da Sorrentino | Ott 1, 2012 | Eventi, Politica Spaziale, Primo Piano
Torna in Italia dopo 15 anni l’International Astronautical Congress (IAC), il più importante appuntamento mondiale del settore spaziale giunto alla 63ma edizione, organizzato nei padiglioni della Mostra d’Oltremare di Napoli da lunedì 1 a venerdì 5 ottobre. Un evento che vede riuniti i vertici delle Agenzie spaziali e tutto il mondo istituzionale, scientifico e imprenditoriale che opera nel settore. E’ la quarta volta che il nostro Paese ospita la manifestazione congressuale, dopo le edizioni di Roma nel 1956 e 1981 e Torino nel 1997. In programma 90 sessioni tecniche per discutere sulle prossime strategie del settore spaziale, sulle future esplorazioni interplanetarie e sui programmi di osservazione della Terra con i nuovi satelliti. Presenti, tra gli altri, il numero uno della NASA, Charles Bolden (per la prima volta a Napoli) e il direttore dell’Agenzia Spaziale Europea, Jean-Jacques Dordain, gli astronauti italiani Roberto Vittori e Paolo Nespoli e il secondo uomo a mettere piede sulla Luna, Edwin “Buzz” Aldrin.
Il capoluogo partenopeo si è aggiudicato l’organizzazione e la gestione dell’evento dopo una selezione durata circa due anni (in competizione con Parigi, Lisbona, Vienna e Bruxelles), accogliendo la proposta avanzata dall’Agenzia Spaziale Italiana in sinergia con il Comune di Napoli, la Regione Campania, la Provincia di Napoli, il Ministero dell’Università e della Ricerca e il Polo High Tech di Napoli.
“L’assegnazione dell’organizzazione del Congresso a Napoli – ha sottolineato Enrico Saggese, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana – è stata per tutti noi una grande occasione. I numeri dei partecipanti sono impressionanti e l’opportunità per tutti sarà notevole. Il programma degli appuntamenti è corposo e di ampio respiro. Abbiamo lavorato in sinergia con tutti i rappresentanti perché la conferenza sia un successo anche per il territorio che ci ospita. La regione ha una storia illustre nel campo dell’aerospazio. L’area napoletana vanta 5 università tecniche, un centro di ricerca come il CIRA, ottime industrie del settore aeronautico accompagnate una grande rete di PMI sia del comparto aereo sia spaziale. Gli enti locali ci hanno assicurato pieno supporto e molta attenzione nell’organizzazione”.
Come tutti gli anni, l’ASI è presente allo IAC con un proprio grande stand espositivo che dia risalto al complesso delle eccellenze italiane del settore. La partecipazione unitaria nello stand dell’ASI è divenuta una consuetudine dopo i successi ottenuti negli ultimi anni, per ribadire l’unicità e le competenze di uno straordinario sistema produttivo all’avanguardia, tecnologicamente competitivo e indiscusso in campo mondiale, capace di mettere a disposizione soluzioni complete e integrate. Duecento metri quadrati di percorso, modelli di satelliti, filmati, immagini e diversi pannelli di testo illustreranno le più importanti missioni spaziali e gli elementi centrali dell’attività in cui sono impegnati ASI e industria italiana in questi anni: sopra tutti, il nuovo lanciatore VEGA, il sistema satellitare COSMO-SkyMed, il programma GALILEO, Agile ed ExoMars.
