da Sorrentino | Mag 3, 2016 | Eventi, Industria, Politica Spaziale, Primo Piano
“Una posizione strategica nel consesso europeo detenuta attraverso il coinvolgimento della comunità scientifica e industriale nazionale, che contribuisce a realizzare un accesso allo spazio esclusivo, indipendente e sostenibile”. E’con queste parole che il Presidente ASI Roberto Battiston definisce il ruolo detenuto dall’Italia nel campo della propulsione spaziale, attribuendo al nostro Paese una ben meritata leadership guadagnata in virtù dell’impegno profuso dalle aziende e dagli esperti del panorama nazionale nelle attività di studio e di predisposizione delle strategie future per il settore. Battiston si rivolge al pubblico del Marriot Park Hotel di Roma, sede della quinta edizione del meeting dedicato al trasporto spaziale, lo Space Propulsion 2016. L’appuntamento biennale, che coinvolge scienziati e ingegneri europei, è organizzato dalla 3AF (Association Aéronautique et Astronautique de France), in collaborazione con l’ESA (Agenzia Spaziale Europea) e il CNES (Centre national d’études spatiales.) con lo scopo di supportare la preparazione delle future attività e il piano d’azione per l’accesso europeo allo spazio. L’evento 2016 prevede una full immersion romana nel mondo dei lanciatori, guidata dai rappresentanti delle istituzioni spaziali europee: assieme a Battiston, a fare gli onori di casa anche il Direttore Generale di ESA Johann Dietrich Worner e il Presidente della 3AF Michel Scheller. Il numero uno di ESA ha illustrato l’importanza degli investimenti fronteggiati dai paesi membri per garantire un accesso allo spazio che guidi l’Europa verso la conquista di target futuri – come Marte e la Luna – in modalità autonoma e con mezzi di trasporto indipendenti, una strada già aperta con la generazione dei razzi Ariane e con Vega, navette entrambe che hanno assicurato la conquista dello spazio nell’era post shuttle oltre il monopolio della russa Soyuz. Alla realizzazione della famiglia di lanciatori europei ha preso parte anche l’Italia, come sottolinea Battiston: “Il nostro Paese scende in campo in prima linea nel settore della propulsione e del trasporto spaziale. Attraverso il ruolo chiave giocato dall’industria italiana con Avio nella realizzazione dei booster dell’Ariane 5e i motori a propellente solido del Vega, nonché con il coinvolgimento del gruppo nello sviluppo delle tecnologie per le evoluzioni dei due lanciatori, l’Italia diviene il secondo attore europeo nel comparto, con un contributo concreto in termini economici e industriali al miglioramento della strategia spaziale Europea di medio e lungo termine”. Infine, l’appuntamento diWorner e Battiston con AVIO e la compartecipata ELV, a Colleferro, dove si realizzano VEGA e molta parte di Ariane: “Avio – dice Battiston – è una success story italiana con una grande prospettiva. La visita del DG Worner è la conferma del fatto che Colleferro è fondamentale per l’Europa nello spazio. Qui si produrrà la nuova generazione dei lanciatori europei, efficienti, affidabili e competitivi. Il modo in cui Avio fa innovazione, progetta e sviluppa i prodotti, rende questa azienda in grado di competere con SpaceX”.
da Sorrentino | Mag 2, 2016 | Astronomia, Eventi, Missioni, Primo Piano, Servizi Satellitari
Era il 30 aprile 1996 quando, con un lancio dalla base NASA di Cape Canaveral, veniva messo in orbita SAX, Satellite per l’Astronomia a raggi X, poi ribattezzato BeppoSAX in onore dell’astronomo milanese Giuseppe “Beppo” Occhialini. A vent’anni dall’inizio della missione l’Agenzia Spaziale Italianaha voluto ricordare i successi del satellite con un evento dedicato cui hanno preso parte i principali responsabili della missione. “Ho vissuto la missione fin dall’inizio, un’organizzazione molto complessa che ci ha portati – il 28 febbraio del 1997 – a identificare la prima emissione ritardata di un gamma ray burst – ha ricordato Enrico Costa membro del CDA ASI – siamo così riusciti a risolvere un mistero che durava da 25 anni: l’individuazione dei lampi, la natura delle loro energia e quale potrebbe essere l’origine di questa esplosione”.
