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sts-75Il 22 febbraio 1996 due astronauti italiani venivano lanciati a bordo dello Space Shuttle Columbia per la missione STS-75: Maurizio Cheli, colonnello dell’Aeronautica Militare, con il ruolo di specialista di missione, e Umberto Guidoni, specialista di carico utile rappresentato dal satellite a filo Tethered di progettazione italiana (che aveva già volato nella missione del primo italiano in orbita, Franco Malerba, nel 1992) e da una serie di esperimenti sulla microgravità. L’equipaggio del Columbia STS-75 era composto da: Andrew M. Allen (comandante), Scott J. Horowitz (pilota), Franklin R. Chang-Diaz (Comandante del Carico Utile), Maurizio Cheli (Specialista di Missione con il logo ESA), Jeffrey A. Hoffman (Specialista di Missione), lo svizzero Claude Nicollier (Specialista di Missione), Umberto Guidoni (Specialista del Carico Utile con il logo ASI).

Il lancio avvenne alle 21:18 (ora italiana) del 22 febbraio 1996 e il rientro alle 14:58 del 9 marzo 1996, per una durata di 15 giorni, 17 ore, 41 minuti e 25 secondi. In totale 251 orbite che corrispondono a oltre 10 milioni di km percorsi. L’obiettivo principale della missione era il portare in orbita il satellite italiano a filo TSS (Tethered Satellite System Reflight) e lo USMP-3 (United States Microgravity Payload) ideato per sperimentare in assenza di gravità. Il TSS-1R fu il secondo volo del satellite TSS-1, che avvenne nella missione STS-46 nel luglio/agosto 1992 e durante la quale il cavo a cui è appeso il satellite si srotolò di solo 250 metri circa contro i 20,7 chilometri previsti. Mentre il satellite orbita attorno alla Terra il lungo cavo taglia il campo magnetico del nostro pianeta e crea una corrente elettrica rilevabile con gli strumenti posti nel vano di carico della navetta. Questi studi si sono rivelati importanti per lo studio del campo magnetico e per le possibili applicazioni spaziali future quali produzione di corrente elettrica per stazioni spaziali. A bordo del Columbia, inoltre, c’erano vari esperimenti con i quali studiare la fusione dei metalli in microgravità, la crescita di cristalli e le accelerazioni a cui vengono esposti gli esperimenti a bordo della navetta.

Sts-75-patchIn occasione del ventennale della missione STS-75, il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale Squadra Aerea Pasquale Preziosa, ha incontrato Maurizio Cheli, primo dei quattro Ufficiali dell’Aeronautica Militare ad aver volato nello spazio testimonia l’interesse della Forza Armata per le attività del volo umano spaziale e sub-orbitale che rappresentano il nostro futuro. Un cammino cominciato più di 50 anni fa, grazie al genio e all’impegno del Generale Luigi Broglio, ingegnere dell’Aeronautica Militare, che permise all’Italia di accedere allo Spazio con un proprio satellite, il “San Marco”. Un successo che nel 1964 potevano condividere solo Unione Sovietica e Stati Uniti”. Maurizio Cheli non ha più volato nello spazio. Umberto Guidoni vi è tornato del 2001 a bordo dello Space Shuttle Endeavour, diventando il primo astronauta europeo a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), nella missione coincisa con il volo inaugurale del modulo italiano Raffaello.