da Sorrentino | Feb 28, 2017 | Industria, Politica Spaziale, Primo Piano, Programmi
Lo Spazio è invasa da annunci a sensazione. Sul palcoscenico dei viaggi fuori della Terra c’è ancora Elon Musk, già protagonista dell’edizione 2016 del Congresso Internazionale di Astronautica svoltosi a a settembre in Messico, dove annunciò tempi ridotti per la prima missione umana su Marte, e reduce dal successo del lancio della capsula cargo Dragon diretta alla stazione spaziale internazionale con recupero del primo stadio del razzo vettore di SpaceX. Musk ha annunciato di volere programmare il primo volo per due turisti spaziali in orbita circumlunare nel 2018. I due candidati hanno già versato un acconto del biglietto, la cui entità non è stata resa nota, ma sicuramente ingente. Musk prova a sorpassare la Virgin Galactic di Richard Branson, che vuole portare in orbita terrestre a 100 km di quota la sua SpaceShipTwo con a bordo sei turisti e due membri dell’equipaggio e sta scegliendo, con l’aiuto di Altec Torino, una base idonea da cui decollare anche dall’Italia, ma non prima del 2020. Musk promette di regalare un viaggio di una settimana per oltre 680mila chilometri, più simile ai racconti di Jules Verne che alle missioni del programma Apollo. Ma ciò segnerebbe il superamento dei programmi spaziali in orbita bassa, dove gli astronauti sono confinati da quando l’equipaggio di Apollo 17 lasciò definitivamente la Luna nel 1972. SpaceX, che pure è partner della NASA, anticipa i tempi e anche le decisioni che l’amministrazione Trump è chiamata ad assumere per i futuri programmi di esplorazione umana, che comprendono l’approdo sul Pianeta Rosso. Il presidente Trump avrebbe fatto capire di essere propenso ad accelerare sul programma legato allo sviluppo dello Space Launch System e della capsula Orion, destinata a una missione di test con equipaggio proprio in orbita circumlunare nei prossimi anni.
da Sorrentino | Dic 16, 2016 | Industria, Missioni, Primo Piano, Programmi

Thales Alenia Space ha siglato con l’Agenzia Spaziale Europea il contratto per il completamento della missione ExoMars 2020 alla scoperta di vita sul Pianeta Rosso. La cerimonia di firma ha avuto luogo a Roma in occasione della inaugurazione della esposizione “Marte – incontri ravvicinati con il Pianeta Rosso”. Dopo le recenti decisioni derivanti dal Consiglio Ministeriale dell’ESA di approvare i fondi necessari per il proseguimento del programma ExoMars, la sigla del contratto per la tranche finale del contratto industriale rappresenta un ulteriore traguardo per il completamento della missione pianificata nel 2020. Come la missione 2016, anche la missione 2020, sarà guidata da ESA e Roscosmos che contribuisce con una partecipazione più ampia rispetto alla precedente. Il veicolo spaziale di ExoMars 2020 sarà costituito da un Carrier Module (CM) e da un Modulo di Discesa (Descent Module, DM), sulla cui Piattaforma di Atterraggio (Landing Platform, LP) sarà alloggiato un Rover di circa 300 Kg che permetterà l’esplorazione della superficie e del sottosuolo del pianeta per 218 giorni marziani, (circa 230 giorni terrestri).
Thales Alenia Space Italia è Prime Contractor del Programma responsabile dell’intera progettazione delle due missioni, a capo di un consorzio industriale europeo. Per quella del 2016 ha realizzato il modulo EDM (Entry Descent Module) Schiaparelli per l’ingresso e discesa su Marte e il modulo orbitante (Trace Gas Orbiter) che in questo momento ha iniziato le misure scientifiche dell’atmosfera marziana. Per la missione 2020 si occupa del progetto dell’intero sistema, della sua verifica finale, dello sviluppo del sistema di navigazione e guida del Carrier Module e dell’ingresso, discesa e atterraggio del Descent Module, del progetto del Sistema Rover, inclusa la realizzazione del laboratorio analitico (ALD) e della fornitura di elementi fondamentali del DM, tra i quali il Radar Altimetro. Thales Alenia Space sarà supportata da OHB per lo sviluppo del Carrier Module e per alcune componenti del rover fornite da Airbus Defense and Space e da Space UK.
