da Sorrentino | Ago 4, 2014 | Politica Spaziale, Primo Piano
Il nuovo consiglio di amministrazione dell’Agenzia Spaziale Italiana si è lunedì 4 agosto nella sede del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca. Il CdA, presieduto dal prof. Roberto Battiston, comprende i due membri recentemente nominati in rappresentanza del Miur e del ministero della Difesa, il dr. Enrico Costa e il generale Alberto Rosso. Completeranno la composizione del CdA i due rappresentanti che saranno indicati dai ministeri dell’Economia e degli Affari Esteri.
Il primo consiglio di questa nuova fase operativa dell’Asi ha deliberato, tra i diversi argomenti previsti nell’ordine del giorno, la firma del contratto tra Asi e Thales Alenia Space per il finanziamento della Fase C3 del “Sistema COSMO di Seconda Generazione”, relativa alle attività per il completamento della progettazione e degli sviluppi tecnologici di base del sistema.
Il Consiglio ha stabilito anche l’avvio della selezione per la nomina del Direttore Generale dell’Asi, il processo di designazione del Consiglio Tecnico Scientifico (CTS) e l’estensione della vita operativa di alcune missioni scientifiche. Con l’insediamento del CdA, l’avvio della selezione del nuovo direttore Generale e delle procedure per la definizione del CTS, l’Agenzia intraprende la strada del compimento del processo di riorganizzazione interna.
da Sorrentino | Giu 27, 2014 | Astronomia, Politica Spaziale, Primo Piano, Programmi
Con una decisione presa all’unanimità, lo Science Programme Committee dell’Agenzia Spaziale Europea ha selezionato e di fatto ufficialmente dato il via alla missione Athena, un sofisticatissimo osservatorio orbitante nei raggi X. Athena, che verrà lanciata nel 2028, indagherà i fenomeni più energetici che avvengono nell’universo, come il plasma caldo negli ammassi di galassie e gli oggetti celesti più estremi che si conoscano, ovvero i buchi neri e i lampi gamma, spingendosi fino all’epoca in cui si sono formate le prime stelle supermassicce, a 150 milioni di anni dal Big Bang. L’Italia con INAF, ASI e numerose Università avrà un ruolo determinante nel progetto, sia per la parte scientifica che per lo studio del concetto di satellite e dei suoi strumenti.
“Athena è uno dei quattro pilastri del futuro osservativo a multilunghezza d’onda di INAF, con SKA nella radioastronomia, E-ELT nell’ottico e CTA nei raggi gamma” dice il presidente dell’INAF Giovanni Bignami. “Conquistata la possibilità di una presenza italiana ora dobbiamo concretizzarla. Saremo aiutati in questo dalla grande tradizione nazionale nella astronomia X dallo spazio, cominciata da Riccardo Giacconi 50 anni fa e continuata in Italia con le brillanti missioni BeppoSax, EPIC XMM e IBIS INTEGRAL”.
L’ Universo è permeato di un plasma caldissimo, che si estende in una ragnatela cosmologica e al cui centro risiedono gli ammassi di galassie. I buchi neri di ogni taglia, i più grandi dei quali risiedono al centro di ogni galassia, sono l’altra componente fondamentale per comprendere come “funziona” l’universo che noi conosciamo. L’energia espulsa dal buco nero è in grado di influenzare la formazione e la vita delle stelle e della galassia che lo ospita. I primi buchi neri si sono formati dall’esplosione delle prime stelle dell’Universo, circa 150 milioni di anni dopo il big bang. Queste stelle primordiali sono evolute molto rapidamente, in “solo” un milione di anni dalla nascita hanno esaurito il loro combustibile e sono esplose, formando e poi espellendo nello spazio i primi elementi chimici più pesanti dell’idrogeno e dell’elio – come ad esempio carbonio, ossigeno e ferro, necessari per le generazioni seguenti di stelle – e generando i primi buchi neri dell’Universo, i ‘semi’ dei buchi neri supermassicci che oggi si trovano al centro di ogni galassia. Il modo di scoprire queste stelle primordiali è osservare e studiare la loro esplosione, che è accompagnata da un lampo di raggi gamma.
