Ugo Amaldi, lo scienziato che ha legato il suo nome al Cern di Ginevra e alla ricerca nel campo della fisica delle particelle, ha ricevuto il riconoscimento alla carriera del Premio Leonardo Ugis, giunto alla quarta edizione, nato dalla collaborazione tra il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia e Unione Giornalisti Italiani Scientifici.
“Una vita per la scienza, la ricerca, le loro applicazioni per il bene dell’umanità – recita la motivazione che accompagna il premio – Lo testimoniano il suo percorso professionale all’Istituto Superiore di Sanità; la brillante carriera al CERN di Ginevra, dove inizia occupandosi di protoni e neutrini e in seguito fonda e dirige la Collaborazione Delphi che raggruppa più di 500 fisici da oltre 40 paesi; i trattati di fisica; le oltre 450 pubblicazioni; il lavoro per la nuova tecnica della radioterapia, in cui si impegna fino a diventare l’anima per la nascita del nuovo centro di adroterapia oncologica di Pavia. Questo e molto ancora inseriscono il prof. Ugo Amaldi tra le personalità italiane di chiara fama che onorano l’Italia anche a livello internazionale, come sottolineano gli importanti riconoscimenti ricevuti”.
Ugo Amaldi è stato Dirigente di ricerca presso l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) dove si è occupato di ricerca nucleare e di uso delle radiazioni ionizzanti nella terapia dei tumori. Chiamato al CERN nel 1973 come Senior Scientist – a seguito della scoperta del fenomeno dell’aumento della sezione d’urto protone-protone – ha studiato per vent’anni, sperimentalmente e teoricamente, le proprietà di protoni e neutrini e l’unificazione delle forze fondamentali. Tra il 1980 e il 1993 ha fondato e diretto, presso l’acceleratore LEP del CERN, la Collaborazione DELPHI (Detector with Lepton, Photon and Hadron Identification), formata da circa cinquecento fisici provenienti da quaranta laboratori di venti paesi diversi.
Nel 1992 Amaldi ha creato, con alcuni colleghi, la Fondazione per la Terapia con Radiazioni Adroniche (TERA) allo scopo di introdurre e sviluppare, in Italia ed Europa, questa moderna tecnica di radioterapia, che risparmia i tessuti sani e può controllare (con i fasci di ioni carbonio) i tumori radioresistenti. TERA, di cui Amaldi è da allora Presidente, ha lavorato per dieci anni al progetto del Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica (CNAO). Ottenutane nel 2002 l’approvazione da parte del Ministero della Salute, questo centro – che è il secondo di questo tipo fuori del Giappone – è stato costruito tra il 2004 e il 2010 a Pavia da parte della Fondazione CNAO. All’inizio del 2014 il CNAO ha ottenuto dall’Istituto Superiore di Sanità la marcatura europea CE. Alla fine dell’ottobre 2014 erano stati trattati circa 400 pazienti. Più di 450 pubblicazioni documentano la sua attività scientifica nei campi della fisica degli atomi, dei nuclei, delle particelle fondamentali e degli acceleratori, applicati sia alla ricerca fondamentale che alla terapia del cancro.
Ugo Amaldi è membro dell’Accademia Nazionale delle Scienze (Accademia dei XL), dell’Accademia delle Scienze di Torino e dell’Istituto Lombardo, Accademia di Scienze e Lettere. Gli è stato conferito il titolo di Doctor honoris causa dalle Università di Lione, Helsinki, Valencia e Uppsala. È Commendatore della Repubblica e Socio Onorario della Società Italiana di Fisica e dell’Associazione Italiana di Fisica Medica. Tra altri riconoscimenti, gli sono stati assegnati l’Ordine dell’Amicizia della Repubblica Russa, il premio “Bruno Pontecorvo” (1995) – per i suoi contributi all’unificazione delle forze – e il premio “Renata Borlone, donna in dialogo” (2006). Nel 2007 gli è stata conferita dal Presidente della Repubblica la medaglia d’oro come Benemerito della Scienza, della Cultura e dell’Arte e nel 2012 è stato nominato dal Politecnico di Monaco (TUM) Distinguished Associated Professor.
Nel 2012 ha pubblicato per la Zanichelli “Sempre più veloci” che traccia la storia degli acceleratori di particelle trattando argomenti che vanno dal Big Band all’adroterapia dei tumori. Nel 2013 questo libro ha vinto, fra trecento opere, il secondo premio per la divulgazione scientifica bandito dall’Associazione Italiana del Libro.