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Rinvio suborbitale AMI-CNR

Rinvio suborbitale AMI-CNR

Virgin Galactic ha annunciato il rinvio della missione “Unity 23” – il 23° volo dello spazioplano VSS Unity – che verrà riprogrammata nel corso del 2022, dopo il completamento di una serie approfondita di test ed analisi sui materiali delle VMS (Virgin Mother Ship) Eve e VSS (Virgin Space Ship) Unity, rispettivamente la nave madre e lo spazioplano di Virgin Galactic, propedeutiche all’avvio di un articolato processo di aggiornamento tecnico – già pianificato per fine settembre ultimo scorso e non più procrastinabile – che servirà ad incrementarne le prestazioni. In base alle valutazioni di Virgin Galactic, questo programma di lavoro, seppur comporti un ritardo non indifferente sul programma, è ritenuto più efficiente ed opportuno per raggiungere gli obiettivi prefissati nel settore dei voli suborbitali commerciali e, allo stesso tempo, fondamentale per incrementare ulteriormente i margini di sicurezza. Nel prendere atto di tale decisione, improntata ad un principio di ottimizzazione – in sicurezza – dei processi di aggiornamento, e pertanto condivisibile dalla Forza Armata, si comunica la conseguente riprogrammazione della missione di volo sperimentale dell’Aeronautica Militare – Consiglio Nazionale delle Ricerche “VIRTUTE-1” (Volo Italiano per la Ricerca e la Tecnologia sUborbiTalE) al 2022, in un periodo che è in via di definizione da parte della Virgin Galactic.

 

Anche il capitano Kirk nello Spazio

Anche il capitano Kirk nello Spazio

Anche William Shatner, alias il mitico capitano Kirk al comando dell’astronave Enterprise nella saga di Star Trek, ha avuto la soddisfazione di entrare nell’olimpo degli uomini che hanno oltrepassato la linea di Karman, a 100 km di quota, considerata la soglia dello Spazio. A 90 anni compiuti, William Shatner è salito a bordo della navicella New Shepard NS-18 di Blu Origin insieme a Audrey Powers, vicepresidente e responsabile delle operazioni di volo di Blue Origin, Chris Boshuizen, ex ingegnere della NASA e cofondatore della società satellitare Planet Labs, e Glen de Vries, cofondatore della società di software Medidata e vicepresidente delle scienze della vita presso una società di software francese,

L’attore canadese, che ha impersonato una delle figure più amate dalla filmografia fantascientifica, è diventato anche il più anziano ad avere partecipato a una missione spaziale. In occasione del volo inaugurale di Blu Origin, avevano volato il proprietario Jeff Bezos, il fratello Mark, il 18enne Oliver Daemen  e la 82enne Wally Funk, selezionata negli anni ’60 dalla Nasa ma mai assegnata a una missione in orbita.

Il volo suborbitale di Blu Origin avviene con il distacco dal lanciatore della capsula, che descrive un’ampia parabola al vertice della quale supera la linea di Karman a 100 km d’altezza. Gli occupanti restano per una manciata di minuti nello stato di microgravità, prima del rientro nell’atmosfera con la discesa capsula frenata dai paracadute fino all’atterraggio nel deserto texano.

Giorgio Parisi Nobel per la fisica

Giorgio Parisi Nobel per la fisica

Giorgio Parisi, 73 anni, è stato insignito del Premio Nobel per la fisica, riconoscimento condiviso con il giapponese Syukuro Manabe e il tedesco Klaus Hasselmann (90 e 89 anni) per i contributi innovativi alla comprensione dei sistemi fisici complessi. A Giorgio Parisi, presidente della classe di Scienze fisiche, matematiche e naturali dell’Accademia dei Lincei, ordinario di Fisica teorica dell’Università La Sapienza di Roma e ricercatore associato dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), è stata riconosciuta l’importanza della scoperta dell’interazione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici dalla scala atomica a quella planetaria. Manabe e Hasselmann, invece, hanno contribuito a definire «la modellazione fisica del clima terrestre, quantificando la variabilità e prevedendo in modo affidabile il riscaldamento globale».

