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Sarà il Monte Mufara, 1.865 di altezza nella catena delle Madonie, l’avamposto a difesa del rischio asteroidi. Sulla sua cima sarà collocato Flyeye, telescopio europeo frutto della collaborazione tra ESA, ASI e Ohb Italia che lo ha realizzato negli stabilimenti di Turate in provincia di Como, primo strumento al mondo dotato di un “occhio composito”, simile a quello di una mosca. Una tecnica brevettata da Roberto Ragazzoni dell’Istituto nazionale di astrofisica Alto e due tecnici di OhB Italia, Marco Chiarini e Lorenzo Cibin.  Alto sei metri e mezzo, largo quattro e pesante 24 tonnellate, Flyeye consentirà di scoprire asteroidi fino a 40 metri di diametro con un anticipo di almeno tre settimane prima che impattino contro l’atmosfera terrestre, come ha sottolineato Ian Carnelli, responsabile del programma General Studies dell’Agenzia Spaziale Europea.

Flyeye è considerato il telescopio ideale perché la sua configurazione “a occhio di mosca” è la più adatta per tenere sott’occhio una porzione di cielo estremamente ampia e accorgersi al volo se viene attraversata da piccoli oggetti che sfrecciano rapidissimi – come appunto asteroidi o detriti spaziali – come ha spiegato Regazzoni. «Al centro c’è uno specchio principale sferico, e tutt’attorno – come fossero i fotorecettori di una mosca – un insieme di 16 piccoli specchietti secondari, che a loro volta riflettono la luce verso altrettante fotocamere. Il sistema ideale per coniugare un’altissima velocità di risposta e un grande campo di vista».

Flyeye servirà a prevenire eventi come quello accaduto a Chelyabinsk il 15 febbraio 2013, quando la caduta di un asteroide causò il ferimento di centinaia di persone, per lo più a causa dei vetri andati in frantumi, ma che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi.

Il sito nel Parco delle Madonie è stato scelto dall’Esa sostanzialmente perché caratterizzato da una percentuale di notti con cielo limpido del 58 per cento, tra i valori migliori di Italia, e il livello di luminosità del cielo più basso tra tutti i siti confrontati.

Il Flyeye sarà completamente dedicato alla ricerca di oggetti celesti che passano vicino alla Terra e, per farlo, dovrà scandire quanto più cielo possibile ogni notte.

(credit foto : ESA)