da Sorrentino | Ott 22, 2015 | Eventi, Primo Piano
Il tempo non scalfisce la celebrità degli uomini che scesero sulla Luna. Dopo Eugene Cernan, ultimo astronauta ad aver lasciato il suolo selenita 43 anni or sono e testimonial nel 2014 alla inaugurazione della sezione spaziale con tanto di frammento lunare al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano, nel 2015 è la volta di Charlie Duke, pilota del modulo lunare della missione Apollo 16 portata a termine nell’aprile 1972. Le tappe italiane (a Milano, con visita al museo di Volandia, Bologna con puntata nel paese di Budrio non lontano dal centro di radioastronomia di Medicina, e Roma per l’incontro con gli studenti della facoltà di ingegneria civile e industriale) rientrano nel tour europeo dell’astronauta americano diventato il decimo uomo ad avere camminato sulla Luna. Sceso con il LEM nei pressi dell’altopiano “Descartes”, Duke effettuò tre passeggiata lunari per una durata totale di oltre 20 ore restando sulla superficie selenita per circa 70 ore. Prima di lasciare la Luna, volle lasciare come ricordo del suo passaggio una foto della sua famiglia. Un gesto simbolico, conscio che quell’immagine sarebbe svanita di lì a poco, cancellata dalla radiazione cosmica.
Oggi, a 80 anni, Charlie Duke, protagonista di una delle più lunghe permanenze sulla superficie lunare, è un apprezzato conferenziere internazionale, sia per i suoi aneddoti legati alla sua straordinaria vita, sia quale oratore in grado di motivare il pubblico ad apprezzare il pieno senso della vita. Assieme alla moglie Dottie, con la quale condivide la passione di incoraggiare le nuove generazioni all’impegno nello studio, nella vita e nella fede, Charlie è stato invitato a parlare in scuole superiori e università e a tenere conferenze in ogni parte del mondo. Duke è convinto che, nonostante la NASA abbia dichiarato Marte il prossimo obiettivo dell’uomo, non si debba abbandonare l’idea di realizzare un avamposto umano permanente sulla Luna, a scopo di ricerca e industriale.
da Sorrentino | Ott 5, 2015 | Attualità, Eventi, Eventi Scientifici e Culturali, Primo Piano, Stazione Spaziale
Bagno di folla per il primo evento pubblico del Post Flight Tour di Samantha Cristoforetti, Terry Virts e Anton Shkaplerov, componenti l’equipaggio di Expedition 42/43, che hanno fatto tappa al Museo delle Scienze di Trento. Un incontro partecipato con grande interesse, che ha permesso di ripercorrere i 200 giorni in orbita dell’astronauta italiana dell’Agenzia Spaziale Europea, capitano dell’Aeronautica Militare, e raccontare i momenti di vita quotidiana a bordo della stazione spaziale internazionale. E’ toccato proprio a Samantha Cristoforetti condurre la presentazione, con grande padronanza del palco dove sedevano i due colleghi di missione.
