Storico passo in avanti per la nuova famiglia di lanciatori europei incentrata sui vettori Ariane 6 e Vega C con l’obbiettivo di rafforzare un accesso allo Spazio sempre più indipendente, affidabile e sostenibile. Al Quartier Generale dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) a Parigi, la firma dei contratti di sviluppo che danno corso agli accordi maturati all’ultima Conferenza dei ministri degli Stati membri dell’ESA (la cosiddetta ‘Ministeriale ESA’), alla presenza del nuovo DG ESA Joahnn-Dietrich Woerner, del presidente ASI Roberto Battiston, e dei massimi vertici istituzionali delle Agenzie spaziali dei paesi partecipanti al programma dei lanciatori. ELV (società partecipata da ASI al 30% e da Avio al 70%, ‘Prime Contractor’ per lo sviluppo di Vega) è stata rappresentata dall’amministratore delegato, l’ingegner Pierluigi Pirelli.
“Si tratta di un passaggio storico per l’industria spaziale europea e per quella italiana in particolare, qui rappresentata da ELV – ha dichiarato il Presidente dell’ASI Roberto Battiston – perché con questa firma si mettono le basi per lo sviluppo della famiglia di lanciatori europei che a partire dal 2020 porteranno in orbita sia i payoad istituzionali che quelli commerciali, lanciati dalla base di Kourou”.
La nuova famiglia di lanciatori comprende, appunto, l’Ariane 6 – nelle due versioni a 2 e 4 motori solidi – e il Vega C, realizzato in Italia da ELV: tutti usano lo stesso motore solido sviluppato per il Vega nella versione potenziata per il Vega-C, il P120C (realizzato con la tecnologia della ditta AVIO a Colleferro).
“Si realizza così – aggiunge Battiston – la centralità dell’industria italiana nel contesto dell’accesso allo spazio europeo, importante risultato ottenuto dalla delegazione italiana guidata dal Ministro MIUR Stefania Giannini, nel corso del Consiglio Ministeriale ESA del 2014 tenutosi in Lussemburgo lo scorso dicembre”.










