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Rosetta_Wake-up_signal_cheer_fullwidthFinito il letargo nello spazio siderale della sonda Rosetta, progettata e realizzata dall’Agenzia Spaziale Europea con il contributo rilevante dell’industria aerospaziale italiana e in particolare di Thales Alenia Space che ne ha curato l’assemblaggio e l’integrazione. Rosetta, lanciata il 2 marzo 2004 dallo spazio porto europeo di Kourou con il vettore Ariane, si dirige verso la cometa 67P/ Churyumov–Gerasimenko che intercetterà nel mese di novembre 2014 per effettuare un rendez-vous con il suo nucleo, lungo 4 km e largo 2, su cui farà poi scendere un lander ribattezzato Philae, anch’esso concepito in Italia. Una missione di straordinaria portata scientifica, dopo quella della sonda europea Giotto che nel 1986 incrociò la cometa di Halley, perchè si tratta del primo oggetto costruito dall’uomo a posarsi su un oggetto tra quelli provenienti dalla nube di Oort ai confini del sistema solare, che conserva tracce e memoria dell’universo antico. Philae reca un piccolo laboratorio per l’analisi chimico-fisico che permetterà di studiare a fondo le caratteristiche del nucleo cometeario e la sua struttura interna, raccogliendo informazioni uniche e utili a ricostruire l’origine delle comete e dello stesso sistema solare, vale a dire 4,6 miliardi di anni fa. Sarà interessante capire cosa avviene nel nucleo di una cometa mentre si avvicina al Sole e il lander Philae potrà registrare tutti i cambiamenti che si produrranno.

Il 20 gennaio 2014, come da programma, Rosetta si è risvegliata dopo 957 giorni di ibernazione nello spazio profondo. Il primo segnale di avvenuta riaccensione dei sistemi di bordo è stato ricevuto dal Centro Europeo Operazioni Spaziali (ESOC – European Space Operations Centre) dell’ESA a Darmstadt in Germania. Dal suo lancio Rosetta ha viaggiato ad una distanza di quasi 800 milioni di km dal sole e vicino all’orbita di Giove, passando tre volte vicino alla Terra ed un volta vicino a Marte, e passando accanto a due asteroidi: Steins nel 2008 e Lutetia nel 2010. I 31 mesi di ibernazione hanno permesso di risparmiare energia preziosa per il prosieguo del volo interplanetario. La grande distanza dal Sole non avrebbe permesso di accumulare attraverso i pannelli di bordo tutta l’energia necessaria a garantire continuità di funzionamento agli apparati di bordo per tutta la fase di transizione che precede il contatto. Per questo motivo tecnici e scienziati dell’ESA hanno optato per lo spegnimento e la riaccensione programmati.

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L’atteso segnale di risposta da Rosetta è arrivato poco prima delle 20:00 (ora italiana), scandito da un memorabile tweet.

Al risveglio di Rosetta ha assistito tutta la comunità scientifica dell’Agenzia Spaziale Europea. Al Centro Europeo Operazioni Spaziali erano presenti Jean-Jacques Dordain, Direttore Generale ESA; Matthew Taylor, scienziato progetto ESA Rosetta; Paolo Ferri, Capo Operazioni Missioni ESA; Andrea Accomazzo, responsabile delle operazioni di Rosetta per l’ESA.