da Sorrentino | Lug 16, 2018 | Industria, Primo Piano, Programmi

Si è svolto con successo a Kourou, nel centro spaziale europeo in Guyana francese, il test del motore a propellente solido P120C. L’esito del test è un passaggio fondamentale verso la realizzazione dei lanciatori europei di nuova generazione Vega-C e Ariane 6. Avio ha avuto un ruolo centrale nello sviluppo del P120C, il più grande motore monolitico a propellente solido al mondo ad essere costruito in fibra di carbonio, proprio negli stabilimenti Avio di Colleferro, vicino Roma.
“Il successo del test del P120C è un passo fondamentale nei programmi di sviluppo dei nuovi lanciatori europei Vega C e Ariane 6 in vista dei voli inaugurali, previsti rispettivamente nel 2019 e 2020 – ha commentato Giulio Ranzo, Amministratore Delegato di Avio – Il P120C è un grande risultato tecnologico per le sue prestazioni uniche, frutto di una radicale innovazione, combinata con oltre 30 anni di esperienza nella propulsione solida grazie alla cooperazione tra Avio e ArianeGroup.”
P120C, totalmente realizzato in fibra di carbonio, ha un peso di circa 8 tonnellate e ha una capacità di carico pari a 142 tonnellate di propellente. Negli oltre due minuti di tempo della combustione del propellente solido è in grado di generare una spinta media che equivale a quella di 15 motori per aerei passeggeri di nuova generazione. Il P120C sarà utilizzato come booster nella configurazione dei lanciatori Ariane 62 e Ariane 64, oltre ad essere impiegato come primo stadio del nuovo lanciatore Vega-C. A regime si prevede una produzione di 35 motori all’anno nello stabilimento Avio di Colleferro.
da Sorrentino | Lug 10, 2018 | Primo Piano, Programmi
Thales Alenia Space rafforza il suo programma StratobusTM, concepito come complemento per i sistemi satellitari, e sigla un memorandum di Iintesa con Southwest Research Institute (SwRI), istituto riconosciuto a livello internazionale nella ricerca e sviluppo, per cooperare allo sviluppo del dirigibile StratobusTM. Mentre Thales Alenia Space continua nel design e nella progettazione della sua piattaforma ad elevata altitudine (HAPS) di StratobusTM, SwRI, grazie alla sua esperienza nell’ambito di tecnologie “più leggere dell’aria”, sarà di supporto a Thales Alenia Space fornendo assistenza tecnica. Guy Boullenger, Vicepresidente Sviluppo StratobusTM in Thales Alenia Space, giudica l’esperienza pluriennale di SwRI nella costruzione e operatività di mongolfiere e dirigibili, un valore che si aggiunge agli sforzi profusi da Thales Alenia Space nel raggiungimento degli obiettivi fissati per StratobusTM. Thales Alenia Space e SwRI hanno stabilito un gruppo di lavoro congiunto per gestire le loro attività di cooperazione mentre il progetto StratobusTMcontinua ad andare avanti. StratobusTM offre il vantaggio di condurre le proprie missioni evitando l’utilizzo di veicoli di lancio costosi. Startobus è in grado, ad esempio, di fornire soluzioni per la sorveglianza su un’area con copertura regionale predefinita, per rispondere alle esigenze delle aziende che operano nel campo della sicurezza e della difesa.
da Sorrentino | Lug 6, 2018 | Politica Spaziale, Primo Piano, Programmi
L’Agenzia Spaziale Italiana e Virgin Galactic hanno firmato una dichiarazione congiunta per estendere la loro partnership, andando a includere capacità e operatività di volo suborbitale dal futuro spazio-porto italiano di Grottaglie. Considerando la precedente intenzione dell’ASI di lanciare esperimenti e strumenti di ricerca ed uno specialista di missione italiano a bordo dello SpaceShipTwo da Spaceport America, il Presidente dell’ASI Roberto Battiston ed il CEO di Virgin Galactic George Whitesides hanno siglato un accordo che permetterà di applicare le conoscenze acquisite durante quel volo alle future opportunità di volo suborbitale in Italia. Tra le altre opportunità che si vogliono perseguire, l’uso della microgravità suborbitale per attività di education, la formazione e l’addestramento degli astronauti, la biologia e la ricerca biotecnologica nonché la scienza e lo sviluppo dei materiali anche in vista di future missioni di lunga durata in microgravità.
