Finisce prima del previsto l’avventura del Coniglio di Giada (Yutu), il rover allunato il 14 dicembre 2013 dopo essere stato sganciato dalla sonda Chang’e 3. La durata prevista della missione era di tre mesi, ma in realtà le apparecchiature di bordo hanno smesso di funzionare a metà della vita operativa. I tecnici dell’agenzia spaziale cinese avevano programmato di spegnere i circuiti elettronici nelle due settimane di cosiddetta “notte lunare”, quando le temperature calano fino a 173 gradi sotto zero. La riattivazione è stata comandata il 13 gennaio, ma i sistemi di protezione termica non sono stati in grado di impedire il guasto ai motori elettrici di bordo. L’agenzia spaziale cinese ha fatto sapere, comunque, che il rover si è mosso lungo una distanza di oltre 100 metri dal punto di allunaggio e ha compiuto la maggior parte degli esperimenti in programma, di natura geologica ivi comprese osservazioni astronomiche. Alla base dell’aborto di missione ci sarebbe il malfunzionamento dei motori elettrici da cui dipende la gestione dei panelli solari e, di conseguenza, la fornitura di energia necessaria. Due sonde lunari orbitali lanciate nel 2007 e nel 2010 erano state denominate Chang’e, che nella mitologia cinese è il nome di una fanciulla che abita in un palazzo di giada sulla Luna. Il rover è stato battezzato Yutu, ovvero “coniglio di giada”, come l’animale mitologico che accompagna Chang’e e le prepara l’elisir dell’immortalità. Purtroppo il rover non è riuscito a sopravvivere al gelo lunare, subendone danni irreversibili.