Frutto della collaborazione tra l’ASI e la sua omologa olandese, il satellite ha avuto ricadute scientifiche di altissimo livello. Nello studio dello spazio profondo infatti Beppo Sax ha dato per primo una risposta ai misteriosi fenomeni celesti dei lampi gamma. L’asso nella manica del satellite era la sua copertura spettrale particolarmente ampia che gli ha permesso di osservare una grande varietà di fenomeni cosmici come sorgenti galattiche compatte, ammassi di galassie, resti di supernovae, stelle e gamma ray burst.
“Il potenziale espresso da Beppo Sax ha dato i suoi frutti in campo scientifico e indistriale – ha commentato Barbara Negri capo dell’unità Esplorazione e Osservazione dell’Universo dell’ASI – e ha messo in rilievo i meriti della comunità scientifica e l’industria italiane, diventate richieste a livello internazionale”.
Inizialmente programmato per rimanere all’opera fino al 1998, il satellite ha ampiamente superato le aspettative della comunità scientifica rimanendo attivo per sette anni fino a quando il 29 aprile del 2003, è stato fatto cadere nell’Oceano Pacifico. E anche in questo fu particolare: BeppoSAX fu il primo satellite italiano (l’unico ad oggi) che rientro nell’atmosfera bisognoso di un ferreo controllo. Infatti acune parti costruite in titanio rischiavano di non consumarsi nel rientro e la perdita dei giroscopi impediva il rientro controllato. Fu istituita una unità di crisi presso la Protezione Civile che con l’ASI in coordinamento con il CNUCE di Pisa e il NORAD statunitense fu in grado di monitorare la caduta onde evitare possibili incidenti. Ma ancor più della durata BeppoSAX ha stupito per la ricaduta scientifica della sua missione: già nel 2002 poco prima di terminare la sua vita operativa, erano oltre 1500 le pubblicazioni scientifiche basate sui dati collezionati dal satellite.
Ruolo di primo piano anche per l’industria italiana nella missione BeppoSAX attraverso Finmeccanica. Thales Alenia Space, in qualità di primo contraente per conto dell’Agenzia Spaziale Italiana, è stata responsabile del progetto, della realizzazione e del lancio del primo satellite di astrofisica costruito in Italia. Thales Alenia Alenia Space è stata inoltre responsabile dello sviluppo di importanti sottosistemi di bordo ed ha contribuito significativamente alla carico scientifico della missione con la fornitura dei strumenti di rilevazione dei raggi raggi x.
Telespazio è stata responsabile delle gestione operativa del satellite per tutta la durata della missione, dal momento del rilascio in orbita fino al termine della sua vita operativa. Inoltre, Telespazio ha avuto la responsabilità delle attività della Stazione di Malindi, in Kenya, per il rilancio dei dati di telemetria e telecomando di BeppoSAX.
Finmeccanica ha fornito inoltre un contributo determinante al successo della missione realizzando il sottosistema di alimentazione della piattaforma, costituito dalle batterie e dalle unità elettroniche di condizionamento dell’energia elettrica, i sensori stellari per il controllo d’assetto del satellite e i meccanismi di allineamento di alcune parti del telescopio.
da Sorrentino | Apr 18, 2016 | Eventi, Eventi Scientifici e Culturali, Politica Spaziale, Primo Piano
Luca Parmitano, astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea e Tenente Colonnello dell’Aeronautica Militare, protagonista nel 2013 della prima missione di lunga durata dell’ASI “Volare, è il testimonial di due importanti eventi di divulgazione ed esperienza sullo spazio dedicati ai giovani. Il Centro di Geodesia Spaziale di Matera dell’Agenzia Spaziale Italiana è la sede prescelta per l’evento finale della manifestazione Mission X, progetto didattico internazionale sul tema dell’attività fisica e della corretta alimentazione che incoraggia i ragazzi ad allenarsi come un vero astronauta. E’ il 20 aprile la data fissata per l’accoglienza di oltre 200 ragazzi, chiamati ad attorniare Luca Parmitano.
