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esa-marte-exomars2016-schiapparelli-separa-tgo-artistLa vigilia del lift off della missione Exomars va in scena al cosmodromo di Baikonur in Kazakhistan la consueta conferenza stampa, alla quale partecipano Jan Woerner, direttore generale dell’ESA, il numero uno di Roscomos Igor Komorov, Alvaro Gimenez, direttore scientifico dell’ESA e Lev Zelenyi dello Space Research Institute russo. ExoMars è frutto di una collaborazione importante tra le agenzie europea e russa, ma soprattutto è una missione in cui l’Italia gioca un ruolo importante, pari al 32% dell’investimento complessivo, che vale 350 milioni di Euro. E infatti a quel tavolo c’è l’ASI con il presidente Roberto Battiston e l’A.D. di Thales Alenia Space Italia, capocommessa industriale, Donato Amoroso. ExoMARS rappresenta una sfida scientifica e tecnologica di grandissimo livello e un passo enorme verso la conoscenza del pianeta rosso, un salto tale che, sottolinea Woerner, permette all’Europa di recuperare, ora tecnologicamente e poi scientificamente, il gap con la NASA. Tale che Woerner ha chiesto a tutti, scienziati e industrie, di mantenere la tempistica pianificata, nonostante alcuni ritardi accumulati. Un ritardo di solo pochi mesi significherebbe, infatti, un rinvio di due anni. L’entusiasmo sulla missione è ben interpretato da Roberto Battiston che parla di sogno, del sogno di un Paese che mette a frutto un sistema. C’è l’entusiasmo di tanta Italia, di un Paese all’avanguardia, che ha piazzato qualcosa di italiano in quasi tutto il sistema solare e che amerebbe farsi coinvolgere e sostenere altri grandi sogni, come è ExoMars: “È l’inizio di un lungo viaggio che non sono solo i chilometri che la sonda percorrerà”, chiosa il Presidente dell’ASI. Tra la partenza del vettore Proton e il distacco dell’ultimo stadio c’è un intervallo di dieci ore. Per avere il segnale definitivo che la sonda è correttamente in cammino per Marte occorre attendere ulteriori due ore. A ricevere il primo segnale la base italiana di Malindi.