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vegaAl congresso annuale della Federazione internazionale di astronautica a Gerusalemme, l’Agenzia Spaziale Italiana ha illustrato il programma del lanciatore Vega, che vedrà nascere la versione C sulla rampa nel 2018. Un workshop espressamente dedicato al piccolo razzo vettore europeo, di progettazione e sviluppo italiano, che ha permesso di mettere a fuoco le potenzialità rappresentate dall’evoluzione tecnologica del programma, a cui sono interessati sia il mondo della ricerca che dell’industria. In un’intervista rilasciata all’agenzia Askanews nel corso del 66° IAC di Gerusalemme, il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston, ha sottolineato il primato raggiunto il motore del Vega, il P120, costruito a Colleferro e destinato a essere prodotto in quantità fino a 35, 37 pezzi all’anno essendo elemento comune al razzo vettore Ariane in funzione di propulsore ausiliario. il Vega sarà il primo a certificarlo con un lancio mettendo in luce le sue potenzialità\”.In attesa della versione C, Vega metterà in orbita ai primi di dicembre Lisa Pathfinder, un progetto europeo che ha lo scopo di mettere a punto le tecnologie necessarie al progetto di un futuro osservatorio spaziale per onde gravitazionali di bassa frequenza, A bordo del satellite ci sarà un sistema composto da due masse di prova e da un interferometro che, insieme all’elettronica e all’ottica associate, costituisce il LISA Technology Package (LTP), realizzato da un consorzio di enti di ricerca europei. L’obiettivo scientifico di LISA-PF è mettere alla prova il concetto stesso di rivelazione di onde gravitazionali dallo spazio, dimostrando che è possibile controllare e misurare con una precisione altissima il movimento di due masse in condizioni di caduta libera. La missione LISA-PF rientra nel quadro del Programma Scientifico dell’ESA, cui l’Italia contribuisce al 13% circa. L’imminente lancio della missione Lisa Pathfinder conferma appieno le potenzialità offerta dal programma Vega, a vantaggio del settore scientifico e di quello commerciale.

Risale al giugno 2015, in occasione del salone aerospaziale di Parigi Le Bourget, l’annuncio dell’accordo per far sì che il lanciatore Vega sia in grado di portare nello spazio una nuova generazione di satelliti a propulsione elettrica. L’obiettivo è facilitare l’accesso allo spazio al mondo delle piccole e medie imprese, dell’università e dei centri di ricerca, rilasciando i satelliti in un’orbita bassa e facendo in modo che possano raggiungere in maniera autonoma e con l’ausilio dei motori elettrici la posizione operativa.