Il progetto didattico Mission X riguarda il benessere fisico e l’alimentazione: sappiamo infatti che un corpo sano è indispensabile per essere un esploratore in forma. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha individuato nell’obesità infantile una delle questioni più gravi per la salute pubblica nel 21° secolo: una sana alimentazione e un’attività fisica regolare sono le risposte migliori a questo problema largamente prevenibile. Gli astronauti conoscono l’importanza dell’addestramento fisico per il successo di una missione spaziale, e vogliamo incoraggiare i ragazzi di tutto il mondo a imparare da loro, sebbene con un diverso obiettivo, l’importanza di una vita sana. Le attività di “Mission X – Allenati come un astronauta” includono: Ritorno alla stazione base, Addestramento fisico dell’equipaggio, Una camminata nello spazio, Missione: CONTROLLO!, Salto sulla luna, Esplora e scopri, Astrocorso di agilità, Velocità della luce, L’allenamento di un astronauta in erba, Creazione di un equipaggio, Scaliamo una montagna su Marte, Pianeta che vai, gravità che trovi, Salta sulla bicicletta spaziale e Roll’n Roll spaziale. I moduli didattici di scienze includono Ossa vive, ossa forti, Stazione di idratazione, Energia di un astronauta e Gravità ridotta, pochi grassi.
Giovedì 21 aprile il CIRA, Centro Italiano Ricerche Aerospaziali, accoglie per la prima volta Luca Parmitano, per ripassare i 166 giorni trascorsi in orbita durante i quali ha partecipato allo svolgimento di 200 esperimenti scientifici e ha effettuato 2 uscite extraveicolari per compiere le necessarie operazioni di manutenzione della stazione spaziale internazionale. Nella stessa circostanza Luca Parmitano si veste da “padrino” virtuale della International Space Apps Challenge di Napoli collegandosi via Skype con l`Università Federico II di Napoli – dove alle 10.30 è in programma la conferenza di presentazione dell’evento. Lo #SpaceApps2016 è il più grande hackathon a livello mondiale, con migliaia di partecipanti in tutti i continenti. Dal 23 al 24 aprile, informatici e programmatori,insieme con appassionati di Spazio, scienziati, designer, artisti, educatori, imprenditori, studenti collaboreranno per 48 ore, con l`obiettivo di produrre soluzioni innovative a sfide globali per la vita sulla Terra e nello Spazio, basandosi su un approccio di problem solving collaborativo e open-source. Napoli fa parte del network globale di città che ospitano l`evento promosso dalla NASA per il secondo anno consecutivo. Le categorie previste per Space Apps Challenge 2016 sono sei: Technology, Aeronautics, Space Station, Solar System, Earth, Journey to Mars.