da Sorrentino | Feb 27, 2012 | Attualità, Eventi, Politica Spaziale, Primo Piano
Il prof. Carlo Buongiorno, lo scienziato che dalla cattedra dell’Università La Sapienza di Roma ha contribuito in modo determinante al varo e al successo dei più importanti programmi spaziali italiani, non ha fatto in tempo a vedere realizzato fino in fondo il suo progetto più ambizioso: il piccolo lanciatore europeo Vega, di ideazione, sviluppo e ossatura tecnologica “made in Italy”, adottato dall’ESA e che ha effettuato con esito eccellente il primo volo di qualifica dallo spazioporto di Kourou nella Guyana Francese il 13 febbraio 2012. Il prof. Buongiorno è scomparso il 27 novembre scorso, in piena campagna di lancio, vale a dire poco prima che il suo sogno fosse portare a compimento. Tuttavia, sarebbe fortemente limitativo associare la sua figura al solo Programma Vega, fiore all’occhiello dell’Italia e dell’Europa spaziale, avendo egli sostenuto i progetti e le missionio che, nell’arco di mezzo secolo, hanno proiettato la ricerca e l’industria spaziale nazionale nella sfera delle collaborazioni più importanti e significative. La sua Università “La Sapienza”, per iniziativa di Marcello Onofri, docente di Propulsione Aerospaziale e direttore del Centro Ricerca Aerospaziale presso l’università romana, ha ricordato il professor Carlo Buongiorno a tre mesi dalla scomparsa nel corso dell’International Memorial Day a lui dedicato, che ha riunito i principali attori delle attività spaziali di Europa e della Nasa, con cui lo scienziato ha intessuto rapporti ultradecennali. Una ricorrenza voluta all’indomani dello straordinario successo del lancio di Vega. “Il nuovo lanciatore europeo, concepito e realizzato prevalentemente proprio in Italia, è stato uno dei più importanti progetti a cui Buongiorno ha lavorato negli ultimi anni di vita – ha sottolineato il prof. Onofri – Per onorarne gli atti e la memoria si è pensato di ripercorrere le tappe che hanno condotto ai grandi risultati a livello ingegneristico, di ricerca universitaria e industriale.
“La costruzione di un’efficace collaborazione tra Agenzie, Università e industrie è stato certamente un importante risultato che il progetto VEGA ha prodotto e l’aver messo la ricerca scientifica applicata al servizio dell’innovazione e della crescita tecnologica dell’apparato produttivo del nostro paese costituisce un paradigma di riferimento per altre possibili opportunità” – ha detto Onofri nel suo intervento – L’efficace sinergia tra i vari enti è stato certamente uno degli impegni sostenuto anche da Buongiorno nel corso dei vari progetti portati avanti nel tempo. L’idea di Vega – ha continuato Onofri – è nata proprio nei locali della Sapienza, sul tavolo di lavoro del Professor Carlo Buongiorno, “scomparso 3 mesi fa senza poter quindi assistere alla realizzazione del suo sogno”.
All’evento celebrativo hanno preso parte scienziati e ricercatori italiani e internazionali e protagonisti dell’avventura spaziale italiana. e nella prima parte della giornata interverrà anche il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Enrico Saggese che ricorderà lo scienziato. A conclusione del meeting si parlerà dei programmi spaziali futuri e delle possibili prospettive di cooperazione internazionale. Enrico Saggese, presidente dell’ASI, ha tracciato la vita di Carlo Buongiorno dedicata allo spazio e il merito di aver creato le premesse per l’evoluzione del Piano Spaziale Italiano, sfociato nella creazione dell’Agenzia Spaziale Italiana e nella collaborazione del nostro Paese ai più importanti programmi spaziale in collaborazione con ESA e NASA, consentendo l’affermazione della tecnologia e delle soluzioni sviluppate dagli scienziati e dall’industria italiani dello spazio. Il prof. Buongiorno ha dato prova di saper guardare oltre, individuando programmi ambiziosi e permettendo che molte idee e proposte italiane diventassero programmi e missioni operative. Non è un caso che l’ESA abbia deciso di intitolare a Carlo Buongiorno la piattaforma di lancio del nuovo razzo vettore Vega. Allo stesso modo Jean Jacques Dordain, direttore generale dell’ESA, ha ammesso la difficoltà di riassumere le tappe e i meriti acquisiti dal prof. Carlo Buongiorno nel corso di una vita completamente dedicata allo spazio, durante la quale ha creato di fatto una grande famiglia composta dal mondo accademico e dagli studenti. Dai satelliti alle sonde interplanetarie, dai lanciatori alle piattaforme orbitali ai laboratori spaziali, il prof. Buongiorno ha partecipato a tutte le tappe di preparazione e realizzazioni di missioni dal contenuto tecnologicamente avanzato. Antonio Fabrizi, direttore lanciatori dell’ESA, ha sottolineato lo spirito e la propensione all’innovazione del prof. Buongiorno, così come la volontà di continuare a investire nelle giovani generazioni, ricordando la sua capacità di imbastire le linee dei programmi, pure alle prese con le intuibili difficoltà di bilancio e disponibilità finanziarie.
