da Sorrentino | Mar 18, 2013 | Attualità, Eventi, Primo Piano
“ESPANSIONE DELLA CIVILTÀ NELLO SPAZIO – Aspetti Economici, Tecnologici, Etici e Sociologici” è il tema del workshop promosso da AIDAA (Associazione Italiana di Aeronautica e Astronautica) – sezione di Napoli e Space Renaissance International, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, in programma venerdì 22 marzo alle 14:30 nello Spazio Eventi della Città della Scienza di Napoli.
Una location non casuale, scelta ben prima del drammatico evento che ha cancellato uno dei più importanti siti museali dedicati alla divulgazione della scienza e alla cui ricostruzione vuole contribuire anche un evento culturale di grossa portata in un territorio che vanta una profonda tradizione in campo aeronautico e spaziale.
Dopo la celebrazione del Congresso Internazionale dello Spazio dell’International Astronautical Federation agli inizi di ottobre 2012, seguito dalla riunione ufficiale dei Ministri della Ricerca dei Paesi aderenti all’Agenzia Spaziale Europea, nell’ambito della mostra Futuro Remoto “Le Fabbriche del Cielo” Napoli ospita una nuova puntata del confronto sulle prospettive delle scienze, tecnologie e applicazioni spaziali, dalle quali già dipendono molti aspetti legati a controllo e gestione delle attività quotidiane.
Basato sull’approccio filosofico che la Terra non deve essere più visto come un sistema chiuso, il workshop proporrà una visione delle opportunità future di accesso allo spazio attraverso i programmi di esplorazione e lo sviluppo del turismo in orbita terrestre, affrontando le prospettive di lungo periodo che suggeriscono di ottenere dallo spazio il contributo indispensabile a gestire il problema delle risorse planetarie e della sostenibilità, fino a considerare la progressiva espansione dell’umanità al di fuori della Terra e lo sfruttamento delle risorse disponibili nel sistema solare.
Temi che meritano di essere discussi e analizzati anche sotto l’aspetto sociologico e culturale, molto più vicini alla realtà di quanto si pensi: le attività spaziali, dalla progettualità al compimento delle missioni, e la conoscenza generata a tutti i livelli rappresentano un tesoro irrinunciabile per il progresso della società e il miglioramento della qualità di vita dell’umanità.
Assume particolare significato che il messaggio venga lanciato da Napoli e dalla Città della Scienza, dove la neonata sezione italiana di Space Renaissance International e l’AIDAA si interrogano su come beneficiare pienamente dei vantaggi dello spazio nel solco di un progresso etico, culturale e tecnologico, quali strumenti attivare per il varo di un programma completo di sviluppo spaziale in grado di rilanciare l’economia nel suo complesso, come imparare a pensare e ad agire al di là dell’atmosfera terrestre per trasformare la percezione e la visione del mondo.
Si fa strada un vero e proprio Rinascimento Spaziale, destinato a caratterizzare il XXI secolo e conseguente alla corrente scientifica e filosofica che nel secolo scorso, inseguendo il sogno del volo spaziale, ha dato vita a quello che può essere definito Umanesimo Astronautico.
“Le risorse del sistema solare sono praticamente illimitate in termini di energia (pulita, rinnovabile, facile da raccogliere), preziose materie prime o semplicemente spazio per la vita e la crescita. Anche soltanto un decimo di queste risorse consentirebbe ad ogni persona che vedrà la luce in questo millennio di usufruire di un tenore di vita superiore a qualsiasi altro attualmente possibile sulla Terra” – sottolinea l’ing. Gennaro Russo, promotore del workshop, membro del Consiglio Direttivo AIDAA e co-fondatore di Space Renaissance International.
