L’attesa per la partenza della sonda Exomars ha fatto dimenticare ai più una ricorrenza e coincidenza storica, legata a un’altra importante missione spaziale europea: Giotto. Nella notte tra il 13 e il 14 marzo 1986.la sonda dell’ESA, lanciata il 2 luglio 1985 da Kourou nella Guiana Francese e che prende il nome dal pittore italiano che osservò la cometa di Halley nel 1301 e la raffigurò in una sua opera, effettuò il flyby passando a 596 chilometri di distanza dal nucleo cometario a una velocità di 68 km/s. Poco prima del massimo avvicinamento, un violento urto causato dall’impatto con micrometeoriti produsse uno spostamento dell’assetto della sonda che rese momentaneamente difficoltoso il collegamento con la Terra, poi fortunatamente riportato entro i limiti ammessi dai sistemi di smorzamento delle oscillazioni. Un secondo, successivo impatto distrusse la Halley Multicolor Camera il sistema di realizzazione delle immagini autore degli spettacolari scatti al nucleo e alla chioma di Halley. Tuttavia, Giotto ha inviato più di 2000 immagini della cometa di Halley e ha rilevato per la prima volta la presenza di materiale organico in una cometa. Le osservazioni hanno confermato l’esistenza di un nucleo solido di forma allungata e irregolare (lunghezza 15 km, larghezza 7÷10 km), più scuro del previsto a causa della bassa riflessione della luce solare incidente.
La composizione della cometa è rimasta sostanzialmente inalterata dall’epoca della sua formazione, avvenuta circa 4,5 miliardi di anni fa, muovendosi (con un periodo orbitale di 76 anni) in regioni fredde del Sistema solare. Le analisi della sonda mostrarono che Halley era composta per l’80% da acqua, per 10% da monossido di carbonio, e per il 2,5% di metano e ammoniaca, tracce di altri idrocarburi, ferro e sodio. Non una palla di neve sporca, come si è creduto lungamente. Dopo l’incontro con la cometa di Halley, la traiettoria di Giotto è stata modificata per dirigerla verso un’altra cometa, 26/PGrieg-Skjellerup, che il veicolo raggiunse il 10 luglio 1992 raccogliendo ulteriori dati. Il 1° luglio 1999 Giotto si è riavvicinata alla Terra e il 23 luglio dello stesso anno la missione si è conclusa definitivamente.