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lander-PhilaePhilae, il lander della sonda Rosetta approdato il 12 novembre 2014 sul nucleo della cometa 67P Churijumov-Gerasimenko dopo 10 anni di viaggio e 6,5 miliardi di chilometri percorsi, ha fatto risentire la sua voce. Il primo segnale, prova dell’avvenuto risveglio dopo il letargo iniziato il 15 novembre scorso, è arrivato alla sonda Rosetta alle 22:28 (ora italiana) di sabato 13 giugno. Una comunicazione durata 85 secondi, poi fatta rimbalzare al centro di controllo della missione, che ha rotto i sette mesi di silenzio. Continua così con successo la missione dell’Agenzia Spaziale Europea che ha consentito per la prima volta a uno strumento costruito dall’uomo di approdare sul nucleo di una cometa.

Gli oltre 300 pacchetti di dati inviati a Terra, destinati a essere processati e analizzati dal team internazionale che segue la missione, evidenziano che Philae dovrebbe essersi svegliato da un po’ di tempo, perché nel minuto e mezzo scarso di contatto ha inviato osservazioni databili ad almeno 1,5 giorni cometari. In ogni caso I pacchetti di dati dal centro di controllo sono più di 8mila.

“L’avventura di Philae continua!” ha annunciato il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston, aggiungendo che il risveglio del lander è una notizia straordinaria che, oltre a farci sognare, ci riempie d’orgoglio per l’affidabilità delle tecnologie utilizzate, molte di marca  italiana”.

Stephan Ulamec, project manager di Philae alla DLR (Agenzia Spaziale tedesca), ha confermato che il lander è pronto a riprendere le operazioni a 500 milioni di km dalla Terra. Philae, approdato sulla superficie ghiacciata della cometa dopo un doppio rimbalzo che lo ha confinato in una zona d’ombra e poco irraggiata dal Sole, ha una temperatura di funzionamento di meno 35 gradi Celsius e una potenza disponibile di 24 Watt.

Giovanni Bignami, astrofisico e presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, ha parlato di grandissima soddisfazione per la scienza, per l’Europa e soprattutto per l’Italia. “Nella realizzazione di Philae – ha sottolineato Bignami – il nostro Paese, ha messo un grosso investimento di scienziati, universitari e industrie”. Nessun dubbio, poi, che Philae sarebbe ripartito, dal momento che la temperatura della superficie della cometa è più calda di -40 gradi, perché la cometa si sta avvicinando rapidamente al Sole.