 Valentina Tereshkova, 76 anni, ha festeggiato il cinquantennale del suo storico volo nello spazio. Era il 16 giugno 1963, due anni e due mesi dopo la missione che portò in orbita Yuri Gagarin. Valentina, selezionata tra 400 aspiranti, diventò la prima donna cosmonauta. Sarebbero passati oltre vent’anni per vedere un’americana nello spazio, Sally Ride, e altro tempo ancora per vedere definitivamente aperte le frontiere alle donne che oggi vivono e lavorano stabilmente in orbita quali componenti gli equipaggi della stazione spaziale internazionale.
Valentina Tereshkova, 76 anni, ha festeggiato il cinquantennale del suo storico volo nello spazio. Era il 16 giugno 1963, due anni e due mesi dopo la missione che portò in orbita Yuri Gagarin. Valentina, selezionata tra 400 aspiranti, diventò la prima donna cosmonauta. Sarebbero passati oltre vent’anni per vedere un’americana nello spazio, Sally Ride, e altro tempo ancora per vedere definitivamente aperte le frontiere alle donne che oggi vivono e lavorano stabilmente in orbita quali componenti gli equipaggi della stazione spaziale internazionale.
La russa Valentina Tereshkova è stata un’icona in epoca sovietica e resta una testimone della epopea pioneristica dell’astronautica. Rimase in orbita nella capsula Vostok 6 per tre giorni, che non furono esattamente tranquilli, alle prese come fu con il cosiddetto mal di spazio e la difficoltà di adattamento rapido in un ambiente ristretto, oltre che per altri piccoli inconvenienti tali da tenere in tensione tutto l’apparato di controllo della missione, diretta dal mitico Sergei Korolev, responsabile del programma spaziale sovietico. Due giorni prima della Tereshkova era partito il cosmonauta Valeri Bykovsky a bordo della Vostok 5. Tra le due navicelle si realizzò un avvicinamento che rappresentò il primo esempio di rendez-vouz spaziale. Dopo 49 orbite e 72 ore di volo, la prima donna nello spazio rientrò nell’atmosfera abbandonando come previsto la sua capsula a 7 km dal suolo e lanciandosi con il paracadute. Operaia prima e diplomata tecnico poi, Valentina aveva acquisito il brevetto avanzato di paracadutismo sportivo e non dovette essere difficile completare il viaggio spaziale con l’atterraggio nei pressi di Novosibirsk.
 Dopo i sorrisi e le foto di rito che fecero il giro del mondo, la Tereshkova sarebbe rimasta a lungo la sola rappresentante del genere femminile a varcare la soglia della stratosfera, perché la sua riserva Valentina Ponomaryova non ebbe mai la possibilità di vivere la stessa esperienza. Sposa di un altro cosmonauta russo, Andrian Nikolayev, dal quale ebbe una figlia prima di divorziare, finì per lungo periodo nel limbo prima di ridiventare testimone della nuova Russia. Il 12 giugno a Vienna l’ultima apparizione pubblica, nella sede dell’ONU, dove si è discusso dell’uso pacifico dello spazio e del ruolo delle donne nei futuri programmi di esplorazione umana del cosmo. Domenica 16 giugno i festeggiamenti ufficiali a Mosca per rivivere l’impresa di mezzo secolo fa.
Dopo i sorrisi e le foto di rito che fecero il giro del mondo, la Tereshkova sarebbe rimasta a lungo la sola rappresentante del genere femminile a varcare la soglia della stratosfera, perché la sua riserva Valentina Ponomaryova non ebbe mai la possibilità di vivere la stessa esperienza. Sposa di un altro cosmonauta russo, Andrian Nikolayev, dal quale ebbe una figlia prima di divorziare, finì per lungo periodo nel limbo prima di ridiventare testimone della nuova Russia. Il 12 giugno a Vienna l’ultima apparizione pubblica, nella sede dell’ONU, dove si è discusso dell’uso pacifico dello spazio e del ruolo delle donne nei futuri programmi di esplorazione umana del cosmo. Domenica 16 giugno i festeggiamenti ufficiali a Mosca per rivivere l’impresa di mezzo secolo fa.
 
					 
												