Un vasto programma internazionale che accelerasse i processi di ricerca e sviluppo in campo spaziale e orientato all’eso-sviluppo sarebbe in grado di garantire un enorme potenziale di nuovi posti di lavoro e ricadute industriali ed economiche su larga scala. Si tratta di puntare su sistemi di accesso allo spazio più economici, ma soprattutto vedere lo Spazio come luogo in cui risiedere e lavorare, bene al di là del suo utilizzo come ambiente di ricerca.
Il workshop, moderato da Giorgio Pacifici, giornalista di TG2-Scienze,ospiterà gli interventi di:
Mario Raffa, Responsabile Scientifico dell’edizione 2012 di Futuro Remoto
Leonardo Lecce, Presidente AIDAA Sezione di Napoli e Presidente AIAN
Luigi Amodio, Direttore Generale Città della Scienza, Napoli
Gennaro Russo, membro del Consiglio Direttivo AIDAA, Co-fondatore di Space Renaissance International
Simonetta Di Pippo, Responsabile dell’Osservatorio delle Politiche Spaziali Europee dell’Agenzia Spaziale Italiana e Presidente dell’associazione Women in Aerospace Europe,
Marco C. Bernasconi, MCB Consultants di Zurigo
Adriano V. Autino, co-fondatore e Presidente di Space Renaissance International
Ferruccio Diozzi, Presidente Associazione Amici di Città della Scienza di Napoli
Cristian Fuschetto, Il Denaro
A sottolineare il taglio multi-culturale del workshop, il recital per flauto solista del Maestro Elena
Cecconi prevede l’esecuzione in prima mondiale di una suite del compositore americano H.J. Buss, liberamente ispirata al Manifesto di Space Renaissance International.
da Sorrentino | Dic 3, 2012 | Attualità, Eventi, Primo Piano
L’avventura spaziale dell’Italia ha la sua protagonista indiscussa. E’ Amalia Ercoli Finzi, Professore Ordinario di Meccanica Orbitale presso la Facoltà di Ingegneria Industriale del Politecnico di Milano, la quale da oltre 25 anni offre contributi significativi a livello internazionale su tematiche inerenti l’esplorazione planetaria e i sistemi satellitari. A lei l’UGIS (Unione Giornalisti Italiani Scientifici) ha conferito il Premio Leonardo alla carriera, apprezzandone la lunga esperienza nell’esplorazione dello spazio, l’impegno per i giovani, il lavoro nei più accreditati organismi spaziali, la grande capacità di comunicare in modo semplice temi complessi, che ha coinvolto e continua ad interessare gli studenti e l’opinione pubblica, l’ampia e chiara pubblicistica, l’attenzione alla presenza femminile nelle facoltà scientifiche e in particolare nell’Ingegneria aerospaziale.
Laureata al Politecnico di Milano in Ingegneria Aeronautica e medaglia d’oro dell’Associazione Italiana di Aeronautica e Astronautica, Amalia Ercoli Finzi si occupa di Dinamica del Volo Spaziale, Progetto di Missioni Spaziali e Sistemistica Spaziale. Ha partecipato a molti programmi nazionali ed internazionali ed è responsabile dell’esperimento SD2 imbarcato sulla sonda Rosetta destinata all’esplorazione cometaria. È stata relatore di circa 110 tesi di laurea di argomento aerospaziale ed autore di oltre 150 tra pubblicazioni scientifiche e comunicazioni a congressi. È stata Direttore del Dipartimento di Ingegneria Aerospaziale del Politecnico di Milano e, per alcuni anni, membro esperto dello Human Spaceflights Vision Group dell’ESA per la programmazione di voli spaziali con equipaggi e dell’Exploration Program Advisory Committee per l’esplorazione di Marte.