 

ASI lancia il G20 dello Spazio

ASI lancia il G20 dello Spazio

L’Agenzia Spaziale Italiana ha coordinato lunedì 20 settembre il tavolo di confronto tra i responsabili delle maggiori agenzie spaziali in preparazione al G20 dello Spazio in programma nel mese di ottobre. Una tappa di avvicinamento servita a mettere a fuoco le tematiche preminenti che coinvolgono gli enti spaziali i 20 Paesi più industrializzati del Mondo, lo United Nations Office for Outer Space Affairs e il mondo delle imprese di settore. Il “G20 Space Economy Leaders Meeting 2021”, che si è svolto in collegamento e in modalità streaming per essere seguito a livello internazionale, ha ribadito a più voci il grande contributo della Space Economy all’ economia globale. Su tutte, in apertura e chiusura del summit propedeutico all’appuntamento con il G20 dello Spazio, quella di Giorgio Saccoccia, presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana.

L’economia spaziale non solo produce ricchezza, ma crea benessere diffuso. Le tecnologie spaziali possono colmare le disuguaglianze, prevenire i conflitti, aiutare a mantenere la pace e la stabilità – ha sottolineato Saccoccia, ricordando che nel 2020 l’ASI ha deciso di organizzare la seconda edizione del G20 Space Economy Leaders Meeting con l’obiettivo di sensibilizzare la comunità internazionale sull’importante contributo della Space Economy all’economia globale. Due le sessioni di questo summit: la prima giornata è stata dedicata ai vertici delle agenzie spaziali, la seconda ai rappresentanti del settore privato e industriale. Abbiamo il dovere, oggi e in futuro, di prenderci cura del nostro Pianeta e creare le condizioni per una prosperità crescente e una sostenibilità diffusa. La trilogia del G20: Persone, Pianeta e Prosperità, scelta dall’Italia come tema di questa edizion,e stabilisce una chiara priorità per la comunità del G20, in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. Crediamo che le attività spaziali giocheranno un ruolo chiave negli anni a venire per rafforzare le fondamenta di questi tre pilastri essenziali” – ha aggiunto Saccoccia, ricordando che si è ambasciatori per lo Spazio anche dei Paesi in via di sviluppo ed emergenti che non hanno ancora avuto la possibilità di cogliere le potenzialità di questo settore per contribuire a costruire un futuro sostenibile.

Il presidente dell’ASI ha concluso sottolineando lo sforzo per rendere permanente il tema dello spazio nelle iniziative di sostegno del G20, ma soprattutto di portare lo Spazio nell’agenda di tutti i giorni per servire le persone, per proteggere il nostro pianeta, per sostenere la prosperità.

AstroSamantha sulla ISS nel 2022

AstroSamantha sulla ISS nel 2022

Samantha Cristoforetti tornerà nello Spazio non prima del 15 aprile 2022. Questa data indicativa si evince dal calendario delle missioni programmate da NASA e SpaceX verso Stazione Spaziale Internazionale. Il 31 ottobre 2021 è previsto il lancio degli astronauti di Crew-3, quarta missione di SpaceX gestita per conto della NASA con destinazione ISS, mentre entro metà novembre rientrerà sulla Terra l’equipaggio di Crew-2. Alla missione Crew-3, a bordo della navicella Crew Dragon che partirà da Cape Canaveral con un razzo Falcon 9, sono stati assegnati gli astronauti della NASA Raja Chari (comandante di missione), Tom Marshburn (pilota) e Kayla Barron (specialista di missione), e l’astronauta dell’ESA Matthias Maurer (specialista di missione). I componenti di Crew-2, attualmente a bordo della stazione spaziale internazionale, sono Shane Kimbrough e Megan McArthur della NASA, Akihiko Hoshide della Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA) e Thomas Pesquet dell’ESA, giunti in orbita lo scorso mese di aprile. Samantha Cristoforetti effettuerà una missione di sei mesi insieme a Kjell Lindgren (comandante) e Bob Hines (pilota). Ancora da nominare il quarto membro di equipaggio.  L’astronauta italiana dell’ESA, in veste di specialista di missione, assumerà il ruolo di comandante della Expedition 68.