Spaceappschallenge 2016 coinvolge anche le Università di Roma e Torino. I dettagli dell’hackaton sono disponibili sul sito web: 2016.spaceappschallenge.org
da Sorrentino | Apr 12, 2016 | Eventi, Primo Piano
Un flashmob in diverse città della Russia e la celebrazione della “Yuri’s Night”. Così il mondo ricorda il primo volo dell’uomo nello spazio. Era il 12 aprile 1961 quando il maggiore Jurij Alekseevič Gagarin, alle 9:07 ora di Mosca, decollò a bordo della navicella Vostok 1 (Oriente), dal peso di 4,7 tonnellate. Al momento dell’accensione dei motori esclamò “поехали!” «andiamo!». La missione durò complessivamente 108 minuti: la navicella compì un’intera orbita ellittica attorno alla Terra, raggiungendo un’altitudine massima di 302 km e una minima di 175 km. Fu il secondo round a favore dell’Unione Sovietica che aveva già superato la frontiera della stratosfera lanciato il 4 ottobre 1957 il primo satellite della storia, lo Sputnik 1. Nell’arco di 55 anni, dal volo di Gagarin ad oggi, sono andati in orbita 560 astronauti di 39 nazioni. L’agenzia spaziale russa Roscosmos ha deciso di ricordare l’anniversario coinvolgendo diverse città della Russia, da dove è stato predisposto il lancio di 108 mila palloncini (1000 per ogni minuto trascorso da Gagarin in orbita) raffiguranti il volto del primo astronauta della storia. Per decreto, in Russia, il 12 aprile di ogni anno si celebra il Giorno dei cosmonauti, una festa fissata nel 1962 dal Soviet Supremo dell’Urss, proprio per commemorare il primo volo orbitale umano. Ma in tutto il pianeta è anche la “Yuri’s Night”, una serata per raccontare l’inizio dell’esplorazione umana dello spazio e l’altra importante tappa che cadde vent’anni dopo la missione di Gagarin. Era il 12 aprile del 1981 quando il primo Space Shuttle Columbia di sollevò dalla rampa di Cape Canaveral.
Yuir Il volo di Yuri Gagarin resta avvolto nel fascino al di là di ogni circostanza storica e politica. «Da quassù la terra è bellissima, senza frontiere né confini» disse osservando per la prima volta la Terra dallo spazio da uno dei tre grandi oblò della capsula. La Vostok 1 era composta da due parti: un modulo abitabile di forma sferica e un modulo di servizio provvisto dei retrorazzi e di 16 serbatoi contenenti ossigeno ed azoto. Il rientro in atmosfera avvenne con l’accensione dei retrorazzi comandata dalla stazione di controllo a terra. Il sedile eiettabile su cui era seduto Gagarin servì a espellere il cosmonauta che si separò dall’abitacolo e arrivò con il paracadute a terra in un campo a sud est di Engels, città russa sul Volga. A 27 anni Gagarin fu insignito dell’Ordine di Lenin, la più alta onorificenza nazionale.
da Sorrentino | Apr 7, 2016 | Eventi, Eventi Scientifici e Culturali, Primo Piano, Programmi
Napoli, Roma e Torino. Tre città italiane tra le 170 coinvolte in tutto il mondo per la nuova edizione dell’ hackathon NASA SpaceApps Challenge, il programma NASA d’incubazione per soluzioni innovative e open-source, che si svolge il 23 e 24 Aprile 2016. La partecipazione è gratuita e aperta a tutte le categorie e a tutte le età: sviluppatori, disegnatori, imprenditori, ingegneri, studenti di ogni grado, e semplici appassionati di scienza e tecnologia. Ognuno può contribuire con la propria idea a risolvere le challenges, ma è essenziale che almeno uno dei componenti del team abbia una buona conoscenza dell’inglese. Tutte le informazioni sulle challenges sono in inglese e il progetto finale deve essere presentato in inglese sia per la selezione locale che per quella globale. Localmente vengono assegnati 3 premi. Le sfide sono state approvate dal legal tema della NASA e sono riferite a 6 aree: Aeronautics; Space Station; Solar System; Technology; Earth; Journey to Mars –
A Roma l’hackaton è ospitato dalla facoltà di Ingegneria in via Eudossiana 18, Aula 1. A Napoli la sfida spaziale si tiene per il secondo anno consecutivo. Sono annunciati tecnologi, scienziati, designer, artisti, educatori, imprenditori e studenti, chiamati a collaborare per 48 ore per produrre soluzioni innovative a sfide globali per la vita sulla Terra e nello spazio. A Napoli l’evento è co-organizzato dall’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente (IREA-CNR) e il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Napoli Federico II, in collaborazione con il Consolato Generale USA per il Sud Italia e il Center for Near Space, centro di competenza dell’Italian Institute for the Future, impegnato nello sviluppo del settore privato dell’astronautica civile e in particolare nella regione di spazio compresa tra la stratosfera e l’orbita bassa terrestre
A Torino appuntamento presso I3P, Incubatore di Imprese Innovative del Politecnico di Torino.