“ExoMars è una pietra angolare del programma di esplorazione di ESA. Attraverso il suo laboratorio di ricerca di vita miniaturizzato e l’avanzata tecnologia robotica, la missione ExoMars 2020 esplorerà il pianeta rosso alla ricerca di nuove tracce per rispondere alle domande che da sempre hanno affascinato il genere umano – ha affermato David Parker, Direttore Volo Umano e Robotica dell’ Agenzia Spaziale Europea – Grazie al rinnovato supporto dimostrato dagli Stati ESA durante il Consiglio Ministeriale svoltosi l’ 1 e il 2 Dicembre scorso, questo nuovo contratto ci consente di completare il modelli di volo degli elementi europei e di prepararci al lancio previsto a Luglio 2020 ”
Attualmente la missione 2020 si trova in un avanzato stadio di sviluppo che prevede l’esecuzione della Critical Design Review di Sistema a fine 2017 e la fornitura di componenti del Descent Module all’inizio del 2018, seguiti dal Carrier Module e Rover, in modo da permettere le attività di integrazione in completo accordo al lancio, la cui finestra è prevista tra il 25 Luglio ed il 13 Agosto del 2020. Per la missione 2020 la società ALTEC, partecipata da Thales Alenia Space Italia (63,75%) e dall’ Agenzia Spaziale Italiana (36,25%), è responsabile della progettazione, sviluppo e manutenzione del ROCC (Rover Operation Center) e del controllo di tutte le operazioni del Rover sulla superficie di Marte.
In sintesi gli obiettivi della missione 2020: l’ingresso nell’atmosfera marziana e successiva discesa sulla superficie del Modulo di Discesa e del suo Rover, del peso complessivo di circa 2.0 tonnellate, reso possibile dall’esperienza acquisita con l’EDM della missione 2016. L’atterraggio della Landing Platform e la successiva fuoriuscita del Rover. L’esplorazione di una vasta area di Marte, eseguendo in sito caratterizzazioni geologiche/scientifiche sia della superficie che del sottosuolo Marziano, tramite prelievo e analisi di campioni di terreno fino a 2 metri di profondità. La ricerca di forme di vita presenti o passate nei campioni di terreno prelevati e processati a bordo. Lo studio geochimico e atmosferico dell’ambiente superficiale e sotterraneo di Marte.
da Sorrentino | Dic 14, 2016 | Industria, Primo Piano, Programmi, Servizi Satellitari
Thales Alenia Space fornirà una sezione del segmento di Terra per l’acquisizione e produzione dei dati dei satelliti meteorologici polari di seconda generazione. L’azienda aerospaziale, joint venture tra Thales 67% e Leonardo- Finmeccanica 33%, è stata selezionata da EUMESAT, l’organizzazione europea per la gestione dei satelliti meteorologici. La fornitura riguarda una parte chiave del segmento di terra per EPS-SG (EUMETSAT Sistema Polare di Seconda Generazione) che comprende l’acquisizione, il processamento e la produzione dei dati dei satelliti meteorologici polari MetOp SG-A e MetOp SG-B. Questa parte del segmento di terra è stata denominata PDAP (Payload Data Acquisition and Processing) e lo sviluppo del contratto è stato approvato in occasione dell’ ultimo consiglio EUMETSAT che si è tenuto lo scorso 6 e 7 Dicembre.
Il sistema PDAP è composto principalmente di un centro di trattamenti dati di nuova generazione, in grado di individuare in tempo reale caratteristiche geofisiche e ambientali. Sarà sviluppato a Darmstadt e integrerà circa 20 linee di produzione. Sarà integrato da stazioni di acquisizione di terra a banda Ka a Svalbard (Norvegia) e a banda X nelle Azzorre e di trasponder in Turchia. L’offerta del segmento di terra è stata realizzata in partnership con il team di sistemi di informazione e cybersecurity di Thales, che fornirà l’infrastruttura per l’acquisizione dei dati e prenderà parte allo sviluppo di una parte delle linee di produzione. Thales Alenia Space Deutschland parteciperà in ugual misura alle attività di integrazione e di validazione.
«Questo contratto, che va ad aggiungersi a quello affidato a Thales Alenia Space per il centro del trattamento dati del programma Meteosat di Terza Generazione, sottolinea la fiducia rinnovataci da Eumetsat nel campo dei segmenti di terra meteorologici che continuerà per le generazioni future – ha dichiarato Hervé Hamu, Direttore di Osservazione e Scienza di Thales Alenia Space France – Si tratta del know-how complessivo di Thales Alenia Space in merito al trattamento delle immagini, ampiamente comprovato dai programmi di prima Generazione come Metop-1, Envisat, MSG, PUMA e dai sistemi di riconoscimento ottico, che verrà messo al servizio dell’ambizioso progetto MetOp-SG e della comunità meteorologica europea.»
