La sonda euroamericana Cassini, in orbita dal 2004 intorno a Saturno, sta effettuando una serie di manovre propulsive in attesa dell’atto finale della missione previsto nel 2017. Il programma prevede un’intensa attività nel corso del 2016 con una serie di cinque manovre propulsive, la seconda delle quali compiuta il 23 gennaio. L’obiettivo è inclinarne progressivamene l’orbita al di fuori del piano degli anelli di Saturno. Ognuna delle manovre è propedeutica a una successiva ‘fionda gravitazionale’ di Titano che servirà a modificare l’orbita di Cassini, portandola a un’inclinazione maggiore rispetto al piano equatoriale di Saturno. In questo modo la velocità orbitale della sonda intorno a Saturno è stata variata di 6,8 metri al secondo. Le prossime manovre sono schedulate per Il 1 febbraio, con un cambiamento di velocità di 774 metri per secondo, e per il 25 marzo: quest’ultima sarà preparatoria per il fly-by di Titano del 4 aprile.
«Il nostro obiettivo è quello di portare Cassini a una precisa altitudine/latitudine in un tempo specifico sopra Titano – ha commentato Earl Maize, project manager di Cassini al Jet Propulsion Laboratory della NASA – e queste grandi manovre propulsive ci portano dritti all’obiettivo».
Cassini non farà più ritorno in un’orbita vicina al piano degli anelli di Saturno. Il team della sonda sta aumentando lentamente l’inclinazione del percorso rispetto all’equatore di Saturno per preparare Cassini al momento finale della sua missione.
A fine novembre 2016 la sonda aumenterà gradualmente l’inclinazione della sua orbita, portandosi sempre più al di sopra dei poli di Saturno: questa fase è denominata dagli scienziati ‘F-Ring orbit’. Successivamente Cassini sonda si immergerà tra gli anelli interni di Saturno ben 22 volte, per poi tuffarsi definitivamente – a settembre 2017 – nell’atmosfera del gigante ad anelli.
Lanciata nel 1997 da Cape Canaveral, la missione Cassini-Huygens di NASA, ESA e ASI, ha raggiunto Saturno inserendosi in orbita il 1° luglio 2004. La durata nominale della missione era inizialmente di quattro anni. Un tempo triplicato. Lo studio di Saturno e del suo sistema di satelliti ed anelli è un elemento cardine per la decodifica di alcuni dei processi primari dell’evoluzione di un sistema planetario ed in particolare di quello che è il più complesso dei pianeti gassosi. La missione Cassini con i suoi strumenti scientifici sta consentendo di approfondire la conoscenza della composizione, della struttura e delle proprietà fisiche e dinamiche dei corpi che costituiscono il sistema di Saturno.
(fonti: ASI-INAF)