“Con la selezione di Athena si aggiunge un altro elemento al programma scientifico dell’ESA”, ha dichiarato Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana. “Questa missione, la seconda selezionata della classe di missioni Large, rappresenta la seconda pietra angolare della costruzione europea del programma Cosmic Vision che vede l’ASI e con essa la comunità scientifica italiana, ma anche quella industriale, chiamate a mantenere il livello di eccellenza raggiunto in molti anni di impegno continuo. Un impegno che necessita di spalle più solide di quelle che sono state disponibili negli ultimi anni”.
“L’Europa con Athena conquista di fatto il primato negli studi dell’universo nei raggi X per i prossimi trent’anni. E sarà un’importante facility su cui potrà formarsi la nuova generazione di ricercatori in questo settore” commenta Luigi Piro dell’INAF-IAPS di Roma, il coordinatore della parte italiana del team che ha proposto la missione Athena.
La selezione della missione Athena giunge a valle della scelta dell’ESA, lo scorso novembre, del tema scientifico per la sua prossima grande missione spaziale, dal titolo “L’Universo caldo ed energetico”, che vede il supporto di oltre 1200 ricercatori in tutta Europa con il coinvolgimento di numerosi Istituti e Osservatori dell’INAF (IAPS/Roma, IASF di Milano, Bologna, Palermo, Osservatori di Milano, Trieste, Torino, Bologna, Arcetri, Padova, Roma, Napoli, Palermo ) e le Università di Roma (I, II e III), Milano, Trieste, Bologna, Palermo, l’Università e sezione INFN di Genova e l’IFN del CNR.
da Sorrentino | Apr 11, 2014 | Politica Spaziale, Primo Piano
Luca Parmitano, astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea e Maggiore dell’Aeronautica Militare, protagonista della missione VOLARE, la prima di lunga durata dell’Agenzia Spaziale Italiana con 166 giorni di permanenza stalla stazione spaziale internazionale, sarà ambasciatore del Semestre di Presidenza Italiana del Consiglio dell’Unione Europea, da luglio a dicembre 2014. L’annuncio è stato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri che, in una nota, definisce Parmitano un esempio del talento e della competenza dell’Italia, in Europa e nel mondo, che la Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea intende promuovere durante il semestre di turno.
Secondo il Prof. Aldo Sandulli, Commissario straordinario dell’Agenzia Spaziale Italiana, è il riconoscimento del ruolo centrale delle attività spaziali nel campo della politica europea. Per l’Agenzia Spaziale Italiana è la conferma del contributo strategico del nostro Paese in un settore all’avanguardia e fortemente competitivo, che ci vede tra i principali attori internazionali. Parmitano è la sintesi più completa di quello che l’Europa rappresenta. Come astronauta italiano, appartenente al corpo degli astronauti dell’Agenzia Spaziale Europea, è la punta di diamante delle grandi capacità che il nostro Paese sa mettere in campo in condivisione integrata in ambito europeo. Partito dal cosmodromo di Baikonour il 29 maggio 2013 insieme al comandante russo Fyodor Yurchikhin ed all’astronauta della NASA Karen Nyberg, Parmitano, Maggiore dell’Aeronautica Militare, ha trascorso 166 giorni nello spazio a bordo della ISS.
Durante la missione, denominata “Volare” e frutto di un accordo bilaterale tra l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e la NASA, ha portato avanti oltre 30 esperimenti e preso parte a due attività extra veicolari ed alle operazioni di attracco di quattro navette. È stato l’unico astronauta italiano, sinora, ad effettuare questo tipo di attività.
da Sorrentino | Apr 7, 2014 | Industria, Politica Spaziale, Primo Piano, Servizi Satellitari
L’Agenzia Spaziale Italiana ha approvato un contratto con l’INFN che prevede, tra l’altro, un finanziamento da due milioni di euro in Trentino: uno al Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento e uno al Centro nazionale TIFPA dell’INFN a Trento. Il finanziamento è destinato alla realizzazione di uno strumento per la rivelazione di elettroni che sarà installato sul satellite cinese CSES (China Seismo-Electromagnetic Satellite), il cui lancio è previsto nel 2016, con l’obiettivo di studiare la variabilità dell’ambiente elettromagnetico attorno alla Terra e sviluppare nuovi metodi per il monitoraggio di fenomeni geofisici su grande scala, come ad esempio i terremoti.
