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Lunedì 6 marzo avrebbe potuto segnare la data della prima collisione non voluta tra un veicolo artificiale costruito dall’uomo e un corpo celeste. Scontro scongiurato, grazie all’operazione di correzione della traiettoria di volo, per mezzo della quale è stato impedito l’impatto tra la sonda Maven (Mars Atmosphere and Volatile mission Evolution) della NASA, e la luna Phobos di Marte.Maven sta svolgendo un prolifico programma di osservazione del Pianeta rosso, acquisendo dati su atmosfera e ionosfera, sulle conseguenze prodotte dal vento solare e in generale sull’ambiente. La manovra di correzione è stata eseguita il 28 febbraio, quando la sonda ha attivato uno dei razzi del motore che ha fatto aumentare la sua velocità di 0,4 metri al secondo, un delta ufficiente a evitare il rendez- vous che gli scienziati del Jet Propulsion Laboratory avevano calcolato con precisione sarebbe avvenuto il 6 marzo. Le orbite di Phobos e Maven si incrociano diverse volte durante l’anno e, grazie ai dati raccolti, è stato facile prevedere quando si sarebbe verificato lo scontro. In realtà c’era un piccolo margine, ma essendo di soli 7 secondi, il rischio che Maven impattasse su Phobos era elevato. Eseguita la manovra sulla sonda, Phobos e Maven transiteranno nell’ipotetico punto di collisione a un intervello di due minuti e mezzo l’una dall’altra.