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Turismo-spaziale_-Immagine-di-repertorioIl futuro delle imprese spaziali, sicuramente caratterizzato dal «passaggio», per alcuni settori dell’astronautica, dalle imprese governative a quelle private, e l’avvento del turismo orbitale sono alcuni dei temi affrontato nel convegno dal titolo «La Nascente Industria Del Volo Spaziale Civile», organizzato da Space Renaissance al Politecnico di Torino, che ha visto alcuni protagonisti italiani della nuova industria dell’astronautica civile alternerarsi con esponenti del mondo accademico, per comporre un quadro coerente delle grandi potenzialità del settore. «La via del rilancio della crescita economica e civile – spiega Adriano Autino, presidente di Space Renaissance International – nel mondo afflitto dalla crisi globale, e dai crescenti conflitti per le risorse terrestri, ormai scarseggianti per una civiltà di sette miliardi e mezzo di individui, passa per lo spazio: una prospettiva concreta, in cui l’Italia si colloca a pieno titolo, con numerose eccellenze. Lo sviluppo dell’astronautica civile può creare milioni di nuovi posti di lavoro qualificati, ed in questo scenario, le opportunità di inserimento dei giovani laureati e laureandi nel mondo lavorativo ne risulteranno accresciute di diversi ordini di grandezza». Spazioplani, hotel orbitali, officine e cantieri orbitali per l’assemblaggio di veicoli ed infrastrutture logistiche, energetiche e produttive. Una prospettiva in cui l’Italia è protagonista, con un’industria aerospaziale consolidata, e con la sua ricerca di altissimo profilo, i cui tratti distintivi sono orientati agli aspetti umani del volo spaziale. La sicurezza del volo e del rientro in atmosfera, l’ergonomia degli ambienti spaziali abitati, secondo una filosofia, tecno-umanista, già orientata al trasporto di passeggeri civili nello spazio.

L’obiettivo di inviare una missione umana su Marte nel 2030 – secondo Autino – può concretizzarsi in un contesto di economia globale in piena crescita. Condizione, questa, che solo l’innesco dello sviluppo dell’astronautica civile, con l’inizio dell’industrializzazione dello spazio geo-lunare, potrà determinare: recupero e riutilizzo dei detriti spaziali in orbita terrestre, spazioplani, officine e cantieri orbitali per l’assemblaggio di veicoli ed infrastrutture logistiche, energetiche e produttive, stabilimenti minerari per estrazione di materie prime dalla Luna e dagli asteroidi.

In definitiva il convegno torinese è servito a sottolineare che la via del rilancio della crescita economica e civile, nel mondo devastato dalla crisi globale, passa per lo spazio: una prospettiva concreta, in cui l’Italia si colloca a pieno titolo, con numerose eccellenze. Lo sviluppo dell’astronautica civile può creare milioni di nuovi posti di lavoro qualificati, ed in questo scenario, le opportunità di inserimento dei giovani laureati e laureandi nel mondo lavorativo ne risulteranno accresciute di diversi ordini di grandezza. Fattore chiave per l’apertura della frontiera spaziale e lo sviluppo di una nuova rivoluzione industriale senza precedenti è l’abbattimento del costo del trasporto Terra-Orbita. Un obiettivo ormai alla portata, grazie all’affermarsi sul mercato del turismo suborbitale, e di lanciatori orbitali interamente riutilizzabili, prime tappe di un nuovo programma di sviluppo ed industrializzazione dell’orbita terrestre e dello spazio geo-lunare, fattori essenziali della rinascita dell’economia mondiale.