Passaggio ravvicinatissimo della sonda euroamericana Cassini a Encelado, la luna di Saturno visitata per la seconda volta in 15 giorni. Il 28 ottobre 2015 si è avvicinata a soli 50 km dalla calotta polare raccogliendo immagini straordinarie in attesa di processare i dati scientifici. Entusiasmo nel team della missione Cassini al Jet Propulsion Laboratory della NASA, pronto ad analizzare le informazioni raccolte dall’analizzatore di gas e dal rivelatore di polvere (un sofisticato strumento in grado di rilevare fino a 10.000 particelle al secondo) a bordo della sonda Cassini, per conoscere la composizione dei getti dei geyser, già fotografati nei precedenti flyby e considerati la cartina di tornasole per avere maggiori indicazioni sull’oceano di acqua presente sotto la superficie e su cosa genera le attività idrotermali su Encelado. In particolare, si attende di riscontrare la presenza di idrogeno a livello molecolare nelle nubi emesse dai geyser, segnale di possibile sviluppo di forme biochimiche elementari. Gli scienziati ritengono che le caratteristiche dell’oceano di Encèlado e la probabile presenza nei suoi fondali di sistemi idrotermali facciano ipotizzare che la piccola luna di Saturno sia potenzialmente in grado di ospitare condizioni ambientali simili a quelle presenti sul fondo dei mari del nostro pianeta. Il terzo e ultimo sorvolo ravvicinato su Encèlado è previsto 19 dicembre 2015, ma a circa 5.000 km di distanza dalla superficie. La missione di Cassini, lanciata il 15 ottobre 1997 ed entrata nell’orbita di Saturno il 1º luglio 2004 per poi rilasciare il lander Huygens sulla superficie di Titano, terminerà nel 2017, quando il carburante si esaurirà.









