Piero Benvenuti, 67 anni, docente al Dipartimento di Fisica e astronomia dell’Università di Padova, già presidente INAF e membro del Cda dell’Agenzia Spaziale Italiana, è il nuovo Segretario Generale della maggiore organizzazione di astronomi a livello internazionale: la IAU (International Astronomical Union). La nomina all’incarico è stata ratificata nel corso della cerimonia conclusiva della ventinovesima Assemblea generale dell’IAU, che ha chiamato per due settimane a Honolulu – nelle Hawaii – migliaia di delegati da tutto il mondo.
Benvenuti si è detto onorato di essere il primo italiano a ricoprire questa carica in quasi cento anni di esistenza dell’Unione. Contestualmente alla nomina di Benvenuti, l’Assemblea ha proceduto al rinnovo di tutti gli altri incarichi di vertice: la messicana Silvia Torres-Peimbert è il nuovo presidente, mentre l’olandese Ewine van Dishoeck e la portoghese Maria Teresa Lago sono, rispettivamente, il presidente-eletto e il segretario-generale-eletto.
“La nomina del professor Benvenuti – ha dichiarato per l’occasione il presidente dell’ASI Roberto Battiston – rappresenta un grande riconoscimento per la comunità astronomica italiana, nella traccia di una tradizione straordinaria che da Galileo in poi ha fornito e fornisce risultati di altissimo valore scientifico per lo studio dell’ universo da terra e dallo spazio. Faccio i migliori auguri a Piero – ha concluso Battiston – per questa nuova sfida che sono sicuro affronterà con la capacità e l’ impegno di sempre”.
L’IAU, fondata nel 1919, è composta da quasi dodicimila astronomi professionisti provenienti da 96 diversi paesi. Ha come principale obbiettivo quello di facilitare la collaborazione tra i suoi membri in tutti i campi della loro attività: dall’astronomia all’astrofisica, dalla cosmologia alla Fisica fondamentale. All’interno del suo ampio ventaglio di competenze, ha anche il delicatissimo e affascinante compito di attribuire il nome alle stelle. “Ma attenzione – avverte Benvenuti – perché le stelle a noi visibili sono già state nominate in passato, quello che ci resta da fare è ‘battezzare’ gli asteroidi: oggi chi ne scopre uno può decidere il nome, ma deve essere approvato da tutti i membri dello IAU”.
(fonte: ASI)









