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Perspective_view_in_Meridiani_Planum_with_Schiaparelli_landing_ellipseL’Agenzia Spaziale Europea ha individuato l’area entro la quale sarà fatto atterrare, ovvero “ammartare”, il modulo Schiaparelli che, dopo essersi staccato dalla sonda Exomars il 16 ottobre, toccherà il suolo del Pianeta Rosso tre giorni dopo. Si tratta di una lunga striscia di sabbia e roccia, un perimetro di forma ellittica, nella zona denominata Piano Meridiani, la stessa in cui è sbarcato nel 2004 il rover Opportunity della NASA. Il modulo Schiaparelli, com’è noto, non è dotato di ruote, ma è stato progettato per posarsi sul suolo marziano e attivare le strumentazioni scientifiche, tra le quali spicca l’insieme di sensori che forma una vera e propria stazione meteorologica. La vita operativa di Schiaparelli è affidata alla sola batteria di bordo, che dovrebbe funzionare per almeno due giorni marziani con la prospettiva di un prolungamento fino a otto giorni. Il modulo si poserà in un’area dove sono presenti sedimenti argillosi e fosfati, segno probabile di presenza di acqua nel passato di Marte. Schiaparelli testerà anche la sequenza di discesa, che sarà completamente automatica e affidata a paracadute di frenata e retrorazzi che entreranno in funzione in prossimità del suolo per attenuare l’impatto. C’è molta fiducia tra i responsabili della missione Exomars, tenuto conto che si tratterà del primo tentativo di atterraggio di un veicolo spaziale europeo sul pianeta rosso dopo la perdita del modulo Beagle 2 nel 2003. La sonda madre, denominata Trace Gas Orbiter, resterà in orbita per studiare a fondo l’atmosfera marziana oltre che fungere da ripetitore dei segnali inviati dal modulo Schiaparelli.