Il finanziamento è relativo ad un progetto premiale dell’ASI, finanziato dal MIUR e coordinato dal professor Roberto Battiston, docente dell’Università di Trento e responsabile del TIFPA (il nuovo centro nazionale dell’INFN, Trento Institute for Fundamental Physics and Application che ha sede presso il Dipartimento di Fisica). Il progetto prevede la realizzazione di uno strumento per studiare l’accoppiamento fra i fenomeni sismici e la magnetosfera. La firma del contratto da parte dell’ASI segna l’avvio della fase esecutiva del progetto in cui il TIFPA e il Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento, in collaborazione con la Fondazione Bruno Kessler, giocheranno un ruolo di primo piano con la realizzazione di prototipi qualificati e della strumentazione di volo. Il progetto sarà realizzato dall’INFN nell’ambito di una collaborazione che vede coinvolti i centri INFN e le Università di Trento, Roma Tor Vergata, UniNettuno, Perugia e Bologna.
La missione spaziale CSES studierà vari tipi di fenomeni di tipo elettromagnetico (come i campi e le onde elettromagnetiche, le anomalie ionosferiche o la precipitazione di particelle energetiche dalle fasce di Van Allen) e la loro correlazione con fenomeni geofisici per contribuire allo sviluppo di nuovi metodi per il monitoraggio sismico dallo spazio. La Cina condivide infatti con l’Italia un alto rischio sismico e per questo è di grande interesse per la China National Space Administration (CNSA) lo sviluppo di tecnologie innovative per il monitoraggio e lo studio dei disastri naturali. In questo contesto è maturata una stretta collaborazione tra Italia e Cina (ufficializzata a Pechino nel settembre dello scorso anno) per la realizzazione di un nuovo satellite dotato della strumentazione più avanzata esistente nel settore.
L’Italia contribuirà al satellite CSES con uno strumento innovativo. Si tratta di una tecnologia derivata dagli esperimenti di fisica delle particelle nello spazio realizzati con successo dall’INFN in questi ultimi venti anni, in particolare dei rivelatori di particelle al silicio utilizzati per l’esperimento AMS operante sulla Stazione Spaziale Internazionale e realizzati presso il Centro di Micro Sistemi di FBK. Lo strumento Italiano sarà chiamato Limadou, in onore del famoso esploratore italiano Matteo Ricci. L’Italia collaborerà inoltre alla realizzazione dello strumento per la misura del campo elettrico che verrà sottoposto a prove di qualifica spaziale in Italia.
La collaborazione dell’ASI con la CNSA, vede in prima linea il professor Roberto Battiston del Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento: «La partecipazione dell’Italia al progetto CSES prevede la realizzazione di un rivelatore di precisione per la misura degli elettroni che precipitano nell’atmosfera dalle fasce di Van Allen. In questo modo potremo sottoporre a verifica scientifica rigorosa i meccanismi che collegano il nostro pianeta e le sue dinamiche interne al plasma di particelle elementari che circonda la terra, con l’obiettivo di sviluppare nuove tecniche per il monitoraggio sismico dallo spazio. Dopo la realizzazione del prototipo LAZIO-SiRad che ha volato con Roberto Vittori sulla Stazione Spaziale nel 2005, da dieci anni lavoriamo alla preparazione di questo progetto con il colleghi cinesi. Il finanziamento ottenuto per la realizzazione dello strumento LIMADOU, rappresenta un riconoscimento per il TIFPA e il Dipartimento di Fisica di Trento e premia la collaborazione sia a livello nazionale tra INFN e ASI, sia a livello territoriale con la Fondazione Bruno Kessler».
«L’Italia con l’ASI è l’unico partner internazionale del progetto CSES», sottolinea Laura Candela, responsabile dell’osservazione della Terra in ASI. «La Cina ha deciso di stanziare notevoli investimenti nel corso dei prossimi 10 anni in questo settore strategico e la partecipazione dell’ Italia a CSES rappresenta una occasione di grande importanza per una partnership scientifica e tecnologica nel remote sensing destinato ad applicazioni pacifiche».