Ha illustrato i tanti esperimenti di fisiologia umana legati ai meccanismi di adattamento all’assenza di gravità, citando tra gli altri lo studio elaborato dall’Università di Ferrara sul ritorno del sangue dal cervello al cuore, e le misurazioni sull’acuità visiva degli astronauti, mentre l’americano Virts ha mostrato i test inerenti gli studi sulla combustione. Samantha ha spiegato il lavoro che occorre fare prima del ritorno a terra per abituare l’organismo al riadattamento alle condizioni di peso. Il cuore e il sistema circolatorio sono coinvolti in questo processo e per questo sono stati sviluppati pantaloni che creano una pressione negativa nelle gambe dove fare fluire il sangue. Tanti riferimenti in chiave divulgativa per comunicare alla platea quanta importanza rivesta l’attività sperimentale in orbita per le ricadute che riserva nella società civile. Samantha ha inanellato una serie di episodi di vita quotidiana, dal taglio di capelli all’allenamento fisico, spiegando il sistema di riciclaggio dell’acqua, mentre l’americano Virts, più volte impegnato in attività extraveicolare, ha risposto alle curiosità in tema di alimentazione, con cibo in parte disidratato, che prevede prodotti freschi solo in coincidenza con l’arrivo in orbita dei rifornimenti periodici. Attività, questa, svoltga dai cargo spaziali. Durante la missione Futura hanno attraccato il quinto e ultimo veicolo europeo ATV, il DRAGON che viene controllato dalla cupola nel corso della manovra di avvicinamento e distacco ed è l’unico in grado di rientrare e riportare a terra gli esperimenti da analizzare, e il russo PROGRESS il cui volo interrotto ha causato il prolungamento della missione Futura arrivata a 200 giorni, record per un’astronauta donna. Restano il peso e il valore di un’esperienza che – come sottolineato dal presidente ASI, Roberto Battiston – dimostra quanta tecnologia l’Italia produca nello spazio e per lo spazio e l’importanza dell’attività di ricerca in orbita, alla quale i nostri astronauti concorrono con professionalità maiuscola. La prima tappa del Post Flight Tour si chiude con l’incontro tra Aysha, una bambina pakistana di 7 anni che vive a Trento e aveva scritto a Samantha Cristoforetti sulla ISS chiedendo un ponte di pace con il suo Paese d’origine, e la nomina dei tre componenti l’equipaggio di Expedition 42/43 nel comitato d’onore del MuSe, dove già trova posto il patch panel della missione Futura.
da Sorrentino | Ott 2, 2015 | Eventi, Eventi Scientifici e Culturali, Primo Piano
Diciassette giorni di conferenze, spettacoli, mostre e laboratori e tre Premi Nobel, Così la XIII edizione di BergamoScienza (2- 18 ottobre 2015) dopo il record di 152mila presenze del 2014.
Si parte con Peter Charles Doherty, immunologo australiano, Premio Nobel per la Medicina (1996) per i suoi studi sulla specificità della difesa immunitaria, poi invitato a tenere la 3° Levi Montalcini’s Memorial Lecture in onore della grande scienziata già presidente onorario di BergamoScienza. Altrettanto attesi il Premio Nobel per la Chimica (1991) Richard Robert Ernst, che ha contribuito allo sviluppo del metodo spettroscopico ad alta risoluzione della risonanza magnetica nucleare, e il Premio Nobel per la Fisica (2010) Konstantin Novoselov, scopritore del grafene.
Sul tema dell’astronomia e dello spazio da segnalare la conferenza di Paolo Salucci della SISSA di Trieste su materia oscura wormholes traversabili, cioè di ipotetici tunnel tra regioni lontane della galassia, quella di Massimo Tarenghi, astronomo, emerito dell’ESO, e il capitolo finale dedicato alla ricerca della vita extraterrestre con Barry Goldstein, manager della missione NASA CLIPPER, svelerà i segreti di questo affascinante viaggio spaziale su Europa, satellite di Saturno.
14 miliardi di anni di storia in 80 minuti è il viaggio proposto dallo scrittore Antonio Pascale e dall’astrofisico Amedeo Balbi nella conferenza/spettacolo “Dal Big bang alla civiltà, in sei immagini”. L’ottica del disordine, gli esperimenti ottici che riescono a spiegare fenomeni fisici complessi, le applicazioni che vanno dalle immagini di parti del corpo umano, al miglioramento delle celle solari, e nuove sorgenti luminose sono gli argomenti della conferenza di Diederik Sybolt Wiersma (Dipartimento di Fisica e Astronomia, Università degli Studi di Firenze) “Luce sul disordine”. Il festival chiude con la lectio del Premio Nobel Konstantin Novoselov “Materiali a Flatlandia”, in cui il fisico parlerà della sua ricerca sul grafene, il primo materiale in assoluto a due dimensioni, che gli è valsa il Premio Nobel per la Fisica nel 2010.
Sono più di 100 i laboratori di sperimentazione scientifica che spaziano dalla matematica alla biologia, dalla robotica alla geometria, che avranno luogo negli spazi più belli e nelle scuole di città e provincia. Sono stati progettati da 48 scuole, grazie all’impegno di più di 240 insegnanti e di oltre 1500 studenti che offriranno la loro sapiente guida ai partecipanti.
