La trama della fortunata pellicola “Gravity”, candidata a 10 premi Oscar, ha fatto da sfondo all’incontro che la facoltà di ingegneria aerospaziale dell’Università La Sapienza di Roma ha promosso con l’astronauta Luca Parmitano, protagonista della missione Volare con due attività extraveicolari nei 166 giorni di permanenza a bordo della Stazione Spaziale Internazionale, e Charles Elachi, direttore del Jet Propulsion Laboratory della NASA. Primo italiano a compiere una passeggiata nello spazio, Luca Parmitano è sembrato la persona più adatta a battezzare l’uscita della versione home video del film diretto da Alfonso Cuaròn e interpretato da George Clooney e Sandra Bullock. L’astronauta giudica Gravity un ottimo lavoro, realistico nei colori e nelle luci e contribuisce ad avvicinare la gente comune alla straordinaria realtà delle attività spaziali. Nel caso di Parmitano, la seconda uscita gli ha riservato un incidente che avrebbe potuto avere conseguenze più gravi senza la grande capacità di autocontrollo a cui l’ufficiale dell’Aeronautica Militare possiede per formazione. Un’avaria ha fatto sì che il liquido di raffreddamento della tuta entrasse nel casco di Parmitano, impedendogli di vedere e sentire e provocandogli difficoltà a respirare. La prontezza di riflessi e l’aiuto dei colleghi di equipaggio all’interno della ISS hanno fatto in modo che Parmitano potesse rientrare rapidamente e senza conseguenze. Nella stessa giornata dell’incontro a La Sapienza, la NASA ha diffuso le motivazioni dell’incidente, riconoscendo l’errore e le proprie responsabilità attraverso le dichiarazioni dell’ingegnere capo Chris Hansen. A causa di una perdita, il liquido ha invaso il sistema di aerazione. Un analogo problema era emerso il 9 luglio 2013 senza che le circostanze fossero riportate ai responsabili della missione. Un problema semplicemente sottovalutato. Comunque, la prima delle due passeggiate è stata per Luca Parmitano uno dei momenti più emozionanti della sua carriera. Un pò diversa da quella di Matt Kowalsky, aliase George Clooney.
L’evento svoltosi all’Università La Sapienza, su iniziativa del prof. Marcello Onofri, è stata anche l’occasione per annunciare una borsa di studio che intende premiate uno studente di Ingegneria Aerospaziale che presenterà la migliore proposta di studio sul tema della Gravità. Il concorso, promosso da Warner Bros Entertainment Italia in collaborazione con L’Università di Roma La Sapienza, è aperto a tutti gli studenti di Ingegneria Aerospaziale degli Atenei Italiani. Per partecipare basterà collegarsi all’indirizzo www.warnerhomevideo.it/gravity. Le edizioni Blu-rayTM e Blu-rayTM 3D di Gravity contengono circa tre ore di imperdibili contenuti speciali, tra cui il documentario “Collision Point: The Race to Clean Up Space”, in cui viene approfondito il reale problema dei detriti spaziali in orbita intorno al nostro pianeta, e “Aningaaq”, un cortometraggio di Jonas Cuarón sull’emozionante scena che vede la Dott.ssa Stone nello spazio dialogare con Aningaaq sulla Terra.
Grande seguito e interesse anche per l’intervento di Charles Elachi, direttore del Jet Propulsion Laboratory della NASA, il quale ha illustrato le prospettive dell’esplorazione robotica dello spazio nei prossimi vent’anni e sottolineato l’importante collaborazione tra Agenzia Spaziale Italiana e NASA iniziata 35 anni fa, non senza aver ricordato il decimo anniversario dell’esplorazione di Marte da parte dei rover. Molti i progetti in cantiere, tutti propedeutici alle future missioni umane sul Pianeta Rosso. Si tratta di indagare ancora a fondo le caratteristiche marziani, capire cosa c’è sotto la superficie.
Ecco l’intervista a Charles Elach raccolta da Enrico Massidda









