30 milioni di Euro. Tanto vale la commessa affidata da ESO al consorzio AdOptica composto da due ditte Italiane, ADS International e Microgate Engineering in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Astrofisica, per la progettazione definitiva e la realizzazione dell’unità di ottica adattativa per lo specchio M4 dell’E-ELT. L’annuncio è stato dato dallo stesso ESO e segue l’affidamento a INAF di 18,5M€ nell’ambito, sempre, del progetto per la costruzione dell’E-ELT. «Un risultato che deve riempire di orgoglio tutti noi», ha detto il presidente dell’INAF, Giovanni Bignami. «Il frutto di una grande capacità scientifica e innovativa che sa operare e farsi valere».
Il sistema a specchio deformabile di 2,4 metri M4 costituisce una parte fondamentale del E-ELT. È costituito da uno specchio composto da sei “petali” con attuatori e sistemi di controllo che possono correggere la distorsione dell’immagine causata dalla turbolenza prodotta dall’atmosfera terrestre in tempo reale, nonché correggere le deformazioni della struttura del telescopio principale causate dal vento, così da rendere il sistema ottico performante come un telescopio ottico nello spazio.
Dalla fine del 2005 l’ESO ha coinvolto la propria comunità di astronomi e astrofisici europei allo scopo di definire le caratteristiche del nuovo telescopio gigante necessario entro la metà del prossimo decennio. A partire dal 2006 più di cento astronomi di tutti i Paesi europei hanno collaborato con gli uffici progettuali dell’ESO per creare un concetto nuovo di telescopio, nel quale vengono anche tenuti nella dovuta considerazione performance, costi, programmi e rischi.
Questo rivoluzionario progetto concettuale chiamato E-ELT (che sta per European Extremely Large Telescope, cioè Telescopio Europeo Estremamente Grande) prevede un telescopio a terra con uno specchio primario di 39 metri e sarà il più grande telescopio ottico/vicino-infrarosso del mondo: “il più grande occhio del mondo rivolto al cielo”. Con l’inizio delle operazioni previsto all’inizio della prossima decade, l’E-ELT affronterà i più grandi problemi scientifici dei nostri tempi e mirerà ad arrivare a un considerevole numero di primati, fra cui il rintracciare pianeti simili alla Terra nelle “zone abitabili”, cioeè quelle che permettono la formazione della vita, intorno ad altre stelle – uno dei “Sacri Graal” dell’astronomia osservativa moderna. Effettuerà anche studi di “archeologia stellare” nelle galassie vicine e darà contributi fondamentali alla cosmologia, misurando le proprietà delle prime stelle e galassie e investigando la natura della materia oscura e dell’energia oscura.