«L’importante accordo tra l’ASI, il nuovo centro nazionale TIFPA dell’INFN, e l’Università di Trento è frutto dell’ormai consolidata collaborazione tra queste realtà nella ricerca tecnologica d’avanguardia e nella ricerca spaziale», è il commento di Speranza Falciano, membro della giunta esecutiva dell’INFN. «Il centro TIFPA inaugurato lo scorso anno rappresenta un’ottima sintesi della capacità dell’INFN di trasferire all’industria, alla società civile e al pubblico in generale le competenze tecnologiche sviluppate attraverso la ricerca di base».
Il TIFPA (Trento Institute for Fundamental Physics and Application) è il centro nazionale dell’INFN dedicato alla ricerca in fisica delle particelle e allo sviluppo di tecnologie d’avanguardia nei settori della sensoristica, della ricerca spaziale, del supercalcolo e della biomedicina, aperto a Trento presso il Dipartimento di Fisica agli nel 2013. Il TIFPA nasce dalla collaborazione tra l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), l’Università di Trento, la Fondazione Bruno Kessler e l’ Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari.
da Sorrentino | Mar 31, 2014 | Industria, Politica Spaziale, Primo Piano
AVIO, a seguito della gara a livello europeo indetta dall’Agenzia Spaziale Europea, è stata selezionata per guidare lo sviluppo dei nuovi motori a propellente solido in fibra di carbonio per il nuovo vettore spaziale europeo Ariane 6, successore del lanciatore Ariane 5.
La scelta di Avio da parte di ESA conferma il suo alto valore competitivo e tecnico nell’ideazione e nella produzione dei nuovi motori in fibra di carbonio la cui tecnologia ha già dato eccellenti risultati con il successo dei lanci del vettore spaziale VEGA di cui la Società controllata ELV (70% Avio e 30% ASI) è capocommessa.
I primi tre stadi del vettore VEGA sono realizzati presso lo stabilimento AVIO di Colleferro utilizzando la tecnica dell’avvolgimento della fibra di carbonio su uno strato di protezione termica di brevetto Avio. In particolare, il primo stadio di VEGA da 88 tonnellate di propellente è il motore monolitico in fibra di carbonio più grande al mondo.
Questi motori, progettati per resistere a elevate sollecitazioni, (forniscono una spinta al decollo pari a 265 tonnellate, con una pressione interna massima dell’ordine di 90 bar.), hanno completato con estrema precisione le missioni assegnate nei voli già effettuati.
Una parte essenziale del nuovo lanciatore europeo Ariane 6, il Composito Inferiore, è costituita da quattro propulsori a solido uguali, progettati con questa stessa tecnologia ma con prestazioni ancora più elevate (145 tonnellate di propellente ed una spinta pari a 470 tonnellate).
Pier Giuliano Lasagni, Amministratore Delegato di Avio, sottolinea come Avio abbia sempre creduto nella tecnologia dei materiali compositi applicata ai vettori spazial, i cui vantaggi in termini di riduzione di peso e costi sono innegabili. L’industria di Colleferro non si è limitata alla progettazione e costruzione, ma ha brevettato una resina per realizzare i tessuti in fibra di carbonio pre-impregnata necessari alla realizzazione di tali motori. Questa tecnologia è un punto di forza per l’evoluzione di VEGA e per il futuro Ariane 6. L’A.D. di Avio auspica che quanto fatto fino ad ora e i successi che hanno portato Avio ad avere un ruolo centrale nell’industria aerospaziale internazionale possano trovare riscontro nell’adesione dell’Italia alla seconda fase del programma di sviluppo e qualifica di Ariane 6, in occasione della Conferenza per lo Spazio dei Ministri dei Paesi membri dell’ESA che si terrà a novembre 2014.