Attualmente è membro del Consiglio Tecnico Scientifico dell’Agenzia Spaziale Italiana e del Lunar Lander Science Definition Team dell’Agenzia Spaziale Europea. Inoltre è consigliere dell’Associazione Italiana di Aeronautica e Astronautica e membro di numerose associazioni scientifiche nazionali e internazionali. È Presidente del Comitato per le Pari Opportunità del Politecnico di Milano e membro dell’Associazione Italiana Donne Ingegnere e Architetto, di cui è stata Presidente nazionale.
da Sorrentino | Nov 29, 2012 | Eventi, Politica Spaziale, Primo Piano
La facoltà di Ingegneria dell’Università La Sapienza ha ospitato il 28 novembre l’International Aerospace Day celebrato a un anno dalla scomparsa del prof. Carlo Buongiorno, alla presenza di personalità di rilievo del panorama aerospaziale. Il Ministro dell’Istruzione, Università e ricerca, Francesco Profumo, ha dichiarato in una nota di saluto come la Conferenza Ministeriale dell’ESA svoltasi a Napoli abbia registrato un importante successo per l’Italia e per l’Europa sia dal punto di vista politico che da quello dei contenuti, sottolineando che “l’Italia considera lo Spazio un settore strategico di grande rilievo grazie alla sinergia tra ricerca scientifica e industria, e ha messo in evidenza come, in ogni fase dell’azione del governo, si siano fortemente cercati il dialogo e il confronto con il mondo dell’industria e della ricerca”. Una valutazione che ha trovato puntuale riscontro nell’analisi del presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Enrico Saggese.
Lo sforzo economico non indifferente sostenuto dal nostro paese ha permesso all’Italia di rimanere il terzo Paese contribuente dei programmi ESA, fornendo un importante contributo alla crescita del suo ruolo nel settore dei lanciatori. In particolare lo sforzo economico italiano è stato finalizzato al consolidamento del successo del lanciatore Vega, importante risultato della tecnologia italiana e misura dello stretto rapporto realizzato tra ricerca e industria. Inoltre parte importante dello sforzo economico italiano si è indirizzato a favorire la partecipazione italiana alla costruzione del nuovo lanciatore Ariane 6 che sostituirà Ariane 5, giunto ormai alla conclusione del suo servizio come lanciatore commerciale. Ma non solo di economia si è parlato in questa giornata dedicata al ricordo di un pioniere della ricerca sui lanciatori, ma anche dei progressi fatti dalla ricerca nel campo dell’esplorazione spaziale.
Intervento di altissimo rilievo scientifico è stato quello di Charles Elachi, direttore del Centro NASA JPL che coordina le principali missioni americane di esplorazione spaziale. Egli ha ricordato come la collaborazione tecnologica tra Stati Uniti e Italia, è stata in grado di raggiungere importanti obiettivi e dovrà essere rafforzata nel futuro. Elachi ha descritto le varie fasi della missione di Curiosity, l’ultimo rover lanciato dalla NASA per l’esplorazione di Marte, la cui missione rappresenta un’incredibile dimostrazione del livello della tecnologia raggiunta dall’uomo. In particolare ha confermato che la missione ha portato a risultati sensazionali: intorno al luogo di atterraggio, durante l’analisi della composizione chimica del terreno, Curiosity ha trovato composti organici che sono alla base della vita. Questo risultato ha destato grande interesse nel mondo scientifico e ha riaperto la questione se esista o meno vita su altri pianeti. Va tuttavia sottolineato che Curiosity non possiede a bordo strumenti in grado di esaminare l’esistenza di composti biologici e quindi dare una risposta definitiva alla domanda.
