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stickerBagno di folla per il primo evento pubblico del Post Flight Tour di Samantha Cristoforetti, Terry Virts e Anton Shkaplerov, componenti l’equipaggio di Expedition 42/43, che hanno fatto tappa al Museo delle Scienze di Trento. Un incontro partecipato con grande interesse, che ha permesso di ripercorrere i 200 giorni in orbita dell’astronauta italiana dell’Agenzia Spaziale Europea, capitano dell’Aeronautica Militare, e raccontare i momenti di vita quotidiana a bordo della stazione spaziale internazionale. E’ toccato proprio a Samantha Cristoforetti condurre la presentazione, con grande padronanza del palco dove sedevano i due colleghi di missione.

Ha illustrato i tanti esperimenti di fisiologia umana legati ai meccanismi di adattamento all’assenza di gravità, citando tra gli altri lo studio elaborato dall’Università di Ferrara sul ritorno del sangue dal cervello al cuore, e le misurazioni sull’acuità visiva degli astronauti, mentre l’americano Virts ha mostrato i test inerenti gli studi sulla combustione. Samantha ha spiegato il lavoro che occorre fare prima del ritorno a terra per abituare l’organismo al riadattamento alle condizioni di peso. Il cuore e il sistema circolatorio sono coinvolti in questo processo e per questo sono stati sviluppati pantaloni che creano una pressione negativa nelle gambe dove fare fluire il sangue. Tanti riferimenti in chiave divulgativa per comunicare alla platea quanta importanza rivesta l’attività sperimentale in orbita per le ricadute che riserva nella società civile. Samantha ha inanellato una serie di episodi di vita quotidiana, dal taglio di capelli all’allenamento fisico, spiegando il sistema di riciclaggio dell’acqua, mentre l’americano Virts, più volte impegnato in attività extraveicolare, ha risposto alle curiosità in tema di alimentazione, con cibo in parte disidratato, che prevede prodotti freschi solo in coincidenza con l’arrivo in orbita dei rifornimenti periodici. Attività, questa, svoltga dai cargo spaziali. Durante la missione Futura hanno attraccato il quinto e ultimo veicolo europeo ATV, il DRAGON che viene controllato dalla cupola nel corso della manovra di avvicinamento e distacco ed è l’unico in grado di rientrare e riportare a terra gli esperimenti da analizzare, e il russo PROGRESS il cui volo interrotto ha causato il prolungamento della missione Futura arrivata a 200 giorni, record per un’astronauta donna. Restano il peso e il valore di un’esperienza che – come sottolineato dal presidente ASI, Roberto Battiston – dimostra quanta tecnologia l’Italia produca nello spazio e per lo spazio e l’importanza dell’attività di ricerca in orbita, alla quale i nostri astronauti concorrono con professionalità maiuscola. La prima tappa del Post Flight Tour si chiude con l’incontro tra Aysha, una bambina pakistana di 7 anni che vive a Trento e aveva scritto a Samantha Cristoforetti sulla ISS chiedendo un ponte di pace con il suo Paese d’origine, e la nomina dei tre componenti l’equipaggio di Expedition 42/43 nel comitato d’onore del MuSe, dove già trova posto il patch panel della missione Futura.