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“Sogno di un Astronauta“, la sinfonia commissionata al compositore Leonardo Di Lorenzo dal CALTECH (California Institute of Technology) per celebrare il lancio della navetta spaziale ATLANTIS l’11 maggio 2009, ha reso possibile concretizzare il proposito di contribuire al sostegno delle attività dell’Ospedale dei Bambini di Brescia, uno dei 13 Ospedali Pediatrici italiani e centro di riferimento italiano ed europeo per diverse patologie. Proprio a Brescia, città in cui Leonardo Di Lorenzo ha studiato e si è formato musicalmente per approdare sulla scena internazionale e scegliere di vivere e lavorare a Londra, l’autore ha voluto eseguire per la prima volta in Italia questa opera in un concerto sold out svoltosi al Teatro Grande nel febbraio 2018. Un’iniziativa di arte e charity patrocinata, tra gli altri, dall’Unione Giornalisti Aerospaziali Italiani, Associazione Culturale Orbitale e dal Comune di Brescia, e che ha consentito di devolvere il ricavato della serata alla struttura sanitaria dove ogni anno vengono assicurate oltre 35.000 prestazioni a favore dei piccoli pazienti.

La sinfonia “Sogno di un astronauta” fu eseguita in anteprima nella storica “Dabney Lounge” del campus californiano ed è stata rimessa in scena al Teatro Grande di Brescia con L’Orchestra Sinfonica dei Colli Morenici, diretta dal Maestro Giuseppe Orizio. L’obiettivo della missione dello Space Shuttle Atlantis, partita l’11 maggio 2009, era l’ultima manutenzione del telescopio orbitante Hubble; ai comandi c’era Scott Altman, il quale fu anche uno dei “veri” piloti nel film cult “Top Gun”. Due anni dopo, il 21 luglio 2011, la stessa navetta spaziale toccava per l’ultima volta la pista di atterraggio del Kennedy Space Center, facendo calare il sipario sul Programma Space Shuttle, durato 30 anni.

“Sognare di essere un astronauta e quindi creare questo sogno in musica è stata una cosa molto affascinante – ha spiegato il maestro Leonardo Di Lorenzo – La suite si divide in 3 movimenti: il decollo, il paesaggio lunare e infine il movimento che si chiama ‘Non siamo soli’, che rappresenta l’incontro degli astronauti con gli alieni. Un messaggio di fiducia e non di paura nei confronti delle cose che non conosciamo. Una metafora – ha concluso il compositore – perché alla fine siamo tutti un po’ astronauti, vogliamo tutti decollare e andare sulla Luna”.