Il prossimo rover marziano targato NASA potrebbe arrivare a destinazione in ritardo rispetto ai programmi. La data di consegna di Mars 2020, da non confondere con la missione Exomars 2020 dell’Agenzia Spaziale Europea condotta in collaborazione con Russia e con il rilevante contributo italiano, rischia di slittare ben oltre la data stabilita dell’aprile 2018. Ciò a causa di problemi legati a strumentazioni e soluzioni tecnologiche fornite da partner internazionali. L’ispettorato generale della NASA ha evidenziato che ben cinque delle sette tecnologie da cui dipende il successo della missione denunciano un netto ritardo di sviluppo. La criticità maggiore si riscontra nel sistema di campionamento che servirà a raccogliere e conservare i campioni di terreno e roccia marziani. Anche due sensori di bordo si stanno rivelato più costosi del previsto. Si tratta di è MOXIE (Mars Oxigen In-Situ Resources Utilization Experiment), progettato per generare ossigeno dall’anidride carbonica il cui costo di sviluppo è aumentato del 50%, e MEDA, affidato all’Istituto Nazionale spagnolo per la tecnologia aerospaziale. E concepito per studiare le condizioni atmosferiche al suolo. Secondo la tabella di marcia, la fase di disegno e progettazione del rover Mars 2020 e le annesse tecnologie avrebbero dovuto essere pronte al 90% entro il mese di febbraio 2017, ma in realtà lo sono per meno del 60%. Si impone così una revisione del programma nel tentativo di recuperare il ritardo e arrivare alla disponibilità dell’importante sistema di campionamento, cuore della missione, nell’aprile 2018 come stabilito.