da Sorrentino | Ott 5, 2012 | Eventi, Politica Spaziale, Primo Piano, Programmi
Il Congresso Internazionale dell’Astronautica ha concluso i suoi lavori annuali e da l’appuntamento a Pechino nel 2013. Per l’Italia e per Napoli un grande successo internazionale con un record di 3300 partecipanti provenienti da 83 Paesi, tra i quali numerosi capi delle agenzie spaziali mondiali, delegati nazionali, esperti e ricercatori. L’edizione italiana di IAC ha dato anche una nuova impronta nella vita dell’autorevole appuntamento. I numerosi studenti, circa il 30% del totale dei partecipanti, hanno potuto, per la prima volta nella storia del Congresso, varcare i cancelli, avvicinare e seguire direttamente i diversi incontri con i maggiori esperti mondiali del settore. “La risposta è stata entusiasmante – sottolinea il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Enrico Saggese – Con IAC2012 Napoli e la Campania hanno mostrato al mondo le potenzialità industriali, universitarie e organizzative di questo territorio. Accanto alla consueta presenza dei capi delle maggiori agenzie spaziali internazionali a Napoli sono giunti anche quelli di Paesi emergenti, e con alcuni di loro sono stati sottoscritti accordi di cooperazione in differenti settori spaziali. Un’ occasione fruttuosa per espandere ancor di più i rapporti internazionali”.
La cinque giorni più importante del settore spaziale si è conclusa con l’Italia ancora una volta in primo piano: il Palacongressi della Mostra d’Oltremare ha ospitato una seduta plenaria dedicata alla costellazione italiana di satelliti COSMO-SkyMed, in particolare all’approccio duale della missione e ai risultati ottenuti. All’incontro, moderato dal direttore tecnico dell’ASI, Mario Cosmo, hanno preso la parola i rappresentanti di e-GEOS, del Ministero della Difesa, dell’Agenzia Europea per la Difesa e della Japan Space Imaging.
“COSMO-SkyMed è il primo sistema al mondo a carattere duale, civile e militare – ricorda Alessandro Coletta, mission manager di COSMO-SkyMed dell’Agenzia Spaziale Italiana. Il sistema è nato, sin dall’inizio, con la volontà di creare una sinergia in termini di progetti e non solamente come uno scambio di tecnologia fra le due diverse componenti”. Con COSMO-SkyMed l’Italia dispone di uno dei sistemi spaziali per Osservazione della Terra tecnologicamente più avanzati al mondo in grado di garantire un significativo miglioramento nel controllo dell’ambiente. COSMO-SkyMed è una costellazione composta da quattro satelliti in banda X, capace di osservare il nostro pianeta di giorno e di notte e in qualsiasi condizione metereologica. Nell’incontro dedicato alla costellazione italiana, sono state affrontate le diverse tematiche legate all’osservazione della Terra e al supporto che i satelliti italiani hanno dato nella protezione del nostro pianeta.
L’ultima giornata di lavoro è stata caratterizzata anche dalla presenza degli astronauti Paolo Nespoli, Christer Fuglesang, Sergei Krikalev e Leland Melvin.E Buzz Aldrin. Quest’ultimo, il secondo uomo a mettere piede sulla Luna, ha ricordato il collega della storica missione Apollo XI, Neil Armstrong, scomparso lo scorso 25 agosto. Nel tributo, è stato proiettato un suggestivo filmato con i momenti più importanti di Apollo XI e Aldrin ha ricordato Armstrong come un “pioniere dello spazio dal carattere mite e riflessivo”, un uomo che ha sempre diviso i meriti con i collaboratori e con tutti quelli che hanno permesso la realizzazione di un’impresa storica quale lo sbarco sulla Luna il 16 luglio 1969: in poche parole, il primo e il migliore, “the first and the best”, comandante di tutte le missioni sulla Luna.
