A due mesi dall’annuncio della scoperta del più piccolo pianeta roccioso finora conosciuto intorno a un’altra stella, il telescopio spaziale Kepler svela l’esistenza di altri due corpi planetari che parrebbero avere caratteristiche le più simili alla Terra. Orbitano in quella che viene definita “zona abitabile”, ovvero a una distanza dalla propria stella che permette l’esistenza dell’acqua allo stato liquido. Distano fra i due e i tremila anni luce da noi e appartengono a un sistema planetario formato intorno alla stella Kepler-62, più piccola e più fredda del Sole. Dei cinque pianeti di cui è composto, i più interessanti sono quelli denominati 62e e 62f, in quanto hanno dimensioni di poco superiori al nostro pianeta. Kepler-62e orbita sul bordo interno della zona abitabile ed è circa il 60 per cento più grande della Terra; Kepler-62f è solo il 40 per cento più grande ma potrebbe anche avere una composizione rocciosa, elemento che lo fa assomigliare al nostro pianeta. Più incerte le caratteristiche di un terzo pianeta, Kepler-69c, ben il 70 per cento più grande della Terra e con un’orbita di 242 giorni intorno a una stella simile al Sole, che lo fa assomigliare molto a Venere. Il satellite Kepler della Nasa, lanciato nel 2009, ha fornito una grossa accelerazione alla scoperta di pianeti extrasolari. Al momento se ne conoscono 844 che orbitano attorno a 658 stelle della nostra galassia.