Novità di questa edizione è l’apertura del BergamoScienceCenter, nuova sede dell’Associazione BergamoScienza, un centro permanente di scienza sempre aperto a tutti, un luogo d’incontro e aggregazione dove fare divulgazione e sperimentare, per dare vita a un progetto di scienza continuativo, rivolto a studenti, scuole e cittadini.
da Sorrentino | Ott 1, 2015 | Attualità, Eventi, Primo Piano, Stazione Spaziale

In programma dal 4 all’11 ottobre il Post Flight Tour di Samantha Cristoforetti, astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea e capitano pilota dell’Aeronautica Militare, accompagnata dai due compagni di missione Terry Virts della NASA) e Anton Shkaplerov dell’agenzia russa Roscosmos in un viaggio in treno da nord a sud. Otto date in cui @AstroSamantha – per usare il fortunatissimo nick con cui il web l’ha subito ribattezzata già all’indomani del lancio quasi un anno fa – è stata chiamata a raccontare, soprattutto ai giovani italiani, i suoi duecento giorni a bordo della Stazione Spaziale e la Missione Futura, di cui è stata protagonista. Il viaggio tricolore dei tre astronauti parte da luoghi cui Samantha è fortemente legata anche sul piano personale: prima Trento, la sua città di adozione, subito dopo Milano, dove l’astronauta è nata. Quindi Bologna e Roma, per poi giungere in chiusura a Napoli: a un passo dall’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, dove la Cristoforetti ha ricevuto la sua formazione militare e professionale. Tema centrali degli incontri, in gran parte dedicati al grande pubblico e agli studenti e altri di tipo istituzionale, l’esperienza di vita in orbita, le attività sperimentali realizzate sulla ISS e la divulgazione degli obiettivi scientifici della Missione Futura. Un programma in cinque tappe: a Trento, il 4 e il 5 ottobre, con un grande evento pubblico presso il Museo delle Scienze (MuSe). Dal 6 all’8 ottobre a Milano dove il trio di Expedition 42/43 ha programmato visite al Museo della Scienza e della Tecnica “Leonardo Da Vinci”, al Civico Planetario e a Expo 2015, con Samantha in qualità di ‘Ambassador’. Nel pomeriggio dell’8 ottobre a Bologna incontro con gli studenti dell’Università. Quindi a Roma il 9 e il 10 ottobre e infine ’11 ottobre a Napoli per visitare il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa e incontrare gli studenti al Teatro San Carlo.
Tutti gli appuntamenti sul sito www.asi.it, sui profili Twitter @ASI_spazio @ ESA_italia @Italianairforce e con l’hashtag #FuturaInTour.
da Sorrentino | Set 18, 2015 | Eventi, Eventi Scientifici e Culturali, Politica Spaziale, Primo Piano
La città di Milano ospita in esclusiva dal 18 settembre al 4 ottobre 2105 presso i Giardini Indro Montanelli la mostra europea itinerante “European Space Expo”. L’esposizione ha già raccolto 800mila visitatori in 28 città europee. L’obiettivo è di quello di illustrare – attraverso display interattivi, educativi e ludici appositamente realizzati – come lo spazio, nonché le attività e le applicazioni spaziali, abbiano ripercussioni dirette sulla vita quotidiana dei cittadini europei. L’esposizione spaziale europea è organizzata dalla DG Growth– la Direzione generale del Mercato Interno, dell’Industria, dell’Imprenditoria e delle Pmi della Commissione europea, in collaborazione con l’Agenzia del GNSS europeo (GSA), l’Agenzia spaziale europea (ESA), i programmi spaziali europei EGNOS, Galileo e Copernicus. L’edizione di Milano si sviluppa in partenariato con il Comune di Milano, EXPO in Città, l’Agenzia Spaziale Italiana, l’Aeronautica Militare e Thales Alenia Space e Telespazio.
