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eso1118aBologna ospita l’appuntamento annuale della SAIt, la Società Astronomica Italiana, evoluzione della Società Spettroscopisti Italiana fondata dall’astronomo Pietro Tacchini nel 1871. Il 57° Congresso della SAIt, organizzato con la collaborazione e il supporto dell’INAF, rappresenta una autorevole occasione di presentazione, approfondimento e discussione di temi e risultati scientifici, progetti ed attività di grande impatto ed attualità o prospettiva per l’intera comunità, includendo in questo sia il mondo della ricerca professionale, sia quello didattico e formativo, sia quello della comunicazione e della divulgazione. Ovviamente con uno sguardo alla ricerca e alla scienza nel complesso, per l’importanza che la cultura scientifica rappresenta nella crescita di un Paese. E proprio a richiamare lo sforzo comune che deve essere fatto per difendere questo importante ambito culturale, l’apertura del congresso è stata dedicata alla Città della Scienza di Napoli e alla sua futura ricostruzione. La SAIt, infatti,  svolge un ruolo di istituzione aperta alla intera comunità scientifica, didattica e di divulgazione offrendo una “palestra” di incontro e confronto fra tutti coloro che, a qualunque titolo, si occupano o anche solo si interessano di astronomia.

Con tale intento SAIt e INAF hanno organizzato il congresso, pianificando un ricco programma di informazione e discussione su un ampio spettro di problematiche legate alle eccellenze scientifiche e ai grandi progetti, oltre a due workshop dedicati a didattica, divulgazione, outreach, conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e museale.

L’intento è quello di illustrare lo stato di avanzamento di molti progetti, i problemi ad essi connessi e le opportunità che possono offrire. In questo quadro, la giornata finale è stata dedicata alla rimodulazione del piano di attività decennale, redatto nel 2006, alla luce da una parte dei continui, spettacolari sviluppi della ricerca e, dall’altra, di una indispensabile realistica valutazione delle risorse scientifiche, economiche e umane in un contesto nazionale particolarmente difficile.

Per offrire ai partecipanti un’adeguata panoramica della ricerca astronomica italiana, è stato dato ampio spazio ai risultati conseguiti dai giovani ricercatori, coinvolti in prima persona nella presentazione dei propri lavori. La loro presenza e il naturale bisogno di reclutarne sempre di nuovi così da garantire all’astrofisica il necessario apporto di nuove idee, spiega la decisione di dedicare un workshop specifico  alla didattica ed alla formazione.