da Sorrentino | Feb 22, 2017 | Politica Spaziale, Primo Piano, Programmi
Accordo tra Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e China Manned Space Agency (CMSA) per nuove sperimentazioni scientifiche a bordo della Stazione spaziale cinese nell’ambito del volo umano. L’intesa è stata firmata a Pechino dal Presidente dell’ASI, Roberto Battiston, e dal Direttore Generale di CMSA, Wang Zhaoyao, in occasione della visita di stato in Cina del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La collaborazione scientifica sarà rivolta allo studio delle missioni di lunga durata degli astronauti, in particolare sugli aspetti di biomedicina e fisiologia e delle relative tecnologie.
“Lo spazio è una nuova via della seta senza confini, e la collaborazione internazionale è un elemento fondamentale, sia dal punto di vista scientifico che da quello dello sviluppo tecnologico”, ha dichiarato Roberto Battiston. “Con la Cina abbiamo da anni eccellenti relazioni scientifiche in diversi settori – ha aggiunto il Presidente dell’ASI – Questo accordo è importante per tutta la comunità scientifica europea e internazionale in preparazione delle future missioni di esplorazione umana del sistema solare. Solo un patrimonio comune di conoscenze può farci progredire con successo nell’esplorazione spaziale”.
L’accordo prevede la costituzione da parte delle due agenzie di un Joint Cooperation Committee che si riunirà almeno una volta l’anno per stabilire le modalità della partnership, tra cui sono previsti l’accesso a dati scientifici, pubblicazioni scientifiche congiunte, scambio di personale e partecipazione congiunta a technical reviews sul volo umano. Le ricadute potenziali di questo accordo sono estremamente significative, considerata, da una parte, la posizione di leadership che l’Italia ha raggiunto nel settore del volo umano nell’ambito della realizzazione e dello sfruttamento della Stazione Spaziale Internazionale e, dall’altra, l’importante programma di volo umano che la Cina sta sviluppando, in particolare con la realizzazione della Stazione Spaziale Tiangong-3.
Se si volesse ipotizzare la partecipazione di un italiano in una missione spaziale cinese, il papabile potrebbe essere Walter Villadei, 43enne ufficiale superiore dell’Aeronautica Militare e ingegnere aerospaziale, il quale ha conseguito la qualifica al centro di addestramento cosmonauti “Gagarin”. E’ l’unico a non essere ancora andato in orbita.
da Sorrentino | Feb 3, 2017 | Missioni, Primo Piano, Programmi
Il prossimo rover marziano targato NASA potrebbe arrivare a destinazione in ritardo rispetto ai programmi. La data di consegna di Mars 2020, da non confondere con la missione Exomars 2020 dell’Agenzia Spaziale Europea condotta in collaborazione con Russia e con il rilevante contributo italiano, rischia di slittare ben oltre la data stabilita dell’aprile 2018. Ciò a causa di problemi legati a strumentazioni e soluzioni tecnologiche fornite da partner internazionali. L’ispettorato generale della NASA ha evidenziato che ben cinque delle sette tecnologie da cui dipende il successo della missione denunciano un netto ritardo di sviluppo. La criticità maggiore si riscontra nel sistema di campionamento che servirà a raccogliere e conservare i campioni di terreno e roccia marziani. Anche due sensori di bordo si stanno rivelato più costosi del previsto. Si tratta di è MOXIE (Mars Oxigen In-Situ Resources Utilization Experiment), progettato per generare ossigeno dall’anidride carbonica il cui costo di sviluppo è aumentato del 50%, e MEDA, affidato all’Istituto Nazionale spagnolo per la tecnologia aerospaziale. E concepito per studiare le condizioni atmosferiche al suolo. Secondo la tabella di marcia, la fase di disegno e progettazione del rover Mars 2020 e le annesse tecnologie avrebbero dovuto essere pronte al 90% entro il mese di febbraio 2017, ma in realtà lo sono per meno del 60%. Si impone così una revisione del programma nel tentativo di recuperare il ritardo e arrivare alla disponibilità dell’importante sistema di campionamento, cuore della missione, nell’aprile 2018 come stabilito.