All’inaugurazione hanno partecipato, tra gli altri: Antonio Tajani, primo Vice Presidente del Parlamento Europeo, Giuliano Pisapia, Sindaco di Milano, Roberto Maroni, Presidente Regione Lombardia, Giorgio Squinzi, Presidente di Confindustria, Philippe Brunet, Direttore della Commissione europea responsabile per la Politica spaziale, Copernicus e difesa, Carlo des Dorides, Direttore esecutivo Agenzia europea GSA, Volker Liebig, Direttore dei Programmi di Osservazione della Terra dell’Agenzia spaziale europea (ESA), Alessandro Aresu, Consigliere Agenzia Spaziale Italiana, Donato Amoroso, Amministratore Delegato Thales Alenia Space Italia, Antonio Preto, Commissario AGCOM, Giancarlo Caratti, Vice Commissario Generale Padiglione Unione europea EXPO 2015, Fabrizio Spada, Direttore dell’Ufficio di Milano della Rappresentanza in Italia della Commissione europea. Padrino dell’evento Paolo Nespoli, Astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea, che volerà per la sua terza missione in orbita nel 2017 a bordo della stazione spaziale internazionale.
Grazie al ricco materiale esposto, si scoprono le diverse applicazioni delle tecnologie satellitari. Attraverso esempi tratti dalla vita di tutti i giorni, viene illustrati come le tali tecnologie siano in grado di contribuire alla protezione dell’ambiente, monitorare il cambio climatico, fornire aiuto nel gestire situazioni di emergenza (causate da disastri naturali o industriali), ma anche supporto alle missioni di aiuto umanitario e aumentare la sicurezza dei cittadini Europei ed infine di aumentare l’ l’efficienza di agricoltura e acquacoltura. Grazie agli investimenti in programmi faro dell’UE, come Galileo e Copernicus, (già GMES, monitoraggio globale per l’ambiente e la sicurezza), i cittadini europei beneficeranno di numerosi servizi e applicazioni, che creeranno opportunità sui mercati mondiali e contribuiranno alla creazione di posti di lavoro nonché alla crescita economica. Con Galileo l’Europa è oggi più vicina al suo sistema di navigazione satellitare intelligente, che apporterà numerosi benefici alle nostre economie e alle nostre vite quotidiane. A partire dal 2016 la nuova costellazione di satelliti consentirà di migliorare una serie di servizi il cui corretto funzionamento dipende sostanzialmente dalle tecnologie di navigazione satellitare: dai navigatori satellitari per le automobili, che diventeranno più precisi, alla gestione efficace dei trasporti su strada, ai servizi di ricerca e salvataggio, alle operazioni bancarie, che saranno più sicure, all’affidabilità della fornitura di elettricità. Il mercato delle applicazioni globali di navigazione satellitare raggiungerà un giro d’affari di 240 miliardi di euro entro la fine del decennio: il 7 % del prodotto interno lordo – pari a 800 milioni di euro – dipenderà dai sistemi di navigazione satellitare. Studi indipendenti hanno evidenziato che Galileo potrebbe contribuire all’economia europea in ragione di un massimo di 90 miliardi di euro durante i suoi primi 20 anni di attività. Copernicus è il programma di osservazione della terra dell’ Unione europea che utilizza dati raccolti dai satelliti, nonché strumenti di misurazione terrestri, contribuendo alla protezione dell’ambiente e alla sicurezza dei cittadini. I servizi Copernicus supportano una vasta gamma di applicazioni ambientali e di sicurezza, tra cui il monitoraggio del cambiamento climatico, lo sviluppo sostenibile, i trasporti e la mobilità, la pianificazione regionale e locale, la sorveglianza marittima, l’agricoltura e la salute garantendo al tempo stesso ai cittadini preparazione e protezione in caso di crisi e catastrofi naturali o provocate dall’uomo. Secondo l’OCSE, il mercato mondiale dei dati commerciali di osservazione della Terra potrebbe raggiungere i 3 miliardi di euro nel 2017. Si prevede che Copernicus genererà benefici per un valore pari ad almeno dieci volte gli investimenti consentiti. Attualmente l’industria spaziale europea registra un fatturato annuale di 5,4 miliardi di euro e occupa una manodopera altamente qualificata, garantendo oltre 31,000 posti di lavoro.