da Sorrentino | Mar 31, 2016 | Eventi, Politica Spaziale, Primo Piano, Programmi, Servizi Satellitari
Presentato nella sede dell’Agenzia Spaziale Italiana lo studio di fattibilità dell’innovativo set di servizi per la navigazione nel Mediterraneo. Una vera e propria sfida per spostare merci e persone sul Mediterraneo in modo più sicuro, ecologico ed economico, racchiusa nell’acronimo PROFUMO (Preliminary assesment of Route Optimisation for FUel Minimisation and safety of navigatiOn), di cui è stato elaborato uno studio di fattibilità in previsione dello sviluppo operativo e commerciale. “Questo progetto – ha detto il presidente dell’ASI, Roberto Battiston – rappresenta perfettamente la grande sfida della new economy spaziale, in cui il dato satellitare si integra in tutto ciò che preesiste, lo arricchisce, lo trasforma e lo rende una opportunità nuova. Una sfida in cui il nostro paese può fare molto, perché sono in gioco soprattutto cultura, intelligenza e capacità di cogliere le opportunità”. Parole cui hanno fatto eco quelle del sottosegretario alle Telecomunicazioni Antonello Giacomelli: “Confermo l’interesse del governo per il proseguimento, la fase due, del progetto – ha detto Giacomelli – che ha le ragioni del suo sostegno non solo in se stesso, ma anche perché rappresenta perfettamente la capacità di recuperare uno sguardo di sistema per il Paese”. PROFUMO, erede ‘naturale’ di programmi come Sestante e Cosmemos, si basa sull’integrazione di dati satellitari di diversa provenienza (earth observation, GNSS, meteo, telecomunicazioni) con una complessa architettura cooperativa di misurazioni a Terra e rilevazioni effettuate da sensori sulle navi. Un sistema che mira a fornire, in tempo reale, rotte ‘ottimali’ alla navigazione nel Mare Nostrum. Con un duplice obbiettivo: “la salvaguardia dell’ambiente, attraverso la riduzione dell’uso di carburante, e la sicurezza” spiega Bernardo Gozzini, a capo di LaMMA – consorzio di servizi meteo oceanografici per la Protezione Civile che ha fornito il supporto scientifico al progetto (assieme alla Université catholique de Louvain) realizzato come ‘prime contractor’ con Vitrociset. Secondo i risultati dello studio, partito nel 2014 con finanziamenti ASI ed ESA (programma Artes 20 IAP), la diffusione del servizio di ottimizzazione delle rotte è in grado di creare valori economici estremamente significativi: “I risparmi di carburante sono misurabili all’interno di una forchetta tra l’1-2% e il 10% – spiega Enrico Barro di Votrociset, cui tra l’altro si deve il nome del progetto PROFUMO – significa per una flotta media risparmi nell’ordine di molti milioni di euro all’anno, un vero motore per sviluppare tutti gli altri servizi potenziali del programma”. “La giornata di oggi – ha aggiunto il direttore generale di Vitrociset, Paolo Solferino – non segna la fine di una attività, ma il suo inizio: abbiamo verificato che il servizio è concretamente possibile e che c’è un interesse del mercato. Ora dobbiamo passare dallo studio di fattibilità alla fase realizzativa, per navigare meglio, in acque meno agitate, con più sicurezza e consumando meno carburante. E per rendere i porti italiani più efficienti e competitivi di quelli del Nord Europa”.