da Sorrentino | Gen 18, 2017 | Eventi, Politica Spaziale, Primo Piano, Programmi
La tradizionale conferenza stampa di inizio anno del direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea, indetta per presentare i programmi e i principali appuntamenti del 2017, ha rivelato un problema, per il momento senza conseguenze operative, agli orologi dei 18 satelliti attualmente in orbita del sistema di navigazione Galileo. Jan Woerner ha spiegato che, dopo l’avvio dell’avvio della fase operativa sperimentale del Gps europeo avvenuto il 15 dicembre 2016 con 18 dei 30 satelliti destinati a formare la costellazione completa, nove dei 72 orologi di altissima precisione attualmente a bordo delle singole piattaforme hanno manifestato malfunzionamento. Ogni satellite ha una dotazione di quattro orologi, due al rubidio e due maser all’idrogeno. Si è riscontrato che quelli che non rispondono ai requisiti nominali sono sei maser a idrogeno passivo e tre orologi atomici al rubidio. Fortunatamente, perché un satellite svolga appieno la sua missione è sufficiente che almeno due dei quattro orologi atomici funzioni. Il che vuol dire che il programma Galileo è salvo, ma occorre risalire rapidamente alla causa del problema e individuare le soluzioni idonee a verificare che i prossimi 48 orologi a bordo della dozzina di satelliti mancanti funzionino regolarmente. Ciò per scongiurare ulteriore ritardi nel programma dei lanci, il prossimo dei quali è in calendario il 9 agosto dallo spazioporto europeo di Kourou nella Guyana Francese quando è previsto che un razzo Ariane 5 trasferisca in orbita quattro satelliti Galileo.
Restando ai programmi in orbita terreste, Woerner ha ricordato la partenza il 28 gennaio di SmallGEO, la nuova piccola versatile piattaforma geostazionaria d’Europa, che sarà lanciata per la sua prima missione come satellite di telecomunicazione Hispasat 36W-1. A seguire, il secondo satellite Sentinel-2B facente parte della costellazione Copernicus per l’Osservazione del territorio europeo, che sarà messo in orbita il 7 marzo da un lanciatore Vega. Nel mese di giugno toccherà a Sentinel-5P, sviluppato in collaborazione con il Netherlands Space Office, che sarà lanciato a bordo di un razzo Rockot dal cosmodromo russo di Plesetsk.
Nel mese di ottobre Ariane 5 porterà in orbita il secondo nodo del Sistema Europeo di Trasmissione Dati, EDRS-C, che permetterà il trasferimento di dati al suolo in quasi tempo reale dai satelliti in orbita bassa utilizzando una tecnologia laser all’avanguardia. A fine anno in programma il lancio a bordo di un razzo Vega dalla Guyana Francese di ADM-Aeolus, il primo satellite in assoluto a fornire profili del vento su scala globale e su base giornaliera.
Woerner si è soffermato sulla missione Exomars, ricordando che, dopo lo schianto della sonda Schiaparelli nella fase di discesa su Marte, la sonda Trace Gas Orbiter sta svolgendo la sua missione intorno al Pianeta Rosso in attesa dell’arrivo del rover europeo con la missione 2020.
Dopo il rientro di Thomas Pesquet il 15 maggio, al termine dei sei mesi di permanenza a bordo della stazione spaziale internazionale per la missione Proxima, il 29 maggio toccherà a Paolo Nespoli dare inizio alla missione di lunga durata Vita. Per la seconda metà del 2017 è prevista l’apertura al centro addestramento di Colonia in Germania della Lunar analogue facility, una nuova struttura per le prove e per far familiarizzare gli astronauti con un ambiente simile a quello lunare.
da Sorrentino | Dic 29, 2016 | Attualità, Missioni, Primo Piano, Programmi

Ilaria Cinelli
Capodanno (virtuale) su Marte per Ilaria Cinelli
Italian Mars Society saluta l’ultimo giorno dell’anno 2016 con l’inizio della missione 172 al Mars Desert Research Station (MDRS) di Hanksville, nello stato americano dello Utah, che vedrà un proprio membro, la 31enne bioingegnere italiana Ilaria Cinelli, ricoprire il ruolo di comandante dell’equipaggio chiamato a simulare le condizioni di vita e lavoro sul Pianeta Rosso. La missione 172 prende il via il 31 dicembre 2016 per concludersi il 15 gennaio 2017 e prevede il confinamento dei sette componenti l’equipaggio nella base permanente realizzata in un’area desertica che per le caratteristiche geomorfologiche richiama quelle tipiche delle pianure marziane. Ilaria Cinelli vi fa ritorno nella prestigiosa veste di comandante un anno dopo la sua prima esperienza, maturata tra il 28 novembre e il 13 dicembre 2015, quando fece parte della spedizione 158 in qualità di scienziata e bioingegnere. Anche in quella occasione al posto di comando era stata designata una donna, l’americana Susan Jewell. In più era presente una seconda italiana, la 47enne astrogeobiologa Rosalba Bonaccorsi, originaria di Bergamo e ricercatrice allo Ames Research Center della NASA. Ilaria Cinelli, fiorentina, laureata in ingegneria biomedica all’Università di Pisa nel 2012, membro dell’associazione medica aerospaziale (AsMA) ed eletta segretario della Aerospace Human Factor Association (AsHFA) per il triennio 2016-2019, svolge da dicembre 2013 il dottorato di ricerca in bioingegneria alla National University irlandese a Galway, su analisi degli elementi finiti e modellazione computazionale elettromeccanica di tessuto biologico con particolare attenzione alle cellule nervose e cardiache.
“Durante la missione – spiega Ilaria Cinelli – studieremo gli effetti prodotti dalla permanenza in un ambiente confinato sulla nutrizione, sull’equilibrio fisiologico indossando sensori per monitorare battito cardiaco, pressione e temperatura corporea, e sul sonno facendo ricorso a una maschera dotata di recettori per registrare le onde cerebrali”. La realtà virtuale, basata su immagini 3D, occuperà poco meno di un’ora al giorno, la cui durata è riferita al Sol marziano e pari a 24 ore 39 minuti e 35 secondi, ma sarà fondamentale per il fattore ambientamento. “Ci caleremo nella realtà virtuale sia per interfacciare l’ambiente marziano che quello terrestre – sottolinea Cinelli – A una prima fase di adattamento di 20 minuti, per abituarsi a vivere come sul Pianeta Rosso, seguirà una successiva di 30 minuti durante il tempo dedicato alla meditazione a livello fisico e mentale, per facilitare il processo di rilassamento di ogni membro dell’equipaggio e eliminare la tensione che può prodursi vivendo in ambiente confinato”.

Italian Mars Society supporta la missione di Ilaria Cinelli fornendo sensori che, inseriti nell’elmetto della tuta marziana, consentono la rilevazione dei biosegnali. Si tratta di una partecipazione di importante contenuto tecnologico e propedeutica agli sviluppi ulteriori di elementi analoghi di simulazione a cui i componenti di Italian Mars Society stanno lavorando. Oltre a condurre un progetto educational da condividere con scuole britanniche e irlandesi, Ilaria Cinelli insegnerà come comportarsi in ambiente marziano e svolgerà un vero e proprio training rivolto in modalità da remoto al team di supporto alla missione.
da Sorrentino | Dic 16, 2016 | Industria, Missioni, Primo Piano, Programmi

Thales Alenia Space ha siglato con l’Agenzia Spaziale Europea il contratto per il completamento della missione ExoMars 2020 alla scoperta di vita sul Pianeta Rosso. La cerimonia di firma ha avuto luogo a Roma in occasione della inaugurazione della esposizione “Marte – incontri ravvicinati con il Pianeta Rosso”. Dopo le recenti decisioni derivanti dal Consiglio Ministeriale dell’ESA di approvare i fondi necessari per il proseguimento del programma ExoMars, la sigla del contratto per la tranche finale del contratto industriale rappresenta un ulteriore traguardo per il completamento della missione pianificata nel 2020. Come la missione 2016, anche la missione 2020, sarà guidata da ESA e Roscosmos che contribuisce con una partecipazione più ampia rispetto alla precedente. Il veicolo spaziale di ExoMars 2020 sarà costituito da un Carrier Module (CM) e da un Modulo di Discesa (Descent Module, DM), sulla cui Piattaforma di Atterraggio (Landing Platform, LP) sarà alloggiato un Rover di circa 300 Kg che permetterà l’esplorazione della superficie e del sottosuolo del pianeta per 218 giorni marziani, (circa 230 giorni terrestri).
Thales Alenia Space Italia è Prime Contractor del Programma responsabile dell’intera progettazione delle due missioni, a capo di un consorzio industriale europeo. Per quella del 2016 ha realizzato il modulo EDM (Entry Descent Module) Schiaparelli per l’ingresso e discesa su Marte e il modulo orbitante (Trace Gas Orbiter) che in questo momento ha iniziato le misure scientifiche dell’atmosfera marziana. Per la missione 2020 si occupa del progetto dell’intero sistema, della sua verifica finale, dello sviluppo del sistema di navigazione e guida del Carrier Module e dell’ingresso, discesa e atterraggio del Descent Module, del progetto del Sistema Rover, inclusa la realizzazione del laboratorio analitico (ALD) e della fornitura di elementi fondamentali del DM, tra i quali il Radar Altimetro. Thales Alenia Space sarà supportata da OHB per lo sviluppo del Carrier Module e per alcune componenti del rover fornite da Airbus Defense and Space e da Space UK.
