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HiggsSicuri al 100 per cento. La particella osservata per la prima volta il 4 luglio del 2012 al Cern di Ginevra è proprio il bosone di Higgs. L’annuncio definitivo è arrivato in via ufficiale da Sergio Bertolucci, direttore della ricerca del Cern, nel corso di una conferenza tenuta a Le Thuile in Valle d’Aosta. Nel corso degli otto mesi successivi alla prima osservazione gli scienziati hanno continuato a lavorare intorno all’acceleratore di particelle Lhc per ottenere le conferme relative. Le misure effettuate sulla particella, rivelatasi essere il bosone di Higgs, hanno confermato che essa ha spin pari a zero come previsto dal modello standard elaborato nel 1964 da Peter Higgs che teorizzò l’esistenza del nuovo bosone. La sua presenza era necessaria per spiegare come mai le particelle fondamentali hanno una massa, e anziché schizzare nell’universo alla velocità della luce interagiscono, si attraggono l’una con l’altra e formano la materia così come la vediamo sulla Terra e negli astri. C’è grande soddisfazione nella comunità dei fisici, quasi diecimila, che hanno contribuito al raggiungimento di questo eccezionale risultato. A guidarli sono stati Fabiola Gianotti e Guido Tonelli. La conferma dell’avvenuta scoperta del bosone di Higgs traccia un nuovo e prevedibilmente lungo filone di ricerca che riguarda la materia oscura, quella che per il 96% della massa dell’universo resta invisibile ai nostri occhi.