Nel corso della tavola rotonda, moderata dall’ing. Roberto Somma, advisor del presidente e amministratore Delegato di Thales Alenia Space Italia, Charles Elachi, direttore del Jet Propulsion Laboratory della NASA, ha passato in rassegna le molteplici collaborazioni avviate dal prof. Buongiorno, a cominciare dalla missione Cassini-Huygens fino a Mars Express. Un intervento integrato dalla testimonianza di John Casani, altro esponente di rilievo del JPL, il quale ha fatto riaffiorare la grande capacità comunicativa del prof. Buongiorno che, esaltandone i valori umani e professionali, ha consentito in ogni circostanza di creare le condizioni ideale per condurre il lavoro di squadra ai massimi livelli. E’ evidente come la missione Cassini abbia costituito un banco di prova impegnativo e ben riuscito. Un esempio di efficienza e qualità assolute al punto tale che Luigi Pasquali, Amministratore Delegato di Thales Alenia Space Italia, si è augurato che si possa proseguire lungo la strada tracciata dal prof. Carlo Buongiorno. In un Memorial Day che si rispetti non potevano mancare citazioni e aneddoti. Grande emozione quando il prof. Maurizio Di Giacinto ha mostrato la cartella con i disegni fatti a mano dal prof. Buongiorno del lanciatore Vega (inizialmente ribattezzato San Gennaro). Un modo per introdurre le testimonianze sulla collaborazione tra agenzie, industria e università alla base del successo del Programma Vega. Con il suo ruolo preminente nella realizzazione del vettore VEGA per conto dell’Agenzia Spaziale Europea, l’Italia è entra di diritto nel ristretto novero dei Paesi con dimostrata capacità sistemistica di lancio.
Stefano Bianchi, project manager di VEGA, ha ricordato il rigore e l’entusiasmo che accompagnava il prof. Buongiorno in ogni sua attività e ripercorso la missione inaugurale del nuovo razzo vettore europeo, che tornerà sulla rampa tra un anno. Un lanciatore agile, veloce, efficiente, tutto italiano. Protagonisti straordinari e indimenticabili della nostra “Storia Spaziale” che oggi non sono più tra noi, come il pioniere Luigi Broglio, padre del programma San Marco, e Carlo Bongiorno, che gli fu a fianco. VEGA, 30 metri di altezza per 137 tonnellate di peso. è un lanciatore per satelliti di piccole dimensioni, fino a 1.500 Kg, che completa la famiglia di lanciatori europei, composta da Ariane 5 e Soyuz. Il contributo dell’Italia, principale “azionista” del programma sviluppato dall’Agenzia Spaziale Europea, pesa per 2/3 del totale. Stefano Bianchi ha ricordato come sia stati già sottoscritti i primi due contratti di lanci commerciali, tra cui quello per il satellite di terra multispettrale Sentinel 2 e la sonda di osservazione radar Sentinel 3.
Arturo De Lillis, Responsabile Unità Organizzativa Lanciatori e Trasporto Spaziale dell’Agenzia Spaziale Italiana, ha sottolineato il primato assunto dal nostro Paese nello sviluppo motori a solido e nelle tecnologie dei motori in fibra di carbonio, e il contributo fondamentale dell’Università La Sapienza al perfezionamento delle tecnologie di sviluppo del motore Zefiro. Una sessantina i VEGA BOYS, come ha riportato il prof. Di Giacinto con un pizzico di orgoglio. Gli ingegneri de La Sapienza rappresentano una delle chiavi di volta del successo di Vega, il cui funzionamento è affidato a 35 sottosistemi che coinvolgono 40 aziende in tutto il mondo. Franco De Pasquale, amministratore delegato di ELV, ha ripercorso la campagna di lancio del satellite di geodesia spaziale Lageos-2, esattamente vent’anni fa con lo Space Shuttle, in occasione della quale il prof. Buongiorno sottolineò il perfetto funzionamento dell’innovativo sistema IRIS per la messa in orbita dalla stiva della navetta. Proprio del prof. Buongiorno l’idea di creare una società preposta ai sistemi di lancio. ELV è nata nel 2000; vi lavoravano 20 persone, oggi gli addetti sono 130. Altri testimoni e artefici dei grandi traguardi tecnologici e sistemistici sono stati: Alain Charmeau, amministratore di Eads Astrium; Marco Biagioni, in rappresentanza di AVIO; il gen. Mario Arpino, presidente Vitrociset, per il ground segment di Vega; Lanfranco Zucconi, amministratore Compagnia Generale dello Spazio (ex Carlo Gavazzi Space), al quale il prof. Buongiorno offrì concreto supporto all’idea di progettare e sviluppare piccoli satelliti in vista dell’avvento dei nuovi lanciatori, come Vega e Ares.
