Seleziona una pagina

Ariane 6

Via libera dell’Agenzia Spaziale Europea allo sviluppo dell’Ariane 6, versione avanzata del lanciatore europeo. Il programma, varato nella ministeriale del 2014 e affidato alla leadership di Airbus Safrane Launchers, ha ottenuto la spinta definitiva dal consiglio dell’ESA che, nella riunione del 13 settembre 2016, ha approvato la seconda ed ultima tranche del finanziamento del progetto che complessivamente costa 2,4 miliardi di euro. Dopo il pagamento della prima tranche di 680 milioni, avvenuto alla firma del contratto nell’agosto del 2015, l’ESA aveva atteso i risultati del Program Implementation Review, chiesto dai governi dei paesi membri per assicurarsi della validità di Ariane 6. A questa cifra vanno poi aggiunti i 600 milioni di euro che verranno corrisposti al CNES per la costruzione della nuova piattaforma di lancio nella base di Kourou in Guyana francese, mentre ulteriori 400 milioni arriveranno dai maggiori contractors coinvolti nel programma. L’approvazione dei fondi deve ora passare al vaglio del Comitato per la Politica Industriale dell’ESA che si riunirà alla fine di ottobre 2016. Per Gaele Winters, direttore ESA uscente dei lanciatori, «il programma Ariane 6 sta rispettando la tabella di marcia, i requisiti tecnico-industriali e le prestazioni attese». Winters ha anche confermato che il primo volo di Ariane 6 avverrà nel 2020. Il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Batiston, ha sottolineato come «il Vega con il suo motore solido P120, condiviso con tutti i lanciatori Ariane 6 della nuova famiglia europea, sia parte integrante del sistema europeo di accesso allo spazio». Infatti i boosters laterali di Ariane, a propellente solido, due o quattro a seconda della versione, sono gli stessi P-120 che singolarmente costituiscono il primo stadio del vettore leggero Vega C, di cui l’italiana European Launch Vehicle (ELV), joint venture tra l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) ed Avio Group, è capo commessa. Se il cliente principale di Ariane 6 sarà la Commissione Europea che detiene il programma di osservazione della Terra Copernicus e il programma Galileo per i servizi di georeferenziazione, posizionamento e navigazione, rimane sullo sfondo il tema di se e come i governi europei potranno garantire un minimo di 5 lanci all’anno a Airbus Safrane Launchers. Il punto verrà discusso in un altro momento, sicuramente dopo la pubblicazione della Strategia Spaziale Europea da parte della Commissione di Bruxelles, anch’essa prevista per la fine di ottobre. Un altro passaggio fondamentale sarà la ministeriale ESA fissata a dicembre 2016, successivamente alla quale nel 2017 ci sarà spazio per confrontarsi su come garantire il giusto ritorno degli investimenti e prevedere opportune modifiche. (fonte: ASI)