“Penso che i voli suborbitali siano un elemento importante nel futuro utilizzo dello spazio”, ha affermato Roberto Battiston. “La nostra partecipazione a questa entusiasmante operazione è il chiaro segnale che l’Italia è in prima linea nella new space economy che sta cambiando il nostro futuro e rende lo spazio accessibile a più investitori. Non a caso, proprio due giorni fa, in occasione del trentesimo anniversario dell’ASI, abbiamo annunciato il lancio del primo fondo italiano per gli investimenti nello spazio. Il turismo spaziale, la manifattura spaziale, i servizi in orbita sono temi chiave del segmento spaziale della new space economy“. “Questo nuovo memorandum of understanding è un passo promettente nel nostro continuo dialogo con il Governo italiano, con l’industria e gli stakeholders del settore – ha detto George Whitesides – La nostra missione è di aprire l’accesso allo spazio per i clienti commerciali, sia per scopi scientifici che di volo spaziale umano. L’interesse dell’ASI per i voli spaziali commerciali a fini scientifici è un esempio di come i partenariati pubblico-privato possano soddisfare le crescenti esigenze delle agenzie globali per un maggiore accesso spaziale alla scienza. Guardiamo con fiducia ad una collaborazione continua, esplorando potenziali iniziative future per realizzare queste possibilità. ”
L’ASI e l’industria italiana vantano una grande esperienza nella ricerca suborbitale e nella ricerca in microgravità orbitale. L’ASI, insieme agli Enti e alle Autorità nazionali competenti e Virgin Galactic desiderano quindi collaborare per sfruttare appieno le opportunità di ricerca e sviluppo aerospaziale offerte dai voli della navicella spaziale di Virgin Galactic che partirà dal futuro spazioporto italiano di Grottaglie. La dichiarazione congiunta segue la lettera d’intenti in base alla quale l’Agenzia Spaziale Italiana e Virgin Galactic hanno avviato negoziati per condurre un volo suborbitale non prima di settembre 2019. Anche se il primo volo in collaborazione fra ASI e Virgin Galactic è previsto venga lanciato dallo Spaceport America in New Mexico, l’apertura del nuovo spazio-porto italiano in Puglia, nel sud Italia, offre a Virgin Galactic e all’ASI la capacità di condurre tali operazioni dall’aeroporto di Taranto-Grottaglie. Lo scorso maggio, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e l’ENAC (Autorità nazionale per l’aviazione civile) hanno designato Grottaglie come primo spazio-porto italiano ed ALTEC (società di proprietà di ASI e Thales Alenia Space) e SITAEL hanno firmato un accordo con Virgin Galactic per fondare un’azienda italiana che produrrà navicelle spaziali nel sud Italia. La nuova infrastruttura spaziale potrebbe anche rappresentare la via d’accesso allo spazio per altri tipi di attività, al di là del turismo, come ad esempio il lancio di piccoli satelliti, formazione degli astronauti, scienza in microgravità o test di nuove tecnologie.
da Sorrentino | Giu 5, 2018 | Primo Piano, Programmi, Servizi Satellitari
Airbus Defence and Space di Tolosa ha aperto le porte dello stabilimento dove è stato completato il satellite Aeolus dell’Agenzia Spaziale Europea, dotato di un’innovativa tecnologia laser per misurare i venti globali, pronto per essere spedito in Guyana francese per il lancio affidato al vettore Vega di Avio. Le caratteristiche del satellite Aeolus, posto nella camera pulita dello stabilimento a Tolosa, sono state illustrate da Mathilde Royer, Capo dell’Osservazione della Terra, Navigazione e Scienze di Airbus Space Systems, e Josef Aschbacher, Direttore dei Programmi di Osservazione della Terra dell’ESA. Si tratta, infatti, del primo satellite con tecnologia lidar ad essere lanciato per lo studio del vento ed è la prima volta che la tecnologia laser UV viene usata per misurazioni derivate dallo spazio. Sondando l’atmosfera con un potente laser, Aeolus permetterà di migliorare la nostra conoscenza delle dinamiche e dei processi tropicali relativamente alle variazioni climatiche e, soprattutto, di migliorare le previsioni meteorologiche. Il laser genera una luce ultravioletta che viene indirizzata verso la Terra. Questa luce rimbalza dalle molecole dell’aria e dalle particelle piccole come per esempio polvere, ghiaccio e goccioline di acqua presenti nell’atmosfera. La frazione di luce che si riflette di ritorno verso il satellite viene raccolta dal telescopio di Aladin e misurata. Molti aspetti della nostra vita quotidiana sono influenzati dal meteo, pertanto va da sè che previsioni meteorologiche accurate siano importanti per le attività commerciali come l’agricoltura, la pesca, l’edilizia ed i trasporti – e, in generale, le previsioni rendono più semplice pianificare i giorni a venire. Sebbene le previsioni abbiano fatto considerevoli passi avanti negli ultimi anni, i meteorologi hanno urgentemente bisogno dei dati globali del profilo dei venti per migliorarle ancora di più. Il satellite Aeolus, che fa parte del programma di Osservazione della Terra dell’ESA, partirà dallo spazioporto europeo di Kourou, nella Guyana Francese, a bordo del lanciatore Vega, costruito da Avio e che può mettere in orbite bassa satelliti del peso di 300-1500 kg. Valore del contratto di lancio, sottoscritto tra ESA e Arianespace nel settembre 2016, è di 32.57 milioni di euro. Aeolus sarà lanciato su un’orbita eliosincrona a 320 km di altezza. Questo profilo orbitale permetterà di misurare la velocità dei venti ortogonalmente alla direzione di volo del satellite con un angolo di 35 gradi rispetto al nadir. Il primo satellite ESA di Osservazione della Terra ad essere portato in orbita da Vega è stato, nel 2015, Sentinel-2A.