CARLO BUONGIORNO, LO SPAZIO DI UNA VITA
Si può affermare che il prof. Buongiorno sia la guida dell’attuale management italiano dello spazio. Ne è testimonianza il libro scritto dal giornalista aerospaziale Enrico Ferrone, sotto forma di intervista al primo direttore generale dell’Agenzia Spaziale Italiana, pubblicato nell’aprile 2011, pochi mesi prima della scomparsa.
Jean-Jacques Dordain, Nella prefazione al libro Jean-Jacques Dordain scrive: “Per me, Carlo Buongiorno è definitivamente uno degli architetti del programma spaziale italiano. È stato alla guida del Piano Spaziale Nazionale per il Ministero della Ricerca, prima di diventare il padre fondatore dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) che venne formalmente alla luce nel 1988. Nel difendere gli interessi del suo Paese, Carlo Buongiorno è stato anche una delle colonne portanti dello sviluppo del programma spaziale europeo interno dell’ESA.”
Nella prefazione allo stesso libro, Enrico Saggese ricorda che “l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) fu creata nel 1988 quando Giovanni Spadolini era Presidente del Senato e alla sua guida fu chiamato proprio Carlo Buongiorno quale Direttore Generale, insieme al prof. Luciano Guerriero nominato Presidente.”
Allievo del Professor Luigi Broglio nella Scuola di Ingegneria Aerospaziale della “Sapienza” di Roma, Carlo Buongiorno è stato tanto attento alla didattica ed alla crescita delle nuove generazioni di scienziati, quanto lungimirante manager di ambiziosi programmi spaziali. Laureato in Ingegneria Elettronica e in Ingegneria Aeronautica, Carlo Buongiorno nel 1954 si era trasferito negli Stati Uniti per occuparsi di volo ipersonico e supersonico in qualità di ricercatore presso il Politecnico di Brooklyn. A partire dal 1957, dopo il suo rientro in Italia, si era dedicato all’insegnamento presso l’Università “La Sapienza”, dove teneva il corso di Propulsione Aerospaziale, diventando nel contempo uno dei principali protagonisti del settore spaziale italiano. Dopo aver svolto il ruolo di Segretario Tecnico della Commissione Ricerche Spaziali del CNR, dal 1961 si era dedicato – accanto al suo maestro Luigi Broglio – al Progetto San Marco. Buongiorno ha ricoperto anche gli incarichi di Responsabile dell’Ufficio Spazio del Ministero dell’Università e della Ricerca e Capo della Delegazione Italiana presso l’ESA. In veste di direttore generale dell’ASI ha portato al successo una serie di programmi satellitari, tra cui ITALSAT 1 e 2, IRIS LAGEOS e il satellite al guinzaglio Tethered.
