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lancio-equipaggio-soyuz002-1000x600Tre nuovi inquilini della stazione spaziale internzionale, partiti a bordo della capsula Soyuz dal centro spaziale di Baikonur in Kazakistan alle 23:02 (ora italiana), sono arrivati a destinazione attraccando regolarmente al modulo russo Rassvet alle 4:45 del mattino dopo aver compiuto quattro orbite. L’americano Kjell Lindgren, il cosmonauta Oleg Kononenko e il giapponese Kimiya Yui hanno potuto aprire il portello che li separava dalla casa spaziale solo alle 6:56, con circa mezz’ora di ritardo rispetto al programma, avendo dovuto attendere che la pressione si equilibrasse. Quindi si sono uniti ai russi Gennady Padalka e Mikhail Kornienko e all’astronauta Nasa Scott Kelly, con i quali condivideranno i prossimi mesi, aspettando l’arrivo di altri due astronauti, il russo Sergey Volkov e Andreas Mogensen dell’Esa, che arriveranno il 2 settembre restando in condominio per dieci giorni e facendo salire a otto il numero degli occupanti.

Il primo a entrare nella ISS è stato il comandante della Soyuz, il russo Oleg Kononenko, ingegnere meccanico 51enne, già due volte a bordo della stazione nel 2008 e nel 2012. Esordio in orbita invece per l’astronauta della Nasa Kjell Lindgren, medico 42enne, e Kimiya Yui, 45 anni, ingegnere di volo dell’Agenzia spaziale giapponese (Iaxa). Tutti e tre resteranno sulla Stazione fino alla fine di dicembre

Il lancio del nuovo equipaggio era previsto il 26 maggio scorso, ma l’incidente al cargo russo «Progress», avvenuto il 28 aprile scorso, aveva costretto l’agenzia spaziale russa Roscosmos a riprogrammare il calendario dei lanci, comportando anche il prolungamento di un mese della permanenza a bordo della ISS dell’italiana Samantha Cristoforetti, astronauta dell’Agenzia spaziale europea (Esa).

I sei occupanti la stazione spaziale saranno i primi astronauti destinati a raccogliere e mangiare i primi ortaggi coltivati a bordo della stazione, un passo necessario in vista delle future missioni per Marte. Gli astronauti mangeranno metà del secondo raccolto di lattuga, il resto sarà congelato e inviato a Terra per analizzare le piante e confrontarle con un gruppo di controllo coltivato al Kennedy Space Center della Nasa.