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JanWoernerIl Consiglio Ministeriale dell’Agenzia Spaziale Europea, in programma a Lucerna l’1 e 2 dicembre 2016, rappresenta un appuntamento fondamentale per il sostegno di programmi e strategie rivolti alle attività umane in orbita, all’esplorazione, alle telecomunicazioni e all’osservazione terrestre. Motivo che ha spinto il direttore generale dell’ESA, Jan Woerner, a preannunciare in conferenza stampa la richiesta rivolta ai 22 Paesi membri per un impegno finanziario di durata pluriennale di circa 11 miliardi di euro. Woerner ha specificato che 1 miliardo dei fondi verrà impiegato in ricerche nel settore delle telecomunicazioni da svolgersi in partnership con il settore privato. L’Earth Observation Envelope Program – il programma di osservazione della Terra che include diversi satelliti da lanciare nei prossimi anni – riceverà invece fondi per un totale di 1,4 miliardi di euro. Per quanto concerne il ruolo di ESA per la Stazione Spaziale, l’agenzia chiederà agli Stati 800 milioni di euro di fondi per continuare il lavoro sulla ISS. I fondi richiesti saranno sufficienti fino al 2021; ciò significa che l’estensione della copertura economica al 2024 verrà decisa nella successiva Ministeriale, prevista tra circa tre anni. A tale proposito, Woerner ha sottolineato che l’impegno al 2024 è necessario per continuare i lavori sulla fornitura del modulo di servizio European Service Module (ESM) della navetta Orion della NASA. L’Europa e la NASA hanno firmato un accordo che prevede la fornitura da parte di ESA di ESM per finanziare parte dei costi di funzionamento comuni della ISS. Altro argomento cruciale del meeting di dicembre è il proseguimento della seconda parte della missione ExoMars, che richiede un ulteriore finanziamento di 400 milioni. Woerner ha dichiarato che gli Stati membri dovrebbero fornire una copertura di 300 milioni, mentre i restanti 100 milioni verranno recuperati dal budget stesso dell’Agenzia. Il 21 e 22 novembre in programma un report dell’ESA sullo status attuale della missione, a un mese dall’entrata in orbita della sonda e dall’impatto del modulo di test Schiaparelli. Woerner ha detto a chiare lettere che, qualora gli Stati membri non abbiano a disposizione i fondi necessari, l’ESA si ritroverebbe a prendere in considerazione l’idea di cancellare la missione e dunque il lancio di ExoMars nel 2020. Un’ipotesi che significherebbe interrompere le tappe di avvicinamento al Pianeta Rosso e la rinuncia allo sbarco del primo rover europeo. Il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston, sottolinea che l’Italia, maggiore contribuente di ExoMars, è pronta a versare un contributo di circa 120 milioni di euro per il proseguimento della missione. “Abbiamo una sonda in orbita intorno a Marte il cui compito è raccogliere i dati che verranno inviati dal rover, parte della missione del 2020: non sarebbe logico rinunciare a questa seconda fase”.