Il Gruppo internazionale Avio è leader nel settore della propulsione e del trasporto spaziale. Presente in Italia, Francia e Guyana Francese con 5 insediamenti, impiega oltre 800 dipendenti. Il Gruppo AVIO realizza il lanciatore Vega, di cui la controllata ELV (partecipata al 30% dall’Agenzia Spaziale Italiana) è capocommessa, progetto che ha permesso all’Italia di essere tra i pochi Paesi al mondo in grado di produrre un vettore spaziale completo.
Tra i prodotti di maggiore successo: la turbopompa a ossigeno liquido del motore criogenico Vulcain, i due motori laterali a propellente solido per l’Ariane 5, il primo stadio del missile di difesa antimissile Aster 30.Ad oggi, la propulsione a solido Avio è stata presente con successo in tutti i 216 lanci di Ariane e nei due di Vega. Nel campo dei satelliti, il Gruppo Avio ha realizzato e fornito a ESA e ASI sottosistemi propulsivi per la messa in orbita e il controllo di oltre 30 satelliti, tra cui i più recenti SICRAL e Small GEO.
Nell’immagine, uno dei motori del vettore VEGA realizzati da Avio con la tecnica del filament winding.
da Sorrentino | Mar 12, 2014 | Attualità, Politica Spaziale, Primo Piano, Programmi
Firmato a Washington, nella sede dell’Ambasciata d’Italia negli Stati Uniti, un Memorandum di cooperazione tra ENAC e Federal Aviation Administration, per lo sviluppo del trasporto commerciale sub spaziale. Il Presidente dell’ENAC, Vito Riggio, in delegazione ufficiale negli Stati Uniti con il Vice Direttore Generale Benedetto Marasà, ha sottoscritto un importante accordo con l’FAA, la Federal Aviation Administration, rappresentata dall’Amministratore Michael P. Huerta. Il memorandum riguarda l’elaborazione della normativa nazionale sui temi della ricerca e dello sviluppo dei voli commerciali suborbitali. A seguire, inoltre, il Presidente e il Vice Direttore hanno partecipato a un workshop incentrato proprio su questa materia.
Grazie al memorandum odierno, di cui l’ENAC in veste di prima autorità per l’aviazione civile europea si farà promotore presso le altre autorità comunitarie, tra qualche anno sarà possibile collegare, ad esempio, la costa est degli Stati Uniti con l’Italia in un’ora circa. Inizialmente i collegamenti interesseranno il trasporto merci per prevedere un ampliamento in una fase successiva. L’Italia è stata scelta come primo Paese europeo per la realizzazione di normativa armonizzata con quella americana in quanto già da diversi anni tra i due Paesi vi è una forte sinergia in ambito spaziale, grazie anche alla fiorente collaborazione con l’industria nazionale, fatta di ricerche, innovazione e iniziative riconosciute a livello internazionale.
Il ruolo dell’ENAC, che si inserisce quale organismo di regolazione del settore dell’aviazione nazione, nell’ambito di un accordo tra il Governo italiano e quello statunitense, è proprio quello di elaborare e attuare delle norme ad hoc per la sperimentazione dei voli suborbitali, con l’obiettivo di arrivare alla fine del percorso ad avere regole comuni tra l’Europa e gli Stati Uniti. Per l’attuazione del memorandum di cooperazione, in ambito nazionale saranno coinvolti l’Aeronautica Militare, l’Agenzia Spaziale Italiana, vari organismi di ricerca e gruppi industriali già attivi nel settore aerospaziale.
Il Presidente Vito Riggio ha dichiarato: “La sperimentazione di voli suborbitali che verrà avviata grazie a questo accordo tra ENAC e FAA, di cui sono particolarmente orgoglioso, apre scenari di rilievo per l’intera industria italiana con un altissimo potenziale di business internazionale: in pochi anni potrebbe aprirsi un mercato enorme, in grado di rivoluzionare il commercio internazionale. Siamo ancora all’inizio, ma le frontiere si conquistano con intelligenza, competenza e pazienza”.
Il memorandum è stato firmato alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia negli Stati Uniti, Claudio Bisogniero, che ha sottolineato il ruolo fondamentale che il settore privato sta acquisendo nel volo spaziale ed evidenziato l’importanza dell’intesa ENAC-FAA nel favorire collaborazioni tra le imprese di Italia e USA in questo ambito.