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esocL’arrivo del lander Schiaparelli sulla superficie di Marte deve essere stato decisamente traumatico. Lo si evince dalla ricostruzione delle fasi della discesa iniziata alle 16:42 di mercoledì 19 ottobre e destinata a concludersi poco meno di sei minuti dopo. I tecnici del centro di controllo della missione Exomars all’ESOC di Darmstadt, con in testa Andrea Accomazzo che riveste il ruolo di direttore della divisione per le missioni planetaria dell’Agenzia Spaziale Europea, hanno ammesso che qualcosa non ha funzionato negli ultimi 50 secondi, dopo la separazione del paracadute supersonico che ha ridotto la velocità da 1.750 a 250 km/orari. A quel punto il sistema di retrorazzi avrebbe funzionato per soli tre secondi, un tempo insufficiente a garantire un avvicinamento al suolo secondo le procedure previsto di minimo impatto. A dettarne lo spegnimento il computer di bordo, programmato per eseguire l’intera manovra di discesa in modo automatico. L’esecuzione non corretta della procedura potrebbe essere dovuta a un problema legato al software, al sistema propulsivo a idrazina o addirittura al radar altimetro per la rilevazione dell’altezza dal suolo. In ogni caso, la struttura alveolare deformabile, studiata per attutire l’impatto da un’altezza di circa due metri, garantendo così la posizione orizzontale del lander e la salvaguardia degli strumenti scientifici, non sarebbe stata in grado di evitare il crash che a questo punto appare certo.

La conferenza stampa convocata alle 10 del mattino del giorno dopo, a seguito della lunga notte trascorsa a elaborare i dati raccolti e cercare di stabilire lo stato del lander Schiaparelli, ha avuto un prologo nelle parole di Jan Woerner, direttore generale dell’ESA, il quale ha spostato l’attenzione sul corretto inserimento in orbita del veicolo madre, il Trace Gas Orbiter, che studierà l’atmosfera marziana e attenderà l’arrivo del rover in partenza con la missione Exomars2020. «Possiamo confermarlo: abbiamo una missione in orbita intorno a Marte», ha dichiarato Woerner, prima di rispondere alle domande piovute sulle sorti dell’ Entry Descent Module (EDM) Schiaparelli. «Quello di EDM– ha voluto sottolineare Woerner – è un test di atterraggio che ci ha fornito informazioni per poter condurre al meglio la prossima fase della missione ExoMars 2020 che porterà su Marte un rover con tecnologia europea. Abbiamo i dati, il test è andato a buon fine e mi ritengo soddisfatto». Una risposta forzata e forse anche preoccupata di un altro tipo di impatto: quello sulla Ministeriale di fine anno, chiamata decidere i futuri finanziamenti. Ciò che di buono e gratificante ci si aspettava non è avvenuto, almeno per quanto riguarda la discesa su Marte. esoc 2Andrea Accomazzo è entrato più nei dettagli: «Abbiamo i dati registrati dal modulo al momento dell’entrata nell’atmosfera marziana fino a circa 50 secondi prima dell’impatto: lo scudo termico e il radar di terra hanno funzionato tutto è andato come previsto fino al distacco del paracadute. Anche i retrorazzi si sono accesi, ma non abbiamo ancora dettagli a sufficienza per poter dire che hanno funzionato in modo nominale. Confido che riusciremo a ricostruire cosa è successo negli ultimi secondi di discesa in modo da poter avere il quadro completo dell’accaduto. Dal punto di vista ingegneristico, queste informazioni sono ciò che volevamo».

Il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston, invita a vedere il bicchiere mezzo pieno, sottolineando che a questo punto l’Europa ha un suo satellite nell’orbita di Marte. «Il Trace Gas Orbiter è perfettamente in orbita e operativo, e quindi in grado di monitorare e trasmetterci i dati sulla composizione dell’atmosfera marziana; il lander Schiaparelli, che era un test, a quanto sembra ha eseguito tutte le manovre previste fino a pochi secondi dal contatto con il suolo, come l’apertura del paracadute, lo sganciamento dello scudo termico e l’accensione dei razzi di frenata. Ci mancano i dati sugli ultimi secondi sui quali i tecnici stanno lavorando. Complessivamente siamo incoraggiati  – conclude – a proseguire il lavoro per ExoMars 2020, uno degli argomenti fondamentali della prossima ministeriale dell’ESA che si terrà a Lucerca i primi di dicembre».