da Sorrentino | Dic 4, 2016 | Industria, Primo Piano, Programmi

Voli suborbitali con base operativa in Italia. Una prospettiva resa possibile dall’accordo raggiunto tra la società ALTEC S.p.A., società partecipata da ASI e Thales Alenia Space, e la VIRGIN GALACTIC, l’azienda aerospaziale americana appartenente al Gruppo Virgin, del magnate Richard Branson. In base al protocollo di intesa le due aziende valuteranno congiuntamente le opportunità operative da uno spazioporto Italiano per la Virgin Galactic, per eseguire voli sperimentali suborbitali, addestramento astronauti e piloti, scopi didattici e turismo spaziale. La collaborazione proposta si baserebbe sull’utilizzo del sistema di volo spaziale Virgin Galactic, in particolare lo Spazioplano riutilizzabile Space Ship Two ed il suo velivolo vettore, WhiteKnight Two. Il White Knight Two costituisce il primo stadio del sistema e decolla da un aeroporto convenzionale trasportando la SpaceShipTwo fino ad un’altezza di circa 15.000 metri, prima di rilasciare la navicella e consentirne l’accensione del motore a razzo che la porterà alla programmata quota operativa. L’accordo include anche la realizzazione di un apposito spazioporto sul territorio italiano, che sarà probabilmente realizzato a partire da un aeroporto esistente. L’Amministratore Delegato di Virgin Galactic, George Whitesides, si è detto “entusiasta di questo accordo con ALTEC e dell’opportunità di valutare l’uso del Sistema Spaziale Virgin Galactic seguendo i requisiti specifici dell’Europa nel settore della ricerca scientifica e dell’addestramento degli astronauti”.
“Questo accordo pone ALTEC, in cooperazione con Virgin Galactic, nelle condizioni di intraprendere attività innovative di sperimentazione spaziale in campo scientifico, di ricerca ed addestramento da uno spazioporto Italiano” ha aggiunto l’Amministratore Delegato di ALTEC, Vincenzo Giorgio: “Sarà nostro compito muovere i passi necessari per progredire nell’iniziativa a beneficio del Paese e della regione”.
Il Protocollo di Intesa rappresenta il riconoscimento del livello raggiunto dalla tecnologia Virgin Galactic per il volo spaziale suborbitale, e la lunga esperienza e competenza italiana nelle attività in campo spaziale ed aerospaziale. Roberto Battiston, Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), in riferimento all’accordo ha commentato che ”questa innovativa cooperazione rappresenta un riconoscimento della lunga tradizione e dei successi dell’Italia in campo spaziale e pone le basi per un nuovo approccio commerciale per la ricerca in microgravità e per l’addestramento degli astronauti. L’Italia è all’avanguardia nella nuova ‘space economy’ che renderà lo spazio accessibile ad una sempre maggior quantità di persone’’.
(foto: marsscientific.com)
da Sorrentino | Nov 8, 2016 | Industria, Primo Piano, Programmi, Servizi Satellitari
Thales Alenia Space ha firmato con l’Agenzia Spaziale Italiana un ulteriore atto aggiuntivo al contratto per il programma COSMO-SkyMed Second Generation (CSG). Il valore globale della tranche addizionale ammonta a circa 77 Milioni di Euro ed è di fondamentale importanza perché servirà al completamento delle attività del Programma. In dettaglio, il valore della quota relativa a Thales Alenia Space Italia è di 66 Milioni di Euro, di 11 Milioni quella invece per le attività di Telespazio. Nel programma CSG, Thales Alenia Space Italia è l’industria responsabile di tutto il Sistema e della realizzazione dei due satelliti che costituiscono la componente spaziale di esso, mentre Telespazio ha la responsabilità della progettazione e sviluppo del segmento di terra e del segmento di logistica integrata e operazioni. Leonardo Finmeccanica partecipa inoltre al programma fornendo sensori di assetto ed equipaggiamenti allo stato dell’arte per la regolazione e la distribuzione della potenza elettrica al satellite. In particolare, questa firma dà avvio alla Fase D2/E1 del Programma, cioè alle attività necessarie per il completamento della costruzione del secondo satellite (FM-2), il lancio di entrambi i satelliti e la verifica e validazione operativa dell’intero Sistema con i due satelliti dispiegati in orbita. La componente spaziale del Sistema è costituta da due satelliti, il cui lancio è previsto entro il 2018 per il primo satellite ed un anno dopo per il secondo. Questi satelliti costituiscono lo stato dell’arte, a livello europeo e mondiale, per le tecnologie adottate e le soluzioni ingegneristiche realizzando, insieme al segmento di terra, le migliori prestazioni dei servizi di osservazione radar dallo spazio, in termini di precisione, caratteristiche e qualità delle immagini, versatilità dei servizi “user-driven”, atte a soddisfare le esigenze applicative “duali” da parte di comunità di Utenti scientifici, commerciali e governativi. Il programma COSMO-SkyMed, fin dal lancio del primo satellite nel 2007, costituisce un eccezionale strumento di osservazione del nostro pianeta, e contribuisce con le sue innovative capacità operative al monitoraggio continuo della superficie terrestre, alle necessità relative alla sicurezza, alla gestione degli eventi naturali, come testimoniato di recente dalle attività per la valutazione dei danni e il supporto agli interventi di soccorso a seguito dei terremoti che hanno colpito l’Italia Centrale. Lo sviluppo della Seconda Generazione di COSMO-SkyMed garantirà un vero e proprio salto generazionale in termini di tecnologia, prestazioni e vita operativa del sistema e di conseguenza sarà rafforzata la leadership italiana a livello mondiale nel settore dell’Osservazione della Terra. Saranno altresì ampliate le partnership internazionali di interesse strategico e prioritario come quelle già in atto con Francia e Polonia.