da Sorrentino | Apr 26, 2018 | Lanci, Missioni, Primo Piano, Programmi, Servizi Satellitari

Il satellite Sentinel-3B, costruito da Thales Alenia Space per l’Agenzia Spaziale Europea è stato lanciato con successo da un lanciatore Rockot dal Cosmodromo di Plesetsk, in Russia. Sentinel-3B, che fa parte del programma europeo di osservazione della Terra Copernicus, imbarca una serie di strumenti all’avanguardia per il monitoraggio del nostro Pianeta e dei suoi cambiamenti. Si tratta di due strumenti ottici (OLCI – Ocean and Land Color Instrument e SLSTR-Sea and Land Surface Temperature Radiometer) e due strumenti in radiofrequenza (SRAL-Synthetic-aperture Radar ALtimeter e MWR-Microwave Radiometer), che forniranno misure per determinare la topografia di oceani, ghiacci marini e corpi idrici sulla terraferma. In particolare, il radiometro SLSTR (Sea and Land Surface Temperature Radiometer), realizzato da un consorzio industriale internazionale guidato da Leonardo, fornisce misure accuratissime della temperatura superficiale della Terra e dei suoi oceani, garantendo così informazioni fondamentali per meteorologia, climatologia e controllo del riscaldamento globale, ed è inoltre dotato di due canali per il monitoraggio degli incendi.
Sentinel-3B monitorerà sistematicamente tutte le superfici terrestri e gli oceani della Terra, raccogliendo dati che contribuiranno a migliorare le previsioni oceanografiche e atmosferiche. Il satellite ci aiuterà, inoltre, a comprendere meglio lo stato di “salute” degli oceani, delle risorse ittiche e idriche, dell’agricoltura, delle foreste, della biodiversità, della salute pubblica e della sicurezza alimentare. Ci permetterà, allo stesso tempo di monitorare con precisione i cambiamenti di altezza dei mari e la contrazione dei ghiacci polari. L’orbita di Sentinel-3B a 815 km, rivisitando la stessa area regolarmente, permette di scansionare l’intera superficie della Terra, utilizzando sensori sia radar che ottici. Grazie a questo tipo di scansione della superficie, Sentinel-3B offre numerose di applicazioni: monitoraggio delle correnti marine e quindi degli spostamenti dell’inquinamento, del plancton e della biomassa marina che se ne ciba, delle variazioni del livello degli oceani, del monitoraggio dei ghiacci polari, delle foreste, delle aree agricole. Alcuni satelliti del programma Copernicus sono già in orbita: Sentinel 1A, lanciato nel 2014; 2A, lanciato nel 2015; 1B e 3A, lanciati nel 2016; 2B e 5P, lanciati nel 2017. Questi satelliti stanno già trasmettendo un notevole flusso di dati grezzi, utilizzati insieme ad altri satelliti per l’osservazione della Terra. Il successo del lancio di Sentinel-3B rappresenta una svolta importante per Thales Alenia Space dato che ora le tre missioni sonocomplete .
Thales Alenia Space si è aggiudicata il contratto iniziale con l’Agenzia Spaziale Europea già nel dicembre 2009, con Telespazio che dirige le operazioni di segmento di terra per l’intera missione Sentinel-3. Telespazio ha sviluppato il Payload Data Ground Segment (PDGS) utilizzato per elaborare i dati generati dalla missione Sentinel 3, consentendo agli utenti di accedere alle informazioni e alle applicazioni rese disponibili da Sentinel-3A e Sentinel-3B entro tre ore dall’acquisizione dei dati.
