InSight, la nuova missione NASA dedicata allo studio della composizione e della struttura interna di Marte, alla fine, perde l’appuntamento per la finestra di lancio programmata nel marzo 2016, a causa di una perdita nel sistema di vuoto nello strumento SEIS, un sensibilissimo sismografo uno dei principali equipaggiamenti scientifici della sonda. Secondo le indicazioni fornite dalla NASA, la partenza verso il Pianeta Rosso è destinata ad essere rinviata almeno di un paio d’anni, fino a quando Terra e Marte si troveranno nelle rispettive posizioni giuste per consentire a InSight di arrivare a destinazione secondo il programma prestabilito della missione. SEIS è uno strumento fornito dal CNES francese e in grado di captare anche i più lievi movimenti tellurici, grazie a tre sensori che devono operare in una condizione di vuoto spinto per resistere alle avverse condizioni dell’ambiente marziano. A una prima perdita, individuata a inizio 2015 e subito riparata, ne è seguita un’altra che non consente di avviare la missione senza il grosso rischio di vedere compromessa la funzione del sensibilissimo rilevatore sismico. La soluzione dell’anomalia, a cui stanno lavorando i tecnici del Centro Spaziale del CNES di Tolosa, richiede tempi lunghi, che fanno slittare inevitabilmente la partenza. La sonda InSight, giunta alla base aerea di Vandenberg, in California, il 16 dicembre scorso, prende la via del ritorno allo stabilimento della Lockheed Martin, dove è stata costruita.

Laconico, in proposito, il commento di Charles Elachi, direttore del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, secondo il quale, sancito che a marzo 2016 sarà scaduto il tempo per lanciare la sonda verso Marte, è indispensabile completare al meglio la preparazione del veicolo spaziale che evitare di rischiare il fallimento della missione.
Sempre a marzo 2016 è in programma il lancio della missione Exomars dell’Agenzia Spaziale Europea in collaborazione con quella russa. La sonda si trova già al cosmodromo di Baikonur in Kazakistan.