L’ingresso è gratuito. L’esposizione è accessibile nei seguenti orari: da lunedì a venerdì 9-20; sabato e domenica 10-21.
E’ richiesta la prenotazione per gruppi scolastici: https://spaceexpo.spacetecpartners.eu/
In calendario il 28 settembre il seminario per le scuole dal titolo “Studiare il mare attraverso i dati previsionali: che mare farà?”.
da Sorrentino | Set 14, 2015 | Ambiente, Eventi, Primo Piano, Servizi Satellitari
Il paesaggio come patrimonio collettivo, cifra distintiva di un Paese, elemento chiave per il benessere individuale e sociale, un bene da proteggere e valorizzare. Di questo si è parlato a Expo 2015 nel convegno “La grande bellezza del paesaggio italiano: come era, com’è e come sarà”, promosso dal CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche, dove Finmeccanica ha presentato esempi di tecnologie per la salvaguardia del paesaggio: dal supporto della costellazione satellitare COSMO-SkyMed al Piano Straordinario di Telerilevamento delle aree a rischio idrogeologico, ai sistemi che consentono di individuare spostamenti millimetrici del terreno e di rilevare l’esatta composizione dei materiali osservati anche dallo Spazio.
Finmeccanica, player globale nelle alte tecnologie per l’aerospazio, difesa e sicurezza, realizza soluzioni di monitoraggio all’avanguardia per lo sviluppo sostenibile del territorio, che comprendono i sistemi per il telerilevamento e l’osservazione della Terra sia le piattaforme che li impiegano, dai satelliti agli aerei ai droni, fino all’elaborazione dei dati e alla realizzazione di centri di controllo per pianificare gli interventi. Il telerilevamento consente, attraverso l’uso di tecnologie non invasive come l’interferometria radar, di vedere spostamenti del terreno nella misura del millimetro su vaste aree di territorio, mentre l’imaging iperspettrale permette di rilevare la ‘firma spettrale’ dei materiali osservati a distanza, individuandone l’esatta composizione e di acquisire informazioni fondamentali per studiare il paesaggio.
Il Piano Straordinario di Telerilevamento, promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, rappresenta la prima applicazione su scala nazionale della tecnologia interferometrica per il monitoraggio delle aree a rischio idrogeologico, attraverso dati e immagini raccolti dai satelliti COSMO-SkyMed, nei quali sono concentrate le migliori competenze di Telespazio, Selex ES e Thales Alenia Space. Camere iperspettrali, invece, sono state utilizzate nel progetto di ricerca nazionale SMAT – Sistema di Monitoraggio Avanzato del Territorio, dedicato allo sviluppo di tecnologie per il controllo e la prevenzione di eventi come alluvioni, incendi o frane. Il progetto ha visto per la prima volta utilizzati i droni Falco e Sky-Y di Finmeccanica per applicazioni ambientali. Monitoraggio del grado di erosione delle coste e del livello di inquinamento per il supporto a operazioni di gestione delle emergenze e di bonifica e agricoltura di precisione sono altre interessanti aree di applicazione per le tecnologie di telerilevamento, nelle quali Finmeccanica dispone di soluzioni all’avanguardia, già in uso in Francia per ottimizzare produttività e qualità dei vigneti. Attraverso la mappatura delle aree agricole ottenuta grazie ai dati satellitari e iperspettrali è infatti possibile supportare la realizzazione di interventi agronomici mirati all’ottimizzazione della produzione e alla salvaguardia del territorio. In crescita, infine, l’interesse per sperimentazioni e progetti che vedono l’integrazione di dati e immagini provenienti da satelliti e droni, equipaggiati con appositi sensori che consentono di monitorare e diagnosticare lo stato di conservazione di monumenti e siti archeologici supportando la pianificazione efficace e tempestiva degli interventi di manutenzione o recupero.