da Sorrentino | Feb 27, 2012 | Eventi, Programmi, Servizi Satellitari
In occasione del decimo anniversario dell’esperimento MIPAS, montato a bordo del satellite Envisat dell’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea, il CNR ed il KIT hanno promosso mercoledì 29 febbraio un workshop presso l’Area di Ricerca CNR di Firenze, a Sesto Fiorentino. MIPAS (Michelson Interferometer for Passive Atmospheric Sounding) è uno spettrometro per la misura dello spettro di emissione dell’atmosfera terrestre che opera con grande risoluzione spettrale nel medio e vicino infrarosso. I dati ricavati dall’esperimento sono una fonte continua di informazioni sulla chimica dell’atmosfera, che fornisce campioni dettagliati rispetto alle tre dimensioni spaziali e una copertura esaustiva delle principali specie chimiche. Montato a bordo del satellite di Osservazione della Terra Envisat, dell’ESA, lo strumento MIPAS è stato lanciato con esso nel 2002. L’aspettativa iniziale di funzionamento della missione era di cinque anni, ma a dieci anni di distanza, il satellite ed i suoi dieci strumenti sono ancora tutti in perfetta forma. L’ESA, con l’Istituto di Fisica Applicata “Nello Carrara” del CNR (IFAC-CNR) e l’Istituto di Tecnologia di Karlsruhe (KIT, Karlsruhe Institute of Technology) organizza un workshop per celebrare questo successo insieme alle persone che hanno contribuito in questi anni allo sviluppo e all’utilizzo dello strumento.
da Sorrentino | Feb 26, 2012 | Eventi, Primo Piano
Ogni primavera l’ESRIN apre le porte agli studenti delle scuole primarie e secondarie, di età compresa tra 8 e 13 anni. Anche quest’anno, il 27 e 28 marzo, i giovani avranno la possibilità di toccare con mano i progetti di ricerca spaziale e le attività spaziali europee, e potrebbe scaturire un interesse per il loro percorso di studi per una carriera scientifica. Questo evento, che si svolge in ESRIN da 13 anni, nel 2011 ha coinvolto oltre 800 studenti. Molti di questi giovani visitatori ispirati dall’esplorazione spaziale, hanno condiviso le loro impressioni sull’ESRIN componendo uno scritto e producendo bellissimi disegni di ciò che hanno visto ed imparato. Per quest’anno, circa 900 giovani studenti della zona parteciperanno alle visite, che durano circa due ore. Il primo turno di visita comincia alle 09h30 del mattino, il secondo alle 11h30, poi nel pomeriggio ci sono due turni, alle 14h00 ed alle 16h00. L’evento si svolgerà in italiano.
L’ESRIN presenterà un ricco programma delle attività spaziali europee, mostrando agli studenti animazioni satellitari ed immagini del pianeta per meglio comprendere la Terra ed il suo ambiente. Studenti ed insegnanti impareranno in quale modo i satelliti forniscono informazioni chiare sui vari componenti dei sistemi del pianeta Terra – terra, ghiaccio, atmosfera, biosfera ed oceani – e come tali processi interagiscano e si influenzino l’un l’altro. Una sessione animata interattiva mostrerà agli studenti il lancio del vettore Vega dallo spazio porto europeo nella Guyana francese. Il piccolo lanciatore completa la famiglia del più grande Ariane 5 e del razzo medio Soyuz, già lanciati dallo spazio porto europeo. Vega offre una capacità sicura, affidabile e competitiva per il trasporto in orbita di piccoli carichi per missioni scientifiche, di dimostrazione tecnologica e di Osservazione della Terra.
Prenotazioni e durata della visita
Sono previsti quattro turni di visita durante il giorno, a partire dalle 9.30, 11:30, 14:00 e 16:00, ciascuno dei quali durerà circa due ore, con un totale di 8 turni durante le due giornate. Per partecipare è necessaria la prenotazione e le iscrizioni saranno possibili fino ad esaurimento posti. Qualora foste interessati a visitare il nostro Centro, vi preghiamo di mettervi in contatto con noi il più rapidamente possibile. I turni di visita, infatti, saranno organizzati nell’arco della giornata e abbiamo la necessità di conoscere in anticipo il numeri di gruppi.
(Per gli studenti delle scuole superiori di età 14-19 anni, ESRIN offre visite mensili dedicate, il programma dell’Open Day di cui sopra è rivolto maggiormente ai bambini di età 8-13 anni)
Ogni scuola richiedente dovrà fornire i seguenti dati:
– numero degli studenti coinvolti
– elenco nominativo degli studenti
– elenco dei professori accompagnatori con indicazione di un recapito telefonico cellulare ed estremi di un documento di riconoscimento
– indicazione del numero di pullman, oppure, indicazione previsto mezzo di arrivo, treno, macchina privata.
Info: ESA Conference Bureau
Tel: + 39 06 94180912
E-mail:
esa.conference.bureau@esa.int