Secondo uno studio della Planetary Science Division della NASA, un scudo magnetico tra Marte e il Sole permetterebbe al Pianeta Rosso di ricostituire e conservare la propria atmosfera, innescando gradualmente le condizioni per l’abitabilità. L’idea, illustrata da Jim Green, direttore della Planetary Science Division NASA, in occasione del workshopPlanetary Science Vision 2050 tenutosi a Washington dal 27 al 1° marzo, consiste nel posizionare uno scudo magnetico dipolare nel punto di Lagrange L1 di Marte per creare una magnetosfera artificiale attorno al pianeta in grado di contrastare il vento solare. Ciò permetterebbe a Marte di conservare la propria atmosfera innescando una serie di effetti a catena ‘positivi’ per l’abitabilità. La teoria, scientificamente accettata, fa leva su quanto confermato anche dalle sonde Mars Express e MAVEN, ovvero che Marte, come la Terra, in origine possedesse un proprio campo magnetico, scomparso improvvisamente 4,2 miliardi di anni fa. Ciò avrebbe causato la graduale e inesorabile fuga di atmosfera sul pianeta, processo che nel giro di 500 milioni di anni ha trasformato un Marte caldo e umido nel luogo freddo e inospitale che conosciamo oggi. Un mondo in cui la vita non può prosperare, estremamente difficile da conquistare e colonizzare per l’uomo anche a causa delle forti radiazioni a cui questo sarebbe esposto. Secondo il team di Green, la soluzione per portare in sicurezza l’uomo su Marte, permettergli di vivervi come in una “seconda casa”, passa per la creazione di una magnetosfera artificiale generata da uno scudo dipolare magnetico, abbastanza forte da contrastare il vento solare. Secondo le simulazioni effettuate in laboratorio dagli scienziati del team della Planetary Science Division NASA , una struttura gonfiabile potrebbe essere in grado di generare un campo magnetico dipolare di 1 o 2 Tesla, funzionando come uno scudo attivo contro il vento solare. Come risultato, l’atmosfera di Marte troverebbe un nuovo equilibrio. In primo luogo, secondo i calcoli, si registrerebbe un aumento medio della temperatura superficiale di circa 4 gradi centigradi. Ciò sarebbe sufficiente a sciogliere il rivestimento di ghiaccio di anidride carbonica sopra la calotta polare settentrionale. L’evaporazione della CO2 innescherebbe un effetto serra, riscaldando ulteriormente l’atmosfera e causando lo scioglimento dell’acqua ghiacciata nelle calotte polari, dove si stima sia imprigionato circa un settimo degli oceani che una volta scorrevano su Marte. Il team di Green si appresta ora a produrre una valutazione sui tempi necessari a innescare questi cambiamenti e, allo stesso tempo, avviare uno studio di fattibilità per la realizzazione dello scudo.
(fonte: ASI)