COSMO-SkyMed, finanziato dall’ASI, dal Ministero della Difesa e da Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica, è il primo sistema di osservazione satellitare della Terra concepito per scopi duali, cioè civili e militari. I suoi quattro satelliti “scrutano” ogni angolo della Terra dallo spazio, giorno e notte, con qualsiasi condizione meteo grazie ai radar ad alta risoluzione in banda X. Il programma è stato completamente realizzato con la partecipazione e la valorizzazione delle principali aziende nazionali del settore aerospaziale, coadiuvate da un numero significativo di Piccole e Medie Imprese. Thales Alenia Space Italia è la società Capo Commessa, responsabile dell’intero sistema, comprensivo del segmento spaziale e terreno. Telespazio ha realizzato l’intero segmento di terra del sistema ed ospita presso il Fucino il Centro di Controllo della Costellazione
da Sorrentino | Nov 7, 2016 | Industria, Politica Spaziale, Primo Piano, Ricerca
Claudio Rovai è il nuovo Presidente del Centro di Italiano di Ricerche Aerospaziali. La nomina, decisa all’unanimità dall’assemblea dei soci del CIRA, è arrivata due settimana dopo la revoca di Luigi Carrino dalla carica di consigliere di amministrazione e di presidente del Consiglio di amministrazione resa nota dall’Agenzia Spaziale Italiana, che il 24 ottobre ha preso la decisione insieme agli altri soci pubblici, ossia il Consorzio area sviluppo industriale Caserta e il Consiglio nazionale delle ricerche, che con il 68 per cento delle azioni detengono la maggioranza del Cira. Designati anche altri due componenti del Consiglio di Amministrazione: il Prof. Ennio A. Carnevale e il Dottor Paolo Gaeta. Con la nomina di Rovai, Gaeta e Carnevale, il CdA del CIRA, con tre componenti su cinque, è costituito e regolarmente operativo. Restano da nominare altri due membri del CdA. La nomina di Rovai è stata annunciata ai dipendenti del centro di ricerca di Capua dal Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston, che ha sottolineato come “per l’ASI e per il sistema dello spazio italiano il CIRA rappresenta una realtà di grandissima importanza”. “Abbiamo fatto tutto quello che era necessario – ha continuato Battiston – per garantire il suo funzionamento e il suo rilancio”. Il nuovo presidente, Claudio Rovai ha ringraziato gli azionisti per la fiducia e ha invitato i dipendenti a guardare al futuro con fiducia, impegnandosi per affrontare le nuove sfide che attendono il CIRA”. Claudio Rovai è da anni nel settore spaziale. Attualmente è Presidente di ELV, (European Launch Vehicle), società partecipata al 70% da Avio e al 30% dall’Agenzia Spaziale Italiana e responsabile dello sviluppo e della produzione del nuovo lanciatore europeo Vega. Nel passato Rovai è stato anche presidente del Mars Center di Napoli, il centro ricerche della società Telespazio (Gruppo Leonardo Finmeccanica). La revoca di Carrino era stata motivata dall’ASI con “rilevanti criticità gestionali, tali da mettere a rischio le infrastrutture del Cira e le prospettive future della società”. Per contro lo stesso Carrino ha tenuto una conferenza stampa nella sede dell’Unione Industriali di Napoli per contestare la rimozione e le accuse mosse nei suoi confronti. Di fatto, il CIRA ha voltato pagina.