da Sorrentino | Ott 5, 2012 | Attualità, Eventi, Primo Piano
La decima edizione di BergamoScienza, dal 5 al 21 ottobre 2012 si apre con la mostra “More Space To Space” dedicata allo Spazio, tema al quale è stata dedicata l’intera giornata di sabato 6 ottobre, realizzata con la collaborazione di INAF (Istituto Nazionale Astrofisica) e delle agenzie spaziali ASI (Agenzia Spaziale Italiana), ESA (European Space Agency), NASA (National Aeronautics and Space Administration), con intervento conclusivo dell’astronauta Paol
o Nespoli chiamato a raccontare le sue ultime esperienze nello spazio a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), con presentazione di fotografie e video inediti del suo soggiorno tra le stelle. Tra gli ospiti anche gli astrofisici Marcello Coradini, Enrico Flamini (chief scientist della ASI), Antonio Masiero. La geologa Linda Elkins-Tanton (Carnegie Institution for Science’s Department of Terrestrial Magnetism) ripercorre l’affascinante storia della luna, così come la conosciamo oggi, parlando delle future missioni di esplorazione del satellite. Pietro Umbertini, direttore dell’Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica di Roma e dell’Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali dell’INAF affronta un viaggio attraverso l’Universo violento e parla dell’origine dei Buchi neri e del loro futuro. Gli appuntamenti con lo spazio proseguono per tutta la durata della manifestazione. Sabato 20 ottobre Guido Tonelli, fisico del CERN di Ginevra, parla dei progetti di ricerca condotti negli ultimi anni attraverso l’acceleratore di particelle LHC (Large Hadron Collider), lo strumento protagonista delle recenti scoperte sul bosone di Higgs. Della vita nello spazio si discute domenica 21 ottobre nella tavola rotonda alla quale partecipano il fisico e Presidente dell’INAF Giovanni Bignami, il ricercatore John Robert Brucato, il neurobiologo vegetale Stefano Mancuso e Sergio Mugnai, ricercatore dell’ESA coinvolto nel progetto di agricoltura spaziale “Space farming”.
da Sorrentino | Ott 1, 2012 | Eventi, Politica Spaziale, Primo Piano
Berndt Feuerbacher, presidente della Federazione Internazionale di Astronautica, Jean-Jacques Dordain, direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea, ed Enrico Saggese, presidente dell’ASI, hanno aperto la 63esima edizione della kermesse del mondo astronautico nel segno di Luigi Gerardo Napolitano, scienziato e docente universitario che ha dato un impulso decisivo allo sfruttamento dei moduli abitativi nello spazio e animato una visione concettualmente innovativa nei programmi di ricerca in orbita.
Il Congresso Internazionale di Astronautica arriva a Napoli 21 anni dopo la sua scomparsa, ma rivela tutta la straordinaria attualità delle idee di Luigi Napolitano, capace appunto di traguardare gli obiettivi del settore spaziale con un ventennio di anticipo. “Nello spazio, per lo spazio, dallo spazio” soleva ripetere lo scienziato napoletano riassumendo in questa espressione, che potremmo definire “motto perpetuo”, la strategia che deve accompagnare progetti e programmi volti alla dimensione che egli definiva “Quarto Ambiente dell’Uomo”. Luigi Napolitano ha individuato nello studio della microgravità un piccolo universo da esplorare e governare per dare essenzialità agli esperimenti che sarebbero stati effettuati in orbita. Negli anni 80 erano solo tre al mondo i laboratori impegnati nella ricerca sulla microgravità, l’impercettibile valore che resta in gioco in qualsiasi ambiente in orbita bassa dove si muovano gli astronauti, a bordo della stazione spaziale internazionale e prim’ancora all’interno dei moduli imbarcati nella stiva degli Space Shuttle ora in pensione. Per quanto piccolo, questo valore incide sulla formazione di composti e sulle miscele di fluidi oggetto di sperimentazione durante le missioni spaziali. La scuola napoletana ha certamente contribuito a dare un senso in più ai voli umani in orbita circumterrestre, che hanno visto affidare agli astronauti il ruolo di specialisti e reclutarne tanti altri tra gli stessi ricercatori. Lo scienziato che un quarto di secolo fa riuniva a Napoli gli attori del grande progetto di stazione orbitale permanente, vede oggi i rappresentanti delle agenzie, società e industrie spaziali discutere e confrontarsi su sinergie e cooperazione senza che ciò significhi rinuncia alle posizioni di leadership. Un processo auspicabile, nel solco dell’esperienza in corso con la ISS, per concentrare le risorse economiche e le migliori competenze nei più ambiziosi progetti del futuro.