La facoltà di Ingegneria dell’Università La Sapienza ha ospitato il 28 novembre l’International Aerospace Day celebrato a un anno dalla scomparsa del prof. Carlo Buongiorno, alla presenza di personalità di rilievo del panorama aerospaziale. Il Ministro dell’Istruzione, Università e ricerca, Francesco Profumo, ha dichiarato in una nota di saluto come la Conferenza Ministeriale dell’ESA svoltasi a Napoli abbia registrato un importante successo per l’Italia e per l’Europa sia dal punto di vista politico che da quello dei contenuti, sottolineando che “l’Italia considera lo Spazio un settore strategico di grande rilievo grazie alla sinergia tra ricerca scientifica e industria, e ha messo in evidenza come, in ogni fase dell’azione del governo, si siano fortemente cercati il dialogo e il confronto con il mondo dell’industria e della ricerca”. Una valutazione che ha trovato puntuale riscontro nell’analisi del presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Enrico Saggese.
Lo sforzo economico non indifferente sostenuto dal nostro paese ha permesso all’Italia di rimanere il terzo Paese contribuente dei programmi ESA, fornendo un importante contributo alla crescita del suo ruolo nel settore dei lanciatori. In particolare lo sforzo economico italiano è stato finalizzato al consolidamento del successo del lanciatore Vega, importante risultato della tecnologia italiana e misura dello stretto rapporto realizzato tra ricerca e industria. Inoltre parte importante dello sforzo economico italiano si è indirizzato a favorire la partecipazione italiana alla costruzione del nuovo lanciatore Ariane 6 che sostituirà Ariane 5, giunto ormai alla conclusione del suo servizio come lanciatore commerciale. Ma non solo di economia si è parlato in questa giornata dedicata al ricordo di un pioniere della ricerca sui lanciatori, ma anche dei progressi fatti dalla ricerca nel campo dell’esplorazione spaziale.
Intervento di altissimo rilievo scientifico è stato quello di Charles Elachi, direttore del Centro NASA JPL che coordina le principali missioni americane di esplorazione spaziale. Egli ha ricordato come la collaborazione tecnologica tra Stati Uniti e Italia, è stata in grado di raggiungere importanti obiettivi e dovrà essere rafforzata nel futuro. Elachi ha descritto le varie fasi della missione di Curiosity, l’ultimo rover lanciato dalla NASA per l’esplorazione di Marte, la cui missione rappresenta un’incredibile dimostrazione del livello della tecnologia raggiunta dall’uomo. In particolare ha confermato che la missione ha portato a risultati sensazionali: intorno al luogo di atterraggio, durante l’analisi della composizione chimica del terreno, Curiosity ha trovato composti organici che sono alla base della vita. Questo risultato ha destato grande interesse nel mondo scientifico e ha riaperto la questione se esista o meno vita su altri pianeti. Va tuttavia sottolineato che Curiosity non possiede a bordo strumenti in grado di esaminare l’esistenza di composti biologici e quindi dare una risposta definitiva alla domanda.