da Sorrentino | Apr 25, 2018 | Astronomia, Missioni, Primo Piano, Programmi
L’Agenzia Spaziale Europea ha rilasciato il secondo catalogo stellare prodotto dalla missione Gaia. In esso sono state censite quasi un miliardo e settecento milioni di stelle della nostra Galassia, la Via Lattea, con informazioni di precisione sulla loro posizione, la velocità con cui si spostano e alcune loro proprietà fisiche. Ciò lo rende il più grande catalogo esistente. Ma non solo: sono state misurate le posizioni di oltre 14 mila nuovi asteroidi nel nostro Sistema solare e di mezzo milione di quasar nell’Universo più remoto, galassie assai distanti la cui enorme luminosità proviene dall’energia emessa dal loro buco nero centrale supermassiccio. Queste ultime rappresentano la prima realizzazione nella banda della luce visibile del sistema di riferimento celeste per la navigazione spazio-temporale. Una enorme banca dati messa a disposizione di tutta la comunità scientifica basata su 22 mesi di dati raccolti incessantemente da Gaia, che spalanca la porta a nuovi studi con un dettaglio senza precedenti sulle stelle della nostra galassia, la loro distribuzione 3D e la loro evoluzione. Gaia è una missione che vede una importante partecipazione scientifica dell’Italia con l’Istituto Nazionale di Astrofisica, che coinvolte le sue strutture di Bologna, Catania, Firenze, Napoli, Padova, Roma, Teramo e Torino, e l’Agenzia Spaziale Italiana, che partecipa con il centro di processamento dati a Torino, l’unico in Italia dei sei complessivi sul territorio europeo, interamente dedicato alla validazione astrometrica e contenente tutti i dati di missione per un totale di 1,5 petabyte, ovvero 1,5 milioni di gigabyte .
Mario Lattanzi, dell’Istituto Nazionale di Astrofisica e responsabile nazionale, per conto di ASI ed INAF, della partecipazione nazionale alla missione Gaia, sottolinea come a questo punto non solo conosciamo meglio i dintorni del Sistema solare ma iniziamo a tuffarci negli immensi spazi della Via Lattea. “Con errori astrometrici al meglio dei 50 milionesimi di secondo d’arco, equivalenti alle dimensioni apparenti di una mela posta sulla Luna, la storia evolutiva della nostra Galassia e delle sue popolazioni non avrà più segreti in un raggio di oltre 13.000 anni luce dal Sole – dice Lattanzi – Insomma, con la DR2 Gaia diventa maggiorenne e fornisce al mondo scientifico la sua prima mappa stellare dinamica totalmente basata sui dati presi dai suoi strumenti astrometrici a spettro-fotometrici”.
La missione Gaia è stata lanciata nel dicembre del 2013 e ha iniziato le attività scientifiche l’anno seguente. I primi dati, basati su poco più di un anno di osservazioni, sono stati resi pubblici nel 2016 e riportavano le distanze e i moti annuali di due milioni di stelle con la precisone di “appena” 300 milionesimi di secondo d’arco. Il nuovo catalogo, che abbraccia il periodo tra il 25 luglio 2014 e il 23 maggio 2016, contiene le posizioni di quasi 1,7 miliardi di stelle e con una precisione nettamente maggiore. Il catalogo completo fornisce informazioni uniche per indagini che abbracciano una vasta gamma di argomenti astronomici. In aggiunta alle posizioni, i dati presenti includono le informazioni sulla luminosità di tutte le stelle osservate e le misurazioni del colore di quasi tutte, oltre a informazioni sulla variabilità nel tempo di luminosità e colore di mezzo milione di stelle. Esso Contiene anche le velocità lungo la linea di vista (velocità radiale) di un sottogruppo di sette milioni di stelle, le temperature superficiali di circa cento milioni di oggetti stellari e l’effetto di oscuramento prodotto dalla polvere interstellare su 87 milioni di astri.
“I nuovi dati di Gaia sono così accurati che ci stanno restituendo una panoramica senza precedenti delle proprietà delle stelle che popolano la Via Lattea e grazie ad esse possiamo già individuare degli indizi interessanti sulla loro storia evolutiva” dice Antonella Vallenari dell’Istituto Nazionale di Astrofisica di Padova – Stiamo davvero inaugurando una nuova era in quella che potremmo definire l’archeologia stellare galattica”. “Il rilascio del secondo catalogo di Gaia rappresenta un importante traguardo scientifico, che è stato raggiunto anche grazie all’ottimo lavoro di analisi dati svolto dal team scientifico italiano in collaborazione con il Data Processing Center presso ALTEC, Torino. A questo si aggiunge l’importante contributo dato dal Centro SSDC di ASI” sottolinea Barbara Negri, responsabile dell’Unità esplorazione e osservazione dell’universo dell’Agenzia Spaziale Italiana.