbita lunare stabile, dove verrebbe analizzato da due astronauti giunti a destinazione con una capsula Orion.

Il documento di bilancio non fornisce dettagli sul motivo della cancellazione di ARM, ma viene solo citata la necessità di mettere a disposizione fondi sempre più consistenti per il settore dell’esplorazione spaziale. Non molla Robert Lightfoot, amministratore ad interim della NASA, che ha dichiarato di voler continuare a lavorare sulla propulsione elettrica solare, tecnologia chiave di ARM, per fare in modo che venga utilizzata in iniziative future. Un ammainabandiera preventivo. Anche le modalità di annullamento della missione non sono state al momento specificate: in particolare, non è chiaro se vi saranno delle immediate ripercussioni anche sulle procedure di selezione del produttore della struttura principale della sonda, attualmente in corso. I tagli riguarderebbero anche la divisione Scienze della Terra che si è aggiudicata un sovvenzionamento pari a 1,8 miliardi di dollari, circa il 5% in meno di quello stanziato nel 2016. Le missioni candidate alla cancellazione sono quattro: PACE, CLARREO, OCO, un set di tre strumenti da inviare sulla Stazione Spaziale Internazionale e il DSCOVR Earth-viewing instruments dell’omonima missione lanciata nel 2015. Un settore che, invece, è destinato a beneficiare di un aumento del bilancio è quello riguardante le scienze planetarie, che riceverà 1,9 miliardi. In particolare, a supporto al rover della missione Mars 2020 e a quella di Europa Clipper, che studierà la luna di Giove con una serie di passaggi ravvicinati. La stessa missione, però, è al momento orfana del lander da inviare su Europa. Il documento sui programmi futuri della NASA, nella sua versione definitiva, è atteso a maggio 2017. Ma già trapela la volontà di intraprendere una nuova corsa alla Luna, facendo salire subito un equipaggio a bordo della missione circumlunare. Per la serie: ritorno al passato, ovvero “dove eravamo rimasti?”.