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La Stazione Spaziale Internazionale fotografata dall'astronauta italiano Paolo Nespoli, durante il suo rientro sulla Terra con una Soyuz nel maggio del 2011. Attraccato alla Stazione è visibile, in alto e rovesciato, lo Shuttle Endeavour al suo ultimo viaggio spaziale. (NASA/ESA/Paolo Nespoli)

Le prospettive offerte dalle attività spaziali hanno tenuto banco nel corso del Festival dell’Energia che si è tenuto a Milano Nell’ambito della tavola rotonda dedicata all’innovazione è intervenuto Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, affiancato da Carlo Tamburi, Direttore Italia di ENEL Chicco Testa Presidente Sorgenia, e Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club. Nel corso della tavola rotonda si è avuto modo di confrontarsi sulla previsione di un mercato in cui il consumo di energia sarà in crescita, stante la necessità di ridurre l’immissione di C02 nella nostra atmosfera. Il mercato delle automobili elettriche crescerà notevolmente nei prossimi anni e costringerà le reti cittadine ad adeguarsi, rendendosi inoltre assai efficienti. E in questo avrà un ruolo fondamentale l’era 4.0 della digitalizzazione che accompagnerà l’uso dell’energia elettrica. E quest’ultima dipenderà sempre meno dalla produzione da combustibili fossili e sempre più da produzioni alternative. Ma per far fronte ad un futuro che giungerà repentinamente, che non sarà graduale, è l’Italia di oggi, politica, economica, industriale e della ricerca, a dover fare scelte che ne garantiscano un futuro in piena, o quasi, autonomia. E in questo quadro il ruolo dello spazio, ha sottolineato Battiston, riveste particolare importanza. Non solo perché lo spazio è la principale fonte di energia, l’universo stesso è composto principalmente di energia, ma anche perché l’uso dei satelliti per l’osservazione della Terra, la tecnologia avanzata che li contraddistingue, sono oggi strumento fondamentale, non solo per monitorare lo stato dei cambiamenti climatici in atto, ma anche il comportamento umano per farvi fronte, come deciso dal COP21 di Parigi dell’autunno 2015. Ma non è l’unico esempio che viene dallo spazio. Intervenuto nella sessione pomeridiana del giorno di apertura del Festival dell’Energia, Paolo Nespoli, astronauta dell’ESA, in procinto di tornare nello spazio nella terza missione di lunga durata prevista dall’accordo NASA-ASI per la fornitura dei moduli MPLM Leonardo, Raffaello e Donatello, ha voluto sottolineare come la Stazione Spaziale Internazionale sia un sistema energetico chiuso, capace di produrre, gestire e consumare energia, in un ambiente particolarmente complesso e difficile. Dalla ricerca e dalle innovazioni che permettono la massima efficienza di questo minimondo vitale, alcune delle risposte per la produzione e la buona gestione dell’energia sulla Terra.