 

Prima missione suborbitale AMI

Prima missione suborbitale AMI

L’Aeronautica Militare Italiana ha annunciato la partecipazione alla prima missione suborbitale scientifica con equipaggio misto composto da personale dell’Arma Azzurra e del Consiglio Nazionale delle Ricerche. La missione sarà effettuata a bordo dello spazioplano classe SpaceshipTwo “VSS Unity” della società Virgin Galactic, con decollo previsto da Spaceport America, New Mexico, tra l’ultima settimana di settembre e l’inizio di ottobre 2021.

La missione AM-CNR sarà denominata VIRTUTE (Volo Italiano per la Ricerca e la Tecnologia sUborbiTalE) e rappresenta la prima missione suborbitale orientata alla ricerca scientifica e alla sperimentazione ed innovazione tecnologica, come testimoniato anche dal motto scelto per accompagnare l’impresa: “Fatti non foste a viver come bruti ma per seguire VIRTUTE e canoscenza” (Dante Alighieri – Divina Commedia – Inferno – Canto XXVI, vv. 112-120).

Per la Virgin Galactic questo sarà il 23° volo effettuato dallo spazioplano VSS Unity, da cui la denominazione “Unity 23”. Si tratta inoltre del primo volo che ospita esperimenti e progetti di ricerca operati e controllati direttamente da personale a bordo.

L’equipaggio misto AM-CNR valuterà e misurerà gli effetti biologici della fase di transizione in microgravità sul corpo umano. Altri esperimenti condotti a bordo mirano a studiare gli effetti della microgravità su un’ampia varietà di proprietà fisiche e chimiche dei materiali (fenomeni di combustione o comportamento dei fluidi), caratterizzanti l’ambiente di volo (ad esempio dal punto di vista delle radiazioni a bordo). Dai risultati degli esperimenti sarà possibile ricavare preziose informazioni per la futura applicazione in una vasta gamma di ambiti, da quello addestrativo ed operativo fino ai possibili impieghi innovativi in ambito industriale. L’equipaggio sarà composto da Walter Villadei, Colonnello dell’Aeronautica Militare; Angelo Landolfi, Tenente Colonnello dell’Aeronautica Militare; Pantaleone Carlucci, Ingegnere Energetico e Tecnico del Consiglio Nazionale delle Ricerche; Beth Moses, Chief Astronaut Instructor di Virgin Galactic. I piloti della missione saranno Michael Masucci e CJ Sturckow, a bordo dello spazioplano VSS Unity e Kelly Latimer e Nicola Pecile, per la piattaforma di lancio (“mothership”) VMS Eve.

Il col. Walter Villadei, ingegnere e cosmonauta, con il ruolo di comandante dell’equipaggio italiano e coordinatore, monitorerà gli apparati per le sperimentazioni durante la fase di volo in microgravità. Indosserà una innovativa tuta intelligente (Smart Suit), nella quale sono coniugate moda e tecnologia italiane, che misurerà i parametri biometrici fornendo dati sulle reazioni fisiologiche durante il volo. Il T. Col. Angelo Landolfi, medico aerospaziale, effettuerà dei test sulle prestazioni cognitive in microgravità. Inoltre, dalla sua postazione opererà degli apparati per investigare l’interazione tra alcune sostanze liquide e solide in ambiente microgravitazionale. Pantaleone Carlucci gestirà alcuni esperimenti ed indosserà dei sensori che misureranno costantemente il suo battito cardiaco, le funzioni cerebrali e altri fattori corporei durante il volo in microgravità. Beth Moses, con la funzione di Cabin Lead per monitorare le procedure di sicurezza a bordo, non interagirà con gli esperimenti italiani ma contribuirà a coordinare gli aspetti relativi alle tempistiche e alla gestione del volo.

Le fasi della missione saranno visibili in streaming live su [VirginGalactic.com].

Il Generale di Squadra Aerea Alberto Rosso, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, ha definito la missione suborbitale un esempio di un doppio binomio: quello tra mondo privato e pubblico, ma anche tra mondo civile e militare.  La missione dell’Aeronautica Militare è l’ultima del programma di volo sperimentale che la Virgin Galactic effettuerà per ottenere dalle Autorità americane la certificazione finale prima di avviare l’era dei voli commerciali.

(nella foto AMI: il T.Col. Angelo Landolfi, il col. Walter Villadei e il Gen.S.A. Alberto Rosso, Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare)