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Electra alimenterà satelliti

Electra alimenterà satelliti

Strumentazione elettronica di nuova generazione, realizzata in Belgio da Thales Alenia Space nell’ambito del progetto dell’Agenzia Spaziale Europea ARTES (Ricerca Avanzata nei Sistemi per Telecomunicazioni), è stata oggetto di contratto siglato al Paris Air Show OHB System AG per la piattaforma Electra. Sviluppata con una piattaforma pubblica-privata (PPP) dall’operatore SES, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e l’Agenzia spaziale tedesca DLR, Electra è una piattaforma geostazionaria generica dotata di una propulsione interamente elettrica. Sarà dotata di un payload con una capacità di 300 chili, con fino a 3 kW di potenza ed è stata progettata con un’aspettativa di vita di 15 anni. Questi prodotti rispondono ai requisiti per versioni di piattaforme geostazionarie europee di nuova generazione interamente elettriche progettate per affrontare le aspettative degli operatori in termini di flessibilità, e compatibilità con lanciatori diversi. “Thales Alenia Space, che conta sulle proprie controllate per ampliare la sua presenza sul mercato e per valorizzare il proprio contenuto tecnico attraverso diversi centri di competenze, già sviluppa la maggior parte dell’elettronica per la piattaforma Spacebus Neo in Belgio” – ha dichiarato Emmanuel Terrasse, CEO dell’unità belga di Thales Alenia Space.

Thales Alenia Space ha sviluppato, attraverso il programma ARTES, una nuova generazione di unità di alimentazione elettrica, la parte elettrica fondamentale del satellite, che gestisce la conversione e la gestione dell’energia elettrica da parte dei pannelli solari; un elemento modulare che controlla i motori di comando dello sterzo dell’antenna e del pannello solare; una unità di elaborazione elettrica, compatibile con tutti i propulsori (elettrici) al plasma attualmente disponibili sul mercato, destinata al controllo dei propulsori impiegati per il posizionamento orbitale e per il mantenimento della stazionarietà della nuova generazione di satelliti per telecomunicazioni interamente elettrici.

Dopo Vega ecco Vega C

Dopo Vega ecco Vega C

Partenza a razzo per Avio al Salone Aerospaziale di Parigi Le Bourget, dove l’amministratore delegato Giulio Ranzo ha firmato due importanti contratti per Vega e Vega C. Dopo l’accordo sottoscritto da OHB Italia, per conto dell’Agenzia Spaziale Italiana, con Arianespace, per lanciare con Vega nel 2018 il satellite PRISMA, che sarà posizionato in un’orbita eliosincrona a un’altitudine di 615 km. Airbus Defence and Space è diventata invece il primo cliente commerciale per il futuro lanciatore Vega C. Questa versione evoluta del lanciatore leggero Vega, che ha già realizzato nove successi su nove lanci, è attualmente in sviluppo con il primo volo previsto a metà del 2019. Con questo contratto di lancio, il più performante Vega C dimostra di poter essere la soluzione perfetta anche per i satelliti di osservazione della Terra più avanzati. Airbus Defence and Space fu già il primo cliente commerciale del Vega originale nel maggio 2013, con il lancio del satellite VNREDSat-1 per il Vietnam. Da allora, Airbus Defence and Space ha scelto il Vega di Avio per molte altre missioni spaziali.

Giulio Ranzo, AD di Avio, sottolinea da un lato l’orgoglio di poter fornire la tecnologia abilitante per missioni dedicate all’osservazione del nostro pianeta, finalizzate sia alla protezione ambientale sia alla sicurezza nazionale, e contestualmente il grande riconoscimento per il livello di reputazione e affidabilità ottenuto da Airbus Defence and Space, che ha scelto il Vega C ancora in fase di sviluppo. Le due missioni sono pianificate per il 2020, solo un anno dopo il volo inaugurale.”

 

PRISMA partirà con Vega

PRISMA partirà con Vega

Sarà il lanciatore Vega a portare in orbita il satellite italiano PRISMA. La firma dell’intesa per i servizi di lancio è avvenuta all’aeroporto di Le Bourget durante il Paris Air Show alla presenza di Stéphane Israël, presidente e direttore generale di Arianespace, e dai rappresentanti di OHB Italia, Roberto Aceti, e Leonardo, Marco Stanghini, rispettivamente amministratore delegato e vice presidente senior della “Airborne and Space Systems Division”, e del presidente e del direttore generale dell’Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston e Anna Sirica. PRISMA (PRecursore IperSpettrale della Missione Applicativa), il cui lancio è previsto per la metà del 2018, è un sistema di Osservazione della Terra dotato di innovativa strumentazione elettro-ottica composta da un Hyperspectral Imager in grado di acquisire immagini nella banda spettrale da 400 a 2500 nm e da una Camera Pancromatica a media risoluzione.

PRIMA rientra nella gamma deI satelliti ad alta risoluzione spaziale e spettrale, che hanno cambiato il modo di considerare l’ambiente e i fenomeni ambientali, poiché è in grado di distinguere non solo le caratteristiche geometriche degli oggetti osservati, ma anche la composizione chimico-fisica della superficie terrestre. Mentre i sensori ottici passivi satellitari attualmente operativi registrano la radiazione solare riflessa dal nostro pianeta in un numero limitato di bande spettrali – tipicamente al massimo una decina – il sensore a bordo del satellite PRISMA è in grado invece di acquisirne 240 (239 bande spettrali più il canale pancromatico); ciò permetterà di ottenere informazioni al di là della struttura geo-morfologica. Obiettivo della missione PRISMA è quello di fornire informazioni sia di carattere scientifico che di tipo più strettamente applicativo, a supporto per esempio delle attività della protezione civile e delle agenzie di protezione ambientale. Nell’ambito scientifico, PRISMA consentirà di raffinare le conoscenze riguardanti le risorse naturali ed i principali processi ambientali in atto, come i fenomeni legati al cambiamento climatico. PRISMA fornirà informazioni a supporto dello studio dei processi e dei meccanismi di feedback che interconnettono le zone del nostro pianeta, quali l’atmosfera, la biosfera e l’idrosfera; dei cambiamenti dell’ambiente e del clima livello globale; degli effetti delle attività antropiche sugli ecosistemi; della disponibilità delle risorse naturali e della sostenibilità ambientale. Nell’ambito applicativo, PRISMA sarà in grado di fornire preziose informazioni a supporto delle opere di prevenzione rispetto ai rischi naturali (come quello idrogeologico) ed antropici (tra cui l’inquinamento del suolo), del monitoraggio del beni culturali, delle azioni di ausilio alle crisi umanitarie, delle attività agricole e di sfruttamento delle risorse minerarie.

Grande soddisfazione è stata espressa da Roberto Battiston, per l’utilizzo, per il satellite, dei servizi di lancio offerti dal VEGA in quanto “il nostro Paese si è impegnato, in varie sedi istituzionali nazionali ed europee, a supportare una politica a favore dell’utilizzo dei lanciatori europei ed in particolare del VEGA, lanciatore nato in Italia e in seguito fatto proprio dall’Agenzia Spaziale Europea in cui, dal punto di vista industriale, i ruoli chiave sono assunti da società italiane”. Anna Sirica ha ribadito che “con questo contratto si dà il via al completamento della fase realizzativa della missione che permetterà all’Italia, già dall’anno prossimo, la ricezione di preziose informazioni a supporto delle attività di gestione dei rischi naturali e antropici, del monitoraggio e gestione delle risorse agricole e forestali e del controllo delle attività antropiche e di sfruttamento delle risorse minerarie”.

Telerilevamento e big data

Telerilevamento e big data

Il Paris Air Show di Le Bourget è stato teatro di un accordo tra e-GEOS (joint venture tra Telespazio e Agenzia Spaziale Italiana), controllata da Leonardo, e la società statunitense Orbital Insight per la fornitura di rivoluzionari servizi satellitari. Dalla convergenza tra tecnologie spaziali e big data analytics resa possibile da questa intesa, nasceranno prodotti e servizi radicalmente nuovi per molteplici applicazioni, dalla gestione delle emergenze all’agricoltura di precisione, dal monitoraggio dell’ambiente alla sicurezza. Con il patrocinio dell’Agenzia Spaziale Italiana, la collaborazione tra le due aziende consentirà di sfruttare le soluzioni di cloud computing e le innovative tecniche di apprendimento automatico (machine learning) e intelligenza artificiale sviluppate da Orbital Insight per analizzare le immagini satellitari ad altissima risoluzione provenienti dalla costellazione COSMO-SkyMed, acquisite ed elaborate da e-GEOS, e integrarle con i dati provenienti da altre fonti informative. Le immagini satellitari, e in particolare quelle radar, concorreranno ad esempio a garantire informazioni esaustive sul grado di sviluppo economico e urbano di un territorio, sul reddito e i consumi delle persone che lo abitano, sull’intensità delle attività industriali, per elaborare “mappe di povertà” anche nelle regioni che, a causa della scarsità di fondi per condurre indagini ad hoc o dei conflitti in corso, dispongono di pochi dati ufficiali per definire le politiche di sostegno e di crescita.

“Lo spazio fornisce già una quantità di informazioni inimmaginabile per una moltitudine di utilizzi, la vera sfida è sfruttarle al meglio”, ha dichiarato Luigi Pasquali, Direttore del Settore Spazio di Leonardo e Amministratore Delegato di Telespazio. “Le più sofisticate soluzioni di analisi dei big data arrivano oggi dal settore commerciale, per il quale è necessario sviluppare nuove modalità di gestione ed elaborazione dell’enorme mole di informazioni prodotte dai sensori spaziali, da una grande varietà di piattaforme e, infine, ogni giorno da industrie, istituzioni e cittadini. La collaborazione con Orbital Insight ci permette di coniugare la nostra consolidata esperienza nell’elaborazione dei dati satellitari con queste tecniche innovative, per esplorare nuovi servizi e applicazioni”.

I 10 anni di COSMO-SkyMed

I 10 anni di COSMO-SkyMed

Dieci anni fa veniva lanciato dalla base spaziale di Vandenberg in California, il primo dei 4 satelliti della costellazione COSMO-SkyMed. A 10 anni da quel lancio i 4 satelliti, in piena operatività, rappresentano ancora oggi un fiore all’occhiello della tecnologia italiana nel mondo e costituiscono l’unica costellazione di tale tipologia oggi esistente a livello mondiale. Si tratta della più impegnativa impresa spaziale realizzata dal nostro Paese nel campo dell’Osservazione della Terra e del primo Sistema al mondo concepito per un utilizzo duale, sia di tipo civile sia militare, come in particolare il controllo di sicurezza del territorio, finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana in partnership con il Ministero della Difesa. Realizzato su commissione dell’Agenzia Spaziale Italiana da Thales Alenia Space Italia per il Segmento Spaziale e da Telespazio per il Segmento di Terra (entrambe Joint-venture Leonardo e Thales), COSMO-SkyMed è una costellazione satellitare equipaggiata con sensori Radar ad Apertura Sintetica operanti in Banda X che permettono di osservare il nostro Pianeta sia di giorno che di notte e in qualsiasi condizione meteorologica.

COSMO-SkyMed è un sofisticato Sistema che ‘osserva’ l’intero globo terrestre, fornendo informazioni utilizzabili per diverse applicazioni, grazie all’elevata risoluzione delle immagini prodotte quotidianamente, circa 1800, ai ridottissimi tempi di “rivisitazione” dei luoghi rilevati e alla rapidità con cui i dati sono resi disponibili alle differenti tipologie di utenza. Il Sistema viene utilizzato soprattutto per l’osservazione del territorio e la gestione/prevenzione dei disastri ambientali sia naturali sia di origine antropica, il monitoraggio costiero, dei ghiacci, delle risorse agricole e forestali e il controllo urbano degli edifici. La distribuzione dei dati a livello istituzionale sia nazionale sia mondiale (centri di ricerca, università, amministrazioni pubbliche, Agenzie Spaziali, ecc.) è effettuata direttamente dall’Agenzia Spaziale Italiana, mentre la commercializzazione delle immagini è affidata alla società e-GEOS nata dalla collaborazione tra Telespazio e Agenzia Spaziale Italiana. Ad oggi più di 1.000.000 di prodotti generati dalla analisi dei dati acquisiti sono stati distribuiti a livello mondiale.

“Quello di Cosmo-SkyMed è un compleanno importante che dimostra l’eccellenza del settore spaziale italiano”, ha detto il presidente dell’ASI, Roberto Battiston. “Ad una settimana dal G7 dell’ambiente che si terrà a Bologna, i 10 anni di Cosmo-SkyMed ci ricordano che il climate change si contrasta anche con la ricerca spaziale, che è in grado di fornirci una visione complessiva dei dati rilevanti per il monitoraggio dello stato di salute della Terra: delle 50 variabili fondamentali per l’analisi del clima 26 sono infatti osservabili dai satelliti. Si tratta, quindi, di una infrastruttura strategica che grazie ai due satelliti di seconda generazione, attualmente in fase di costruzione, permetteranno di mantenere in condizioni ottimali la costellazione negli anni a venire, aumentando, con le osservazioni ad alta precisione, anche il potenziale commerciale e scientifico dei dati osservativi, dati per i quali vi è una richiesta crescente a livello mondiale.”

Il Radar in Banda X permette la produzione di immagini con differente risoluzione e dimensione dell’area osservata, caratteristica questa che fa di COSMO-SkyMed un sistema “user-oriented” che risponde sia alle esigenze della comunità scientifica che alle necessità più generali della popolazione di monitorare l’ambiente e di migliorare la sicurezza sul territorio, soddisfacendo pienamente le varie finalità applicative, istituzionali e anche commerciali. La sua caratteristica duale ha richiesto, inoltre, l’adozione di misure e tecnologie capaci di tutelare la sicurezza e la riservatezza del Sistema e delle informazioni gestite.

Una costellazione unica al mondo e di fondamentale importanza nel contesto dell’attuale scenario della Space Economy europea e nazionale e che, nel futuro prossimo, potrà contare sulla continuità dei suoi servizi grazie alla realizzazione della costellazione COSMO-SkyMed di Seconda Generazione che sarà composta da due nuove unità tecnologicamente migliorate ed in grado di fornire performance ancora superiori. Il primo dei due nuovi satelliti sarà lanciato nel corso del 2018 e sarà seguito dal secondo a distanza di un anno ed entrambi si integreranno operativamente con i satelliti già in orbita.

Terzo successo di Ariane 5

Terzo successo di Ariane 5

Ancora una missione di successo per Ariane 5 che, a poco meno di un mese dal secondo lancio del 2017, avvenuto il 5 maggio, nella notte del 1 luglio ha correttamente posizionato in orbita altri due satelliti, ViaSat-2 e EUTELSAT 172B. Il lancio numero 237 della famiglia Ariane, dal Centro Spaziale di Kourou, in Guyana francese, ha portato nell’orbita geostazionaria, dopo soli 42 minuti dall’inizio della missione, i due satelliti commerciali. ViaSat- 2 è un satellite che fornisce servizi di connessione internet a banda larga accessibili da mare, terra e aria e garantirà un incremento di qualità del servizio, copertura territoriale e velocità di connessione. EUTELSAT 172B è il primo satellite europeo per telecomunicazioni completamente elettrico.  Garantirà servizi più efficienti per i Governi e la Pubblica Amministrazione e migliorerà i sistemi di rete aziendale e la qualità della connessione Internet in mare e in volo. Al successo del lanciatore Ariane 5 si accompagna quello di Avio che fornisce i motori a propulsione solida e la turbopompa ad ossigeno liquido.

(foto: CNES/Arianespace)