“ExoMars è una pietra angolare del programma di esplorazione di ESA. Attraverso il suo laboratorio di ricerca di vita miniaturizzato e l’avanzata tecnologia robotica, la missione ExoMars 2020 esplorerà il pianeta rosso alla ricerca di nuove tracce per rispondere alle domande che da sempre hanno affascinato il genere umano – ha affermato David Parker, Direttore Volo Umano e Robotica dell’ Agenzia Spaziale Europea – Grazie al rinnovato supporto dimostrato dagli Stati ESA durante il Consiglio Ministeriale svoltosi l’ 1 e il 2 Dicembre scorso, questo nuovo contratto ci consente di completare il modelli di volo degli elementi europei e di prepararci al lancio previsto a Luglio 2020 ”
Attualmente la missione 2020 si trova in un avanzato stadio di sviluppo che prevede l’esecuzione della Critical Design Review di Sistema a fine 2017 e la fornitura di componenti del Descent Module all’inizio del 2018, seguiti dal Carrier Module e Rover, in modo da permettere le attività di integrazione in completo accordo al lancio, la cui finestra è prevista tra il 25 Luglio ed il 13 Agosto del 2020. Per la missione 2020 la società ALTEC, partecipata da Thales Alenia Space Italia (63,75%) e dall’ Agenzia Spaziale Italiana (36,25%), è responsabile della progettazione, sviluppo e manutenzione del ROCC (Rover Operation Center) e del controllo di tutte le operazioni del Rover sulla superficie di Marte.
In sintesi gli obiettivi della missione 2020: l’ingresso nell’atmosfera marziana e successiva discesa sulla superficie del Modulo di Discesa e del suo Rover, del peso complessivo di circa 2.0 tonnellate, reso possibile dall’esperienza acquisita con l’EDM della missione 2016. L’atterraggio della Landing Platform e la successiva fuoriuscita del Rover. L’esplorazione di una vasta area di Marte, eseguendo in sito caratterizzazioni geologiche/scientifiche sia della superficie che del sottosuolo Marziano, tramite prelievo e analisi di campioni di terreno fino a 2 metri di profondità. La ricerca di forme di vita presenti o passate nei campioni di terreno prelevati e processati a bordo. Lo studio geochimico e atmosferico dell’ambiente superficiale e sotterraneo di Marte.
da Sorrentino | Dic 14, 2016 | Industria, Primo Piano, Programmi, Servizi Satellitari
Thales Alenia Space fornirà una sezione del segmento di Terra per l’acquisizione e produzione dei dati dei satelliti meteorologici polari di seconda generazione. L’azienda aerospaziale, joint venture tra Thales 67% e Leonardo- Finmeccanica 33%, è stata selezionata da EUMESAT, l’organizzazione europea per la gestione dei satelliti meteorologici. La fornitura riguarda una parte chiave del segmento di terra per EPS-SG (EUMETSAT Sistema Polare di Seconda Generazione) che comprende l’acquisizione, il processamento e la produzione dei dati dei satelliti meteorologici polari MetOp SG-A e MetOp SG-B. Questa parte del segmento di terra è stata denominata PDAP (Payload Data Acquisition and Processing) e lo sviluppo del contratto è stato approvato in occasione dell’ ultimo consiglio EUMETSAT che si è tenuto lo scorso 6 e 7 Dicembre.
Il sistema PDAP è composto principalmente di un centro di trattamenti dati di nuova generazione, in grado di individuare in tempo reale caratteristiche geofisiche e ambientali. Sarà sviluppato a Darmstadt e integrerà circa 20 linee di produzione. Sarà integrato da stazioni di acquisizione di terra a banda Ka a Svalbard (Norvegia) e a banda X nelle Azzorre e di trasponder in Turchia. L’offerta del segmento di terra è stata realizzata in partnership con il team di sistemi di informazione e cybersecurity di Thales, che fornirà l’infrastruttura per l’acquisizione dei dati e prenderà parte allo sviluppo di una parte delle linee di produzione. Thales Alenia Space Deutschland parteciperà in ugual misura alle attività di integrazione e di validazione.
«Questo contratto, che va ad aggiungersi a quello affidato a Thales Alenia Space per il centro del trattamento dati del programma Meteosat di Terza Generazione, sottolinea la fiducia rinnovataci da Eumetsat nel campo dei segmenti di terra meteorologici che continuerà per le generazioni future – ha dichiarato Hervé Hamu, Direttore di Osservazione e Scienza di Thales Alenia Space France – Si tratta del know-how complessivo di Thales Alenia Space in merito al trattamento delle immagini, ampiamente comprovato dai programmi di prima Generazione come Metop-1, Envisat, MSG, PUMA e dai sistemi di riconoscimento ottico, che verrà messo al servizio dell’ambizioso progetto MetOp-SG